Sicilia, 100mila disoccupati in più nel 2014
Uil: «Il Jobs Act non risolve i problemi»
Da gennaio sono aumentati i senza lavoro nell’Isola, mentre 200mila persone usufruiscono degli ammortizzatori sociali. Un dato che si riflette anche nel grande afflusso di richieste da parte dei siciliani al Piano nazionale Garanzia Giovani, progetto del governo per favorire l’inserimento lavorativo. Se n’è parlato al congresso regionale della Uil Temp

«L’occupazione non si fa solo con proroghe su alcuni contratti – spiega Maurelli- la riforma è un concetto nobile, ma rivedendo solo due contratti non può essere definita tale. Siamo l’unico Paese che non investe, aspettiamo da anni una riforma che parta dagli ammortizzatori sociali, per questo il Jobs act non ci piace. Vogliamo una riforma per i servizi del lavoro, ma soprattutto capire come un contratto a tempo determinato possa garantire una continuità di reddito. L’approccio è stato sbagliato», conclude. Un’aula gremita quella del congresso regionale tenutosi alla presenza del segretario regionale Claudio Barone, del segretario Uil Catania Angelo Mattone e del segretario siciliano del sindacato Giancarlo Mattone, che ha sancito l’apertura dei lavori con una lunga relazione volta a illustrare la preoccupante situazione in cui si trovano i giovani precari. «I nostri sforzi si rivolgono a tutti i giovani competenti – afferma – a quelli costretti a inventarsi un lavoro, a tutta quella serie di contratti atipici che spesso celano rapporti di lavoro subordinato».
Il dibattito è proseguito contemplando gli interventi dei vari delegati Uil dislocati sul territorio siciliano, accomunati da un grande rammarico, quello verso la chiusura mostrata dal premier Renzi, duramente criticata anche nel corso dell’intervento da Angelo Mattone: «Renzi non ci vuole convocare e rifiuta la concertazione, ma noi abbiamo i lavoratori e i tanti iscritti dalla nostra parte», afferma. «Vogliamo l’abolizione della Riforma Fornero e della Riforma Brunetta, abbiamo delle idee sulla riforma della pubblica amministrazione e presto le consegneremo alle istituzioni», conclude. Toni forti e concitati quelli dei rappresentanti del sindacato, principalmente a causa di una mancata convergenza con la politica.
Ma è tanta la voglia di mettersi in gioco a sostegno dei lavoratori precari e di coloro in attesa di inserimento, come tiene a sottolineare Mattone: «Solidarietà non è soltanto una parola, deve essere concretizzata – continua – dobbiamo dare un contributo di grande rilievo, senza padroni e senza padrini». L’obiettivo è quello di attuare interventi forti e mirati, soprattutto alla luce dei significativi dati emersi in seguito all’apertura del Piano nazionale Garanzia Giovani, con la Sicilia seconda – come detto – per numero di iscritti. Un dato che implica il bisogno di supporto, oltre che la necessità di coesione e di un’unità di intenti tra i vari sindacati. «Non vi sono altri metodi di lavoro –conclude Mattone- se non una contaminazione tra le varie categorie».
http://ctzen.it/2014/06/06/sicilia-100mila-disoccupati-in-piu-nel-2014-uil-il-jobs-act-non-risolve-i-problemi/
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