L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 12 maggio 2011

un puntino nel mare magnum dei derivati. Ne vedremo delle belle!

Truffa derivati: sequestrati 17 milioni di euro alla BNL



DERIVATI: MAXI SEQUESTRO ALLA BNL – Una truffa sarebbe stata messa in atto ai danni dei Comuni di Messina, Taormina e Giardini Naxos da parte della BNL (Banca Nazionale del Lavoro), nella vendita di strumenti della finanza derivata, i cosiddetti “derivati”.
Per questo motivo, il GICO (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) della Guardia di Finanza ha eseguito oggi un sequestro preventivo di oltre 17 milioni di euro alla BNL. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Maria Vermiglio, su richiesta del procuratore Guido Lo Forte e del sostituto Vito Di Giorgio, nell’ambito di un’indagine avviata nel 2009 dalla Procura di Messina e nella quale sono stati già indagati otto funzionari della banca.
I magistrati hanno rilevato che nei contratti finanziari stipulati dai tre Comuni tra il 2002 e il 2007 erano presenti alcune clausole occulte che non erano state spiegate si funzionari comunali”, traendoli in inganno. Le amministrazioni comunali coinvolte nel raggiro avevano infatti firmato i contratti nella convinzione di ottenere un sostegno economico per le loro finanze, non per intraprendere rischiose attività a carattere speculativo, tra l’altro incompatibili con le finalità proprie di ente pubblico. Dunque, i funzionari comunali avevano operato nell’intenzione di stipulare contratti finanziari a carattere assicurativo, cioè per la copertura dei rischi, non per contrarne di nuovi e ben più pericolosi, come sono quelli conseguenti all’acquisto dei prodotti della finanza derivata.
Questo è quanto sostengono i magistrati che hanno condotto l’inchiesta e che pertanto accusano la BNL e i suoi funzionari di truffa aggravata ai danni delle amministrazioni pubbliche coinvolte.
Sono stati indagati, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Over the counter”, la BNL come soggetto giuridico, due dirigenti della stessa: il responsabile della Direzione generale di Roma del settore Pubblica amministrazione, Giuseppe Pignataro, 53 anni, e il dirigente della Divisione Corporate, Roberto Antolini, 48 anni; oltre a sei funzionari delle filiali locali: Vincenzo Di Benedetto, 52 anni, di Malvagna (Messina); Fabio Cacia, 41 anni, di Catania; Angelo Squadrito, 53 anni, di Messina; Fabio Gallo, 43 anni, di Pescara; Carmelo Spina, 61 anni, di Sant’Alfio (Catania) ed Edoardo Catalano, 51 anni, di Napoli.
Il Comune di Messina avrebbe subito un danno di 23 milioni di euro.
L’inchiesta è partita da una denuncia dei Comuni di Messina e Taormina, mentre il Comune di Giardini Naxos ha risolto il problema dell’acquisto di strumenti finanziari onerosi concludendo con la banca una transazione.
Dello scottante tema dei “derivati”, e degli enormi buchi di bilancio che hanno provocato nei Comuni che li hanno acquistati, si è occupato più volte il programma di Rai Tre Report.
Redazione
tratto da http://www.direttanews.it/2011/05/12/truffa-derivati-bnl-truffa-derivati-sequestrati-17-milioni-di-euro-alla-bnl/

lunedì 9 maggio 2011

negli Stati Uniti presenta il piano industriale, in Italia ancora aspettiamo i contenuti del Piano Italia.... che pinocchio!

Fiat-Chrysler: un poker di modelli italiani per gli USA

Dal piano industriale presentato da Marchionne per Chrysler si evince che ben 4 modelli Chrysler nasceranno su base Fiat.

   L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha presentato ai banchieri americani il piano industriale di Chrysler fino al 2014, che prevede il lancio di numerosi nuovi modelli tra cui alcuni derivati direttamente da vetture italiane.
Il piano presentato prevede l'uscita di 17 nuovi modelli che vedranno il debutto dal 2012 al 2014, tra questi, ben 15 nasceranno attingendo al patrimonio tecnico di Fiat, mentre 4 saranno prodotti direttamente dalla Casa italiana e importati negli USA per essere venduti con i vari marchi in quota al gruppo Chrysler, tutti tranne uno però, che secondo le prime indiscrezioni potrebbe essere distribuito direttamente con marchio Fiat.
I quattro modelli italiani che "emigreranno" alla volta dell'America dovrebbero essere il Fiat Doblò, che sarà venduto dal 2012 negli USA con il marchio Ram, seguito a sua volta nel 2013 dal futuro SUV Jeep la cui produzione è prevista a Mirafiori, e da un nuovo modello che finirà per arricchire la gamma Dodge. Rimane ancora avvolto nel mistero il quarto modello che attraverserà l'Atlantico per tentare di dare l'assalto al più grande mercato del mondo.
Nel piano industriale, relativamente alle sinergie tra Fiat e Chrysler per gli USA, non si fa menzione di Alfa Romeo, pur essendo la casa del Biscione una delle candidate principali ad attuare lo scambio di tecnologia e modelli con il partner di Detroit, tanto che si era ipotizzata più volte la possibilità che alcune delle Alfa americane avrebbero potuto essere assemblate proprio negli stabilimenti che il gruppo Chrysler possiede sul territorio americano.
di Giuseppe Cutrone
07/05/201
tratto da http://www.motori.it/mercato/9088/fiat-chrysler-poker-modelli-italiani-usa.html