L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 11 giugno 2014

collaboratore di giustizia di Castelvetrano Vincenzo Calcara

Pentito chiede
incontro al Papa:
ho tre segreti

11/06/2014

Il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara ha inviato una lettera a Papa Bergoglio nella quale chiede un incontro urgente. Dice di conoscere tre segreti importanti che adesso vuole rivelare

Pentito chiede
incontro al Papa:
ho tre segreti
Papa Francesco prega a Santa Maria Maggiore
"Sua Santità, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al più presto, perchè sono convinto che il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi". A scriverlo, in una lettera inviata a Papa Francesco il collaboratore di giustizia di Castelvetrano (Trapani) Vincenzo Calcara, ex killer al servizio di Cosa nostra, che ha chiesto di incontrare il Pontefice per fare alcune rivelazioni, riguardanti anche il giallo di Emanuela Orlandi, la figlia di un funzionario pontificio scomparsa a Città del Vaticano il 22 giugno 1983, quando aveva quindici anni. (AGI)
(AGI) - Trapani, 11 giu. - In una missiva di sei pagine, Calcara parla di un segreto di mafia, uno di Stato e di un terzo e "più forte sulla nostra Santissima Chiesa e di cui vorrei parlale direttamente a voce, tanto è grave e potente, che riguarda anche la scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi". "La Verità - prosegue Calcara - su questa vicenda è stata tenuta nascosta per anni perchè rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verità così pensanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entità deviate". 
Da anni Calcara sostiene l’esistenza di 5 entità malvagie "che governano ogni aspetto del Paese": Cosa nostra, 'ndrangheta, massoneria deviata, servizi segreti deviati e Vaticano deviato. Nello specifico, gli altri due "segreti" riguarderebbero il boss latitante Matteo Messina Denaro, concittadino di Calcara, e "certi meccanismi perversi all’interno dei vertici istituzionali". I 3 segreti, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbero "legati l’uno all’altro, oltre ad alcuni fatti di altissimo livello, che non posso rivelare alle Istituzioni, proprio perchè allo stato attuale firmerei la mia condanna a morte e il seppellimento definitivo della Verità in mio possesso". Il pentito ammette di non aver riferito tutto alla magistratura. "Le spiegherò - si legge ancora nella lettera rivolta a Papa Francesco - perchè e quali tasselli decisivi mancano, affinchè si abbia la piena conoscenza di mandanti ed esecutori delle peggiori nefandezze che hanno attentato al nostro Paese e gli agguati passati e futuri che certi personaggi sono pronti a realizzare". (AGI)
"Sua Santità, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al più presto, perchè sono convinto che il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi". A scriverlo, in una lettera inviata a Papa Francesco il collaboratore di giustizia di Castelvetrano Vincenzo Calcara, ex killer al servizio di Cosa nostra, che ha chiesto di incontrare il Pontefice per fare alcune rivelazioni, riguardanti anche il giallo di Emanuela Orlandi, la figlia di un funzionario pontificio scomparsa a Città del Vaticano il 22 giugno 1983, quando aveva quindici anni. In una missiva di sei pagine, Calcara parla di un segreto di mafia, uno di Stato e di un terzo e "più forte sulla nostra Santissima Chiesa e di cui vorrei parlale direttamente a voce, tanto è grave e potente, che riguarda anche la scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi". "La Verità - prosegue Calcara - su questa vicenda è stata tenuta nascosta per anni perchè rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verità così pensanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entità deviate". Da anni Calcara sostiene l’esistenza di 5 entità malvagie "che governano ogni aspetto del Paese": Cosa nostra, 'ndrangheta, massoneria deviata, servizi segreti deviati e Vaticano deviato. Nello specifico, gli altri due "segreti" riguarderebbero il boss latitante Matteo Messina Denaro, concittadino di Calcara, e "certi meccanismi perversi all’interno dei vertici istituzionali". I 3 segreti, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbero "legati l’uno all’altro, oltre ad alcuni fatti di altissimo livello, che non posso rivelare alle Istituzioni, proprio perchè allo stato attuale firmerei la mia condanna a morte e il seppellimento definitivo della Verità in mio possesso". Il pentito ammette di non aver riferito tutto alla magistratura. "Le spiegherò - si legge ancora nella lettera rivolta a Papa Francesco - perchè e quali tasselli decisivi mancano, affinchè si abbia la piena conoscenza di mandanti ed esecutori delle peggiori nefandezze che hanno attentato al nostro Paese e gli agguati passati e futuri che certi personaggi sono pronti a realizzare". (AGI)
http://www.gazzettadelsud.it/news/95816/Pentito-chiede--incontro-al-Papa.html

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