L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 8 maggio 2010

La memoria storica: questa sconosciuta!


La memoria storica: questa sconosciuta!

Voglio raccontarvi una storia.
Ero a Dresda, il 13 Febbraio scorso. Era l'anniversario del bombardamento della città, occorso il 13 Febbraio 1945, a guerra ormai finita, ad opera delle forze alleate.
Una sorta di prova tecnica di trasmissione" , il preludio della bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki.
Una manifestazione cittadina ha voluto commemorare le vittime di quell'atroce pagina di Storia.
I Nazisti hanno cercato di strumentalizzare l'evento organizzando una contro-manifestazione. Sono stati bloccati (ed erano circa 5000) all'uscita della stazione e da lì non si sono potuti muovere.
I cittadini hanno realizzato una catena umana, proteggendo simbolicamente la città con una cinta di mani. Migliaia di persone con una rosa bianca hanno gridato "NO al nazismo!".
Il sindaco in testa, ha gridato: "Voi Nazisti, non appartenete a questo luogo: Noi non vi vogliamo!" " Non vogliamo le vostre lacrime false e la vostra solidarietà strumentale.I vostri morti non sono i nostri morti".
Semplice e crudo, come solo la verità della Storia può essere. Tutto il resto è revisionismo da quattro soldi, nocivo come il Male che pretende di non vedere.
La Germania ha saputo imparare dalla sua propria stroria, ha fatto ammenda, ed ha promesso che mai più sara ciò che è stato. Malgrado i suoi sforzi, il partito nazionalsocialista è riuscito a risorgere dalle proprie ceneri e in alcuni Lander siede in Parlamento. Grazie a quelli che hanno ritenuto "democraticamente" corretto che simpatizzanti di estrema destra potessero manifestare in seno ad una Democrazia di cui combattono i presupposti fondamentali: la libertà e l'uguaglianza. Così recrudescenze xenofobe e intolleranze di ogni tipo si sono fatte strada e sono state politicamente legittimate. E' esattamente questo che sta accadendo anche in Italia, grazie a Parlamentari Leghisti e ad ex-Fascisti. E' quello che più o meno sta accadendo in tutta Europa, un rigurgito di razzismo, omofobia, e intolleranza. La sola maniera di opporsi a questa deriva è riconoscere i germi del male prima che dilaghino.
monica federico

venerdì 7 maggio 2010

governo, opposizione se ci siete battete un colpo!


l problema economico e politico della Grecia è il problema dell’Europa e dell’Italia.
La crisi delle borse è un problema dell’economia mondiale ma anche dell’Italia.

Oggi e non domani bisogna rilanciare, mentre la crisi perdura.

La signora Irene Papas “ha l’impressione che la crisi non sarà solo greca ma si allargherà ad altri paesi” è possibile, è probabile.

ora è il momento di eliminare le province,
toglier le consultazioni nella pubblica amministrazione,
tagliare i compensi ai ministri, agli alti gradi dell’amministrazione pubblica,
si rinunci a tutte le auto blu (stato, regioni ecc.),
si faccia vera lotta all'evasione fiscale, al lavoro nero e alla corruzione
si chieda ai parlamentari di decurtare i propri compensi e stipendi,
si riorganizzi la pubblica amministrazione eliminando i mille sprechi e i mille funzionari,
si investa sulla scuola pubblica, sulla università, sulla ricerca, sulle tecnologie,
sulle strutture immateriali,
sulle energie rinnovabili.
Azioni che in tempi normali occorrono anni per iniziare e finire in tempi eccezionali bastano pochi giorni. Ci stiamo avvicinando velocissimamente a tempi eccezionali e adesso dobbiamo con forza sostenere il cambiamento per migliorare il rapporto di fiducia entro la nazione e presentarci al mondo in maniera propositiva e convincente.