
La memoria storica: questa sconosciuta!
Voglio raccontarvi una storia.
Ero a Dresda, il 13 Febbraio scorso. Era l'anniversario del bombardamento della città, occorso il 13 Febbraio 1945, a guerra ormai finita, ad opera delle forze alleate.
Una sorta di prova tecnica di trasmissione" , il preludio della bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki.
Una manifestazione cittadina ha voluto commemorare le vittime di quell'atroce pagina di Storia.
I Nazisti hanno cercato di strumentalizzare l'evento organizzando una contro-manifestazione. Sono stati bloccati (ed erano circa 5000) all'uscita della stazione e da lì non si sono potuti muovere.
I cittadini hanno realizzato una catena umana, proteggendo simbolicamente la città con una cinta di mani. Migliaia di persone con una rosa bianca hanno gridato "NO al nazismo!".
Il sindaco in testa, ha gridato: "Voi Nazisti, non appartenete a questo luogo: Noi non vi vogliamo!" " Non vogliamo le vostre lacrime false e la vostra solidarietà strumentale.I vostri morti non sono i nostri morti".
Semplice e crudo, come solo la verità della Storia può essere. Tutto il resto è revisionismo da quattro soldi, nocivo come il Male che pretende di non vedere.
La Germania ha saputo imparare dalla sua propria stroria, ha fatto ammenda, ed ha promesso che mai più sara ciò che è stato. Malgrado i suoi sforzi, il partito nazionalsocialista è riuscito a risorgere dalle proprie ceneri e in alcuni Lander siede in Parlamento. Grazie a quelli che hanno ritenuto "democraticamente" corretto che simpatizzanti di estrema destra potessero manifestare in seno ad una Democrazia di cui combattono i presupposti fondamentali: la libertà e l'uguaglianza. Così recrudescenze xenofobe e intolleranze di ogni tipo si sono fatte strada e sono state politicamente legittimate. E' esattamente questo che sta accadendo anche in Italia, grazie a Parlamentari Leghisti e ad ex-Fascisti. E' quello che più o meno sta accadendo in tutta Europa, un rigurgito di razzismo, omofobia, e intolleranza. La sola maniera di opporsi a questa deriva è riconoscere i germi del male prima che dilaghino.
monica federico