L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 13 maggio 2010

la vera opposizione!



Le dieci domande di Geoff Andrews
1) Quali sono i vostri principali valori politici al di là dell'antiberlusconismo?
Il berlusconismo ha di fatto cancellato la politica intesa come gestione del bene comune a favore del populismo. Mi piacerebbe pertanto ripartire da una politica che riaffronti i bisogni dei cittadini comuni e non solo di lobbie privilegiate, in modo onesto serio e trasparente e condiviso iniziando dalla priorità del mondo del lavoro, con contratto unico che garantisca la possibilità di flessibilità ma al tempo stesso dia dei termini precisi alla precarietà. Da una politica del lavoro che si faccia carico della riconversione di chi perde momentaneamente il lavoro e tenga ben presente che in un futuro non poi così lontano rischieremo di avere persone che non saranno riuscite a garantirsi una fine lavoro che permetta una vita dignitosa. Vorrei un partito che costringa le banche ad investire in progetti lavorativi che si dimostrano seri e redditizi in futuro. Vorrei un partito che riduca la forchetta tra una minima classe super ricca ed una maggioranza al limite della sopravvivenza, ad esempio riducendo i supercompensi e buone uscite di super manager ridistribuendo i redditi. Vorrei un partito per cui la trasparenza, l'onestà e la legalità fossero i requisiti principali per la gestione pubblica. Vorrei un partito in cui il benessere sociale fosse garantito attraverso una seria lotta all'evasione fiscale. Vorrei un partito per cui i costi delle gare di appalto venissero confrontati con quelli degli altri paesi europei come fonte di contenimento della spesa pubblica. Vorrei un partito in cui la sanità non fosse più a macchia di leopardo ma distribuita per qualità su tutto il territorio, visto che non sono le competenze che mancano, ma la trasparenza ed in molti casi il favorire la medicina privata. Vorrei un partito che si faccia carico di mettere le donne nelle stesse condizioni lavorative degli uomini,sia fornendo le strutture adatte per i figli sia anche suddividendo tra padre e madre l'assenza per maternità o paternità. Vorrei un partito che affronti con onestà e dignità il problema degli anziani senza che questi gravino prevalentemente sulle donne ed allora riterrei giusto che l'età pensionabile fosse uguali fra i due sessi.
2) Perché quando avete avuto l'opportunità di governare non avete regolamentato il conflitto d'interessi?
A questa domanda non so veramente dare una risposta. Una cosa è certa, non mi sarei fermata perché si temeva di colpire il capo dell'opposizione. Per quanto mi riguarda non avrei neanche tentato di salvare Mediaset dalla scalata di Murdoc, né avrei favorito la quotazione in borsa delle imprese di Berlusconi con contabilità molto dubbia. Perché tutto questo non è stato fatto, non trovando una spiegazione logica, non mi è dato di saperlo, ma una cosa è certa che chi ha commesso questi errori madornali non dovrebbe più far parte del partito che vorrei.
3) Che visione avete della società italiana del futuro e per quale tipo di giustizia sociale vi schierate?
Credo di avere già risposto in gran parte a questa domanda, per sintetizzare potrei dire che mi ha sempre interessato la social democrazia sul tipo svedese. Io stato ti garantisco in pratica dalla vita alla morte, tu cittadino non tradisci la mia fiducia pagando le tasse che garantiscono il benessere comune e ti impegni a restituirmi in termini di produttività quello che ti ho concesso. Difficile? Forse in questo paese che non ha un gran senso dello stato e soprattutto del bene comune. Vorrei un partito che sostenesse in maniera decisa l'istruzione, la ricerca l'innovazione, creando attrazione, i cervelli non ci mancano i motivi di attrazione neanche.
4) Quale è la vostra visione della globalizzazione e come vedete l'Italiani in essa?
La globalizzazione è un fattore ormai difficilmente arrestabile. Và quindi guardata come una opportunità e non come stiamo facendo con paura e ostracismo. Indubbiamente i flussi migratori dovrebbero essere in un qualche modo gestiti non più a livello nazionale (visto che di globalizzazione si parla) in modo da non creare concentrazioni troppo numerose in singoli territori anche difficilmente assorbibili sia a livello lavorativo sia a livello di integrazione, con maggiore facilità che gli immigrati cadano nelle mani della criminalità organizzata. Anche la nostra industria non sembra preparata a gestire la globalizzazione, intesa più come possibilità di de localizzare per ottenere maggiori profitti ma senza restituire sotto altre forme di terziario di ricerca o di ricerca di qualità nel paese di origine in cui si continuano a perdere posti di lavoro in nome della competitività, vedi Fiat. Vorrei però guardare alla globalizzazione anche in altri termini. Abbiamo una cultura storica, una lingua meravigliosa, ma siamo un popolo vecchio con bassissima natalità, mi piace pensare alla globalizzazione come ad un modo per trasmettere tutto questo
5) Come pensate di aumentare le possibilità a disposizione dei giovani e che risposta date alla lettera di Pierluigi Celli che invitava il figlio a lasciare l'Italia?
Se guardiamo alla globalizzazione è del tutto accettabile che i giovani si spostino a seconda delle loro competenze o inclinazioni. In questo momento capisco Celli, perché ai nostri giovani stiamo offrendo veramente poco come prospettive. Ripartiamo allora dall'Università, ripartiamo da creare le condizioni che altri paesi europei offrono agli studenti stranieri che si recano nei loro paesi. Imponiamo un miglior controllo sugli studi universitari, ma smettiamola anche con la storia che le nostre università non valgono niente. I famosi cervelli in fuga che vengono accolti in altri paesi è qui che si sono formati e se sono così impreparati come le statistiche ci vorrebbero far credere perché se li prendono? Se guardo questo paese lo vedo come il posto ideale per un giovane che vi si \avvicina per compiere i suoi studi, per bellezza per giovialità della gente per fascino puro. Creiamo centri di ricerca e ne avremmo a frotte.
6) Sarete in grado di apportare serie riforme alla classe politica in termini di numero dei parlamentari, immunità legali, costi della politica?
Questa mi sembra la cosa meno difficile. I parlamentari ed i ministri sono troppi. La metà dei parlamentari bastano. Il senato può benissimo diventare la camera dei rappresentanti delle regioni, non c'è alcun bisogno della corte di Versailles che Berlusconi si è creato. Immunità? Quale? Il partito che deve guidare l'Italia di domani non ha bisogno di immunità se ha come mandato primario l'onestà e la trasparenza. Non solo fare il parlamentare non deve avere il significato di arricchirsi, ma di svolgere un servizio per il paese retribuito giustamente ma senza troppi privilegi che sono negati agli altri cittadini, chi ci sta bene altrimenti arrivederci.
7) E' possibile che l'inesistenza di un governo ombra comunichi agli elettori l'assenza di un governo alternativo e quindi la non presenza di un'opposizione ufficiale in Italia?
No non credo, il governo ombra anzi a mio avviso dà un senso di opposizione preconcetta che non ritengo positiva. L'opposizione ha la possibilità di inserire nelle varie commissioni parlamentari i propri esperti in materia ed è lì che si dimostrano le competenze. Il governo ombra a cosa è servito? Si è forse sentito un no deciso al nucleare, alla privatizzazione dei servizi delle forze armate. Credo che sia molto più opportuna una opposizione forte che un governo ombra.
8) Perché non c'è un reale interesse e capacità nell'usare i nuovi media?
L'Italia è partita tardi, ha un popolo giovane limitato, sicuramente la tecnica è stata per troppo sottovalutata anche nelle strutture pubbliche molte delle ditte delegate alla informatizzazione hanno creato non pochi problemi di fruibilità. Ma credo, e il blocco dei fondi per la banda larga sembra confermarlo, la rete è molto meno controllabile rispetto alle altre fonti di informazione e chi invece vuole controllare l'informazione non la gradisce proprio.
9) Se aveste un miliardo di euro di risorse extra, come le utilizzereste?
premesso che di miliardi ce ne sarebbero a disposizione se l'evasione fiscale fosse controllata in modo più funzionale, in questo momento mi rivolgerei all'istruzione ed alla ricerca, anche se vorrei scovare almeno qualcosa per gli ammortizzatori sociali.
10) Avete un Obama capace di sfidare Berlusconi in carisma e popolarità ma al tempo stesso di creare una visione un sogno per gli elettori che dovrebbero votarvi?
Di Obama in giro non ne vedo, ma quello che mi fa ancora più riflettere è che non dovrebbe essere difficile trovare qualcuno che dica cose un po’ più intelligenti di Berlusconi. Sicuramente non abbiamo qualcuno con le potenzialità di controllo mediatico come Berlusconi e questo rende difficile l'esposizione. L'altra difficoltà è che è difficile schiodare dai posti di comando i meno giovani, che se ne avvistano uno all'orizzonte lo affogano.
Il sogno per gli elettori che dovrebbero votarci?
Riduzione della spesa pubblica mediante riduzione dei parlamentari e dei loro privilegi,soppressione di funzioni locali pletoriche come le provincie ed accorpamento dei piccoli comuni
Immediatamente contratto di lavoro unico, con definizione del periodo di precariato e la riqualificazione lavorativa. Scuola obbligatoria gratuita sino a 18 anni,aiuto per spese universitarie per le fasce di reddito più basse, revisione del mercato della casa sia in termini di costruzione di alloggi, sia in termini di controllo degli affitti e l'utilizzo degli appartamenti sfitti con possibilità di detrazione di parte delle spese di alloggio. La possibilità di detrarre anche gli aiuti domestici, come tutti gli altri datori di lavoro, aumento degli asili nido e dei posti anche diurni per anziani, a sostegno delle famiglie. Aumento di risorse per le forze dell'ordine e la magistratura in modo da garantire sia il controllo del territorio,sia la brevità dei processi. Stage per gli amministratori pubblici nelle commissioni europee in modo da gestire oculatamente i fondi europei.
cristiana carini - 16/02 17:24

martedì 11 maggio 2010

Lettera aperta a Pierluigi Bersani:"Caro segretario, non cancelli le primarie"


Caro Segretario,
abbiamo appreso con rammarico il contenuto delle modifiche che la commissione statuto porterà in approvazione all'assemblea nazionale del 21 e 22 maggio prossimi.
Noi pensiamo che la cancellazione delle primarie per le elezioni dei segretari di circolo e dei segretari provinciali nonché per le candidature a sindaco, presidente di provincia e presidente di regione sia un errore enorme e creerebbe una spaccatura insanabile nel nostro partito. Inutile dire che il momento, così delicato, ci impone di evitare con qualsiasi mezzo le spaccature interne.
L'unità è un bene prezioso e come tale va coltivata giorno dopo giorno. E in quest'ottica riteniamo che sia profondamente sbagliato imporre al 47% del partito una scelta totalmente non condivisa.
Vogliamo inoltre ricordare come Lei, e chi rappresentava sui territori la sua mozione, ha sempre affermato che "le primarie per il segretario vanno modificate ma quelle per le cariche istituzionali non verranno toccate". Addirittura, un paio di mese dopo la sua elezione a segretario era arrivato persino a ventilare l'ipotesi di scegliere i parlamentari con lo strumento delle primarie. Adesso invece si tenta di "istituzionalizzare" il metodo Boccia: un candidato del PD scelto dalla maggioranza semplice dell'assemblea (ossia espressione del solo gruppo dirigente) da far concorrere alle primarie di coalizione. Ed è inutile stare qui a ricordare l'epilogo della vicenda pugliese. Dagli errori bisognerebbe trarre insegnamento, altrimenti perseverare è diabolico.
Per questi motivi chiediamo che tali modifiche vengano accantonate e si cerchi di trovare l'accordo su modifiche condivise da una più larga parte del nostro partito.

ps: questa lettera può essere sottoscritta su Facebook su questa pagina "Caro segretario, non cancelli le primarie".