la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune.
Produrre, organizzare, trovare soluzioni,
impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST?
Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
venerdì 19 settembre 2014
Stati Uniti, sempre loro a destabilizzare i paesi non allineati
Bolivia, Morales: Usa stanno tentando di screditare il governo
Nuovo attacco contro Washington: “il popolo non si lascerà confondere da informazioni sbagliate”
17 settembre 2014
Il presidente boliviano e candidato per la rielezione, Evo Morales, ha detto che gli Stati Uniti stanno cercando di screditare il governo in vista delle elezioni del 12 ottobre in Bolivia, dopo aver incluso il suo paese tra i tre che non rispettano gli impegni in materia di lotta contro la droga. In una cerimonia nella regione meridionale di Tarija, Morales ha respinto il rapporto degli Stati Uniti, spiegando che il suo paese “come non mai” ha perseguito politiche contro gli stupefacenti. “Il presidente (Usa) Barack Obama ha sbagliato, forse per ragioni elettorali, forse perché (pensano) che faranno cambiare la mentalità del nostro popolo”, ha detto il presidente. “Il popolo boliviano è anti-imperialista e anti-neoliberale” e “la gente non si lascerà confondere da questo tipo di informazioni”. Gli Stati Uniti hanno citato il Venezuela, la Bolivia e la Birmania come i paesi che non hanno rispettato i loro impegni contro il traffico e la produzione di droga negli ultimi 12 mesi. Morales ha espulso nel 2008 l’ambasciatore degli Stati Uniti a La Paz, Philip Goldberg, accusandolo di aver cospirato contro il suo governo, cosa che Washington ha sempre negato.
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