Gli ungheresi danno un esempio a ogni cittadino indifeso dell’Unione Europea
I nostri amici ungheresi ci hanno inviato
questo articolo, che pubblichiamo volentieri perché i fatti ci dicono
che laddove esistono uomini politici che ancora possono meritare
l’appellativo di “uomini” è possibile contrastare i potentati finanziari
che hanno trovato nell’Unione Europea l’ideale brodo di coltura per lo
sviluppo delle loro letali infezioni. Auguriamo ogni bene al popolo
ungherese e al suo governo.
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Il governo ungherese, guidato da Viktor Orban
col forte sostegno del popolo, ha dimostrato che è possibile lottare a
difesa della Nazione contro l’avidità delle grandi banche e delle
multinazionali
di Andras Kovacs e Károly Ignác Kempf .
“… Nonostante sopra la galea,
E sotto la corrente dell’acqua,
Comunque è l’acqua che domina!”
Le righe di valore eterno di Petőfi Sándor,
poeta nazionale iconico, guida spirituale nella lotta per la libertà
ungherese e nella rivoluzione, sono un’ottima metafora per illustrare
che Orbán Viktor ed il suo governo, nonostante i combattimenti
difficili, sono destinati alla vittoria, perché è “l’acqua”, cioè il
popolo, che domina.
Gli ungheresi negli ultimi quattro anni e
mezzo con l’aiuto del primo ministro Orbán Viktor ed il suo governo
hanno dimostrato che è possibile governare tutelando i valori nazionali e
supportando i cittadini indifesi. E poi tutto ciò è stato eseguito da
parte del governo con un controvento economico, politico e di media.
Questo controvento non tirava solo dai postcomunisti e dall’opposizione
ungherese “volgarliberale” a favore del capitale monetario ma anche dai
leader dell’Unione Europea. Comunque la nuova vittoria con due terzi dei
voti di Orbán Viktor e del Fidesz-KDNP, partito conservatore-cristiano,
nel 2014 non solo conferma la correttezza della sua politica e il fatto
che esso è supportato dal popolo, ma nello stesso momento dà anche
speranza ad altri cittadini che si trovano in balia dell’Unione Europea.
La vittoria di Orbán Viktor e del suo partito
ha avuto tanti fattori importanti. Tuttavia la riduzione delle spese ed
il salvataggio dei mutuatari in valuta estera sono i principali tra i
fattori del successo. Entrambe queste azioni erano criticate con enorme
veemenza non solo da parte dell’opposizione di sinistra ungherese, ma
anche dalle banche multinazionali e dall’Unione Europea sotto
l’influenza tedesco-francese. Questo ultimo fatto ci sorprende solo fino
a quando non scopriamo che le aziende dei servizi pubblici ungheresi
sono in possesso di aziende di servizi pubblici tedesco-francesi, i cui
proprietari sono lo Stato tedesco e lo Stato francese. Ricapitolando:
l’azienda dei servizi pubblici tedesca in Germania poteva vendere il suo
servizio ad un prezzo più basso grazie al profitto extra prodotto in
Ungheria. Questo è stato compromesso dalla politica di Orbán Viktor, per
questo hanno attaccato la sua persona e il suo governo le
organizzazioni dell’Unione Europea sotto l’influenza tedesco-francese.
La battaglia sta per finire, lo sfruttamento da parte degli stranieri
costretto a lasciare l’Ungheria. Nell’ultimo decennio e mezzo hanno
esportato miliardi di euro di profitto dal paese.
Anche la battaglia per le famiglie ungheresi
che si trovano in balia delle banche multinazionali ha già dato buoni
risultati per gli ungheresi, anche se non è ancora finita. La storia ha
inizi nel 2002 e dobbiamo illustrare gli stadi principali per capire
perché il governo ungherese ha ragione e per vedere chiaramente che il
funzionamento disumano delle banche multinazionali significava il
ritorno dei ladri e del capitalismo selvaggio del 1800.
Premesse
La storia comincia agli inizi del 2000, nel
periodo del primo governo Orbán. Dopo la perdita inaspettata del blocco
comunista-liberale nel 1998, l’Ungheria doveva essere rialzata dalle
rovina da parte dell’allora più giovane primo ministro dell’Europa,
Orbán Viktor. Esso era deciso a migliorare sensibilmente la situazione
delle famiglie ungheresi con figli. A questo proposito ha deciso di
introdurre il prestito in Fiorini ugheresi scontato e sovvenzionato
dallo stato per l’acquisizione di immobili, inoltre ha incentivato le
famiglie ad avere figli con altri tipi di sovvenzioni social –
politiche. Dopo le elezioni del 2002, perse per manipolazioni politiche e
truffa, il nuovo governo comunista-liberale, -dopo che quasi ogni suo
membro ha usufruito ancora del credito sovvenzionato dallo stato per
acquistare immobili- in un batter d’occhio ed inaspettatamente ha
cancellato ogni sovvenzione ed aiuto per l’acquisizione di una casa.
Oggi si sa che tutto quanto è stato fatto per la pressione delle banche
multinazionali che finanziavano la campagna dei partiti liberali e
comunisti e anche il primo ministro dell’epoca, Medgyessy Péter, era uno
che si era semplicemente spostato dalla sedia del mondo bancario
internazionale alla sedia del capo del governo.
Per le famiglie medie ungheresi con questa
mossa è diventato irraggiungibile un mutuo ragionevole per una casa
perché le banche davano il credito in Fiorini con un interesse
insostenibile. In quel periodo hanno iniziato le banche ad incentivare
le famiglie indifese ad utilizzare dei prestiti in valuta estera che già
esistevano ed erano autorizzati, ma nessuno ne usufruiva. Nel paese
dotato di bassa cultura economica a nessuno è venuto in mente il rischio
del tasso del cambio della valuta. Anche perché le banche, nonostante
fossero obbligate non l’hanno comunicato ai mutuatari. Anzi, mettevano
in risalto che era meglio diventare mutuatari con le valute estere
sicurissime anziché in fiorini di valore variabile. Il governo nel
frattempo ha fatto dimettere con metodi mafiosi il capo indipendente
dell’autorità di vigilanza finanziaria, il Sig. Szász Károly. Per
sostenere l’argomentazione delle banche il ministro delle finanze ha
anche confermato che nel 2005 l’Ungheria sarebbe entrata nella zona
dell’euro. Le banche che fornivano il prestito ne hanno approfittato
convincendo le persone ingenue di utilizzare i prestiti in valuta
estera, soprattutto in euro. Il progetto è stato perfetto e già alla
stipula del contratto hanno truffato i clienti in vari modi. L’affare
fioriva nonostante l’entrata nella zona dell’euro non solo non è
avvenuta nel 2005, ma neanche oggi. Il fallimento è arrivato con la
crisi mondiale del 2008. Il tasso di cambio del fiorino ungherese è
fortemente e continuamente indebolito nei confronti di quelle valute
estere in cui hanno richiesto il prestito. Il governo comunista liberale
in crisi di legittimazione totale anziché supportare le famiglie si è
dichiarato dalla parte delle banche e con i suoi atti economico-politici
errati ha ulteriormente aggravato la crisi. Infine, il governo
comunista liberale prima del suo fallimento nel 2010 ha ancora richiesto
un enorme prestito al FMI e l’ha sparpagliato tra le banche. Con i
soldi in prestito ha aiutato solo le banche che lavoravano già con un
enorme profitto e non ha sgravato per niente la popolazione.
Era in rischio la casa, l’abitazione e
insomma la vita, di centinaia di migliaia di famiglie ungheresi. Erano
di tutti i giorni i suicidi per l’incapacità di pagare il mutuo della
casa, migliaia di famiglie si sono disgregate perché uno dei membri
cercava lavoro all’estero per pagare il mutuo in Ungheria. Le rate del
mutuo in valuta estera erano altissime, in pratica sono diventate dei
prestiti di usurai. Nonostante il mutuatario continuasse a rimborsare
per anni le rate, a causa del tasso di cambio indebolito nel 2010 il
capitale del debito ha superato il prestito stesso, anzi in tanti casi
anche il valore dell’immobile.
La lotta del Partito Fidesz-KDNP per le persone

In
questa situazione impossibile il partito Fidesz-KDNP con la guida di
Orbán Viktor ha promesso alle persone che se fosse andato al governo
avrebbe salvato i mutuatari in valuta estera. Nel maggio del 2010 è
crollato il partito postcomunista ed i liberali si sono sciolti. Ha
ripreso il potere il governo Orbán, che prima ha stabilizzato la
situazione nel paese finanziariamente dissanguato, dopodiché ha iniziato
ad aiutare le famiglie ungheresi in difficoltà. Gli esperti del governo
hanno indicato quei punti del prestito in valuta estera che non
combaciavano con l’onestà, la buona fede e con lo stato di diritto. Come
primo passo il governo ha considerato le banche come partner e ha
proposto un accordo in cui avrebbero suddiviso equamente gli oneri tra
le banche, il governo ed i mutuatari. Invece le banche multinazionali,
che vogliono la caduta del governo Orbán, non erano disposte a
rinunciare ai profitti extra e anziché ottenere un accordo tiravano per
le lunghe e a braccetto con l’opposizione ungherese da Bruxelles hanno
fatto un attacco contro il governo legale ungherese. Orbán però anziché
ritirarsi ha reagito e come primo passo ha emanato il pagamento
anticipato a un tasso di cambio medio fisso e contemporaneamente ha
vietato l’utilizzo dello spread di tasso sleale. Le banche anziché
arrendersi in tutti i modi possibili cercavano di ostacolare il
pagamento anticipato che infatti alla fine proprio per questo motivo è
stato utilizzato da pochi.
Successivamente nel 2012 il governo Orbán ha
invitato di nuovo le banche a fare le trattative offrendogli un nuovo
accordo. Le banche anche questa volta anziché trovare un accordo hanno
tirato per le lunghe e hanno scelto l’attacco totale. A questo punto il
governo ungherese ha deciso di risolvere il problema dei mutuatari in
valuta estera anche contro le banche con dei metodi più duri ma
utilizzando strumenti giuridici legali. Osservando dettagliatamente
tutti i punti vulnerabili dei contratti originali dei prestiti in valuta
estera sono state trovate delle lacune giuridiche nelle banche. A lungo
esisteva il dubbio se si poteva veramente parlare di prestito in valuta
estera perché le banche facevano i conti in valuta estera ma in realtà
non hanno mai acquistato valuta estera e anche il prestito è stato
rilasciato in ogni caso in Fiorini ungheresi. In più già all’epoca hanno
truffato i clienti con la differenza di prezzo tra l’acquisto e la
vendita della valuta estera che successivamente è stata aggiunta ad ogni
rata mensile. Tra le varie cose il governo ha trovato illegale questo
fatto.
Infine il legislatore, creando le leggi in
più punti ha modificato i contratti di mutuo, già di per sé unilaterali e
sproporzionatamente negativi per i mutuatari. Retroattivamente è stato
cancellato l’uso dello spread di tasso, inoltre sempre retroattivamente è
stato proibito l’aumento degli interessi ingiustificato che in prativa
era uguale alla modifica unilaterale dei contratti. Naturalmente le
banche come anche precedentemente non volevano accettare tutto ciò. Il
legislatore ha dato la possibilità alle banche di fornire la prova in
giudizio che nel caso dei contratti non hanno aumentato gli interessi
ingiustificatamente ed unilateralmente. Praticamente ogni istituzione
finanziaria ha colto l’occasione di usufruire di questa possibilità ma
in primo grado i giudici ungheresi quasi in ogni caso hanno dato ragione
al governo, quindi ai mutuatari. Entro oggi ci sono stati anche alcuni
processi di secondo grado, quindi dei giudizi finali, perciò le banche
possono prepararsi al fatto che nei mesi successivi dovranno
retroattivamente accreditare sui conti dei mutuatari gli importi fatti
pagare indebitamente.
Cosa ci porta il futuro?
La lotta non è ancora finita perché le banche
multinazionali non sono disposte a rinunciare al profitto extra e non
si accontentano del profitto bancario leale. Esse hanno iniziato le
querele sopra indicate consapevoli del fatto che non potevano vincerle.
In base alle normative questo era evidente. Tutto quanto serviva solo
per usufruire di tutti i rimedi giuridici nazionali in accordo con le
normative dell’Unione Europea per poter attaccare le leggi del governo
ungherese davanti al tribunale dell’Unione Europea. Perché si stanno
preparando a questo. Quella lotta sarà l’ultima.
La posizione ferma e decisa del governo
ungherese per la difesa dei propri cittadini può dare un esempio a tutti
i governi che a causa di un timore di attacchi politici finora non
hanno avuto il coraggio di affrontare le aziende multinazionali che
paralizzano le persone. Naturalmente sappiamo che anche in Ungheria non
tutte le aziende multinazionali svolgono attività economica sleale, ma
l’esempio serve per far capire che è possibile difendere gli interessi
dei comuni cittadini anche contro le grandi aziende a livello mondiale.
Questo può dare speranza e forza a tutti i cittadini dell’Unione che si
sentono indifesi. Adesso serve solo che sempre più partiti e governi
seguano l’esempio di successo del governo ungherese guidato da Orbán
Viktor. Perché non dobbiamo dimenticare: alla fine il popolo è che
domina!
Terza votazione nel giro di pochi mesi per il popolo ungherese, che domenica 12 ottobre ha votato per le elezioni municipali
Nell’aprile di questo anno gli ungheresi si
sono trovati per votare le elezioni nazionali e la popolazione tutta
assieme ha votato per i 2/3 il partito Fidesz-KDNP, in maggio si sono
svolte le elezioni politiche europee dove il partito Fidesz-KDNP ha
vinto con la maggioranza di voti e adesso, per la terza volta nel giro
di pochi mesi, la popolazione é stata chiamata per le elezioni
municipali dove per la grande maggioranza quasi in tutte le regioni ha
vinto il partito Fidesz-KDNP. Questa é la dimostrazione chiara e
lampante che la popolazione é vicina,appoggia e sostiene il proprio
governo e il proprio capo del governo, Orbán Viktor.
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