di Eugenio Orso
la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune. Produrre, organizzare, trovare soluzioni, impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST? Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
venerdì 2 maggio 2014
Il nemico principale è il Pd e chi lo vota o è clientela o chi crede che gli asini volano
di Eugenio Orso
il Parlamento illegittimo non ha titolo per cambiare la Costituzione
CASSAZIONE: ILLEGITTIMI PARLAMENTO E NAPOLITANO! DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA SULLA LEGGE ELETTORALE, AVREMMO DOVUTO ANDARE AD ELEZIONI IMMEDIATE!
La Cassazione: il Parlamento è incostituzionale #Napolitanoacasa
il governo demagogo del Pd senza nessuna idea su un piano energetico per L'Italia
South Stream, governo italiano congela progetto, a G7 punterà su Tap e Itgi
uno dei modi per reperire mercenari della Rivoluzione a Pagamento in Siria da parte dell'Arabia Saudita


giovedì 1 maggio 2014
uscire dall'Euro si può e si deve
Borghi: "Così l'Italia uscirà dall'euro"
Il professor Borghi al Giornale.it: "Bisogna recidere la catena che ci tiene bloccati". E teorizza l'uscita dalla moneta unica. Sostieni il reportage Europa ribelle

"L'euro è uno zaino dello stesso peso che, però, viene fatto indossare a corridori di corporatura diversa. Non è uguale per tutti. Per chi è più leggero e agile, è uno strumento che lo svantaggia incredibilmente; per chi è più grande e massiccio, è un forte vantaggio relativo."
"Per una volta tanto andiamo al cuore del problema. Non si tratta di un programma vago in cui ci si propone di battere i pugni sul tavolo per far sentire la propria voce o per chiedere riforme. Noi puntiamo a recidere la catena che ci tiene bloccati."
"Sono persone che lavorano troppo di fantasia. E per questo, purtroppo, sono in vantaggio. Mi rendo conto che le mie valutazioni rischiano di essere meno affascinanti rispetto al panorama di morte, distruzione e terrore che viene messo in scena da questi signori. Però la teoria economia e il buon senso dicono che si può e si deve uscire dall'euro."
"Qualora riuscisse il miracolo che si realizzasse un parlamento a maggioranza euroscettica, probabilmente la Germania se ne andrebbe risolvendo il problema nella maniera più semplice. Se a un giocatore che sta vincendo al poker barando viene puntata la pistola alla tempia, può anche essere che questo pensi di andarsene pur di portare a casa quanto è riuscito a vincere. Viceversa, se nessuno obietta e tutti lasciano fare, allora quel giocatore andrà avanti a vincere barando. Cercare alleanze in Europa fa, dunque, parte di un punto cruciale della nostra strategia. Strategia che avrebbe potuto rivelarsi vincente pure in Italia."
"Effettivamente, dinnanzi al disastro creato dall'euro numerosi economisti italiani non sanno far altro che proporre più Europa, come accorgersi di essere sul punto di morire per avvelenamento e scegliere di prendere altro veleno. Succede proprio in Italia dove il dibattito è ammorbato da queste bugie. Probabilmente chi gestisce un partito preferisce conservare uno 0,5% piuttosto che perdere qualche elettore per strada dicendo la verità."
"Proprio così. In Francia, per esempio il Front National punta a essere il primo partito con un programma assolutamente aderente a quello portato avanti dalla Lega Nord. Chi vota la Le Pen non è assolutamente di destra, ma ci troviamo di fronte a un elettorato trasversale stufo di questa Europa."
"Troppo spesso viene montata ad arte una certa confusione tra euro e Europa. Chi vuole contrastare l'euroscettismo, tende a far credere che essere contro l'euro significhi anche essere contro l'Europa. In realtà, così non è. Tuttavia, bisogna capire quale Europa perché un'Europa che va contro gli interessi dell'Italia, come probabilmente Farage pensa che sia nei confronti dell'Inghilterra, a noi non piace. Fino ad oggi i tedeschi hanno seguito proprio questo modello facendo solo ed esclusivamente i propri interessi. Se Bruxelles continua a sfornare leggi che indeboliscono la piccola e media impresa e avvantaggiano l'industria tedesca, allora non ci interessa nemmeno l'Europa."
"Stupidaggini! Che non si pensi che in Svizzera sia impossibile andare a studiare all'estero o avere le pesche o che non ci sia il roaming dei telefonini! L'associazione e il coordinamento degli Stati europei possono essere serenamente portati avanti senza l'euro, che è uno strumento di divisione, e senza quelle prevaricazioni che vanno a vantaggio esclusivamente di un Paese."
"Tra un po' dovremo affrontare un problema ancora più dannoso, cioè l'emigrazione. Se la disoccupazione salirà ancora, tanti giovani italiani saranno costretti ad andarsene. Il governo dovrebbe occuparsi di questo disagio perché ognuno di noi dovrebbe avere il diritto di lavorare qui e non vedersi costretto a cercare fortuna in giro per il mondo. Il problema delle frontiere e molto più complesso e passa inevitabilmente dal rendere il Paese sempre più attraente. La gestione dell'immigrazione è classico esempio di legiferazione a danno dell'Italia. In quanto Paese di frontiera, dobbiamo sottostare a regole assurde di accoglienza ma non siamo in grado di gestire autonomamente questo flusso."
"L'Italia fa da filtro. L'immigrazione migliore, fatta di persone che vogliono lavorare, persegue verso i Paesi del Nord. Qui da noi rimane solo quella peggiore, fatta di delinquenti. Insomma, il lavoro sporco è come sempre nostro, mentre i vantaggi vanno ad altri."
"Alla Bce è stato dato un solo mandato: mantenere basso il livello di inflazione. Un problema molto relativo che è stato assurto a concetto base. Ma se si guarda a quello che potrebbe essere un successo (un tasso del 2% per tutta l'Eurozona), in realtà a livello locale la situazione è ben diversa. Il fatto che ci sia una scarpa che sia uguale per tutti quando i numeri dei piedi sono differenti, fa capire quanto non funzioni questa Europa."
"Da parte mia sono favorevolissimo alla vostra iniziativa che sosterrò per quanto mi sarà possibile. Ancora oggi c'è tantissimo che non viene detto e, per questo, quando giro per l'Italia trovo sale strapiene di gente che viene a sentir parlare di economia. Questo deficit di conoscenza non può essere colmato con le battute nei talk show. Si tratta, infatti, di argomenti spinosi che devono essere spiegati a parole e visti con immagini. Pochissimi fanno vedere cosa succede in Grecia, pochissimi fanno vedere come sta aumentando la disoccupazione in Francia. Questo perché c'è una informazione di regime che tramuta qualsiasi tipo di notizia, anche male interpretata ma che può essere vista come positiva, come un trionfo dell'Europa."
"In primo luogo c'è chi ha un interesse diretto. Se il nostro vicino ha qualcosa che ci piace, di sicuro non gli auguriamo il successo ma speriamo in un rovescio economico per potergliela comprare per un tozzo di pane. I Pesi europei più ricchi hanno industrie interessate alle ricchezze italiane. E, guarda caso, sono gli stessi che pagano l'informazione. In secondo luogo ci sono quelli che inizialmente in buona fede hanno spinto per entrare in Europa e che ora, davanti allo sfacelo, sono prigionieri dei propri errori. Non ammetteranno mai di aver sbagliato. E tantomeno chiederanno mai scusa."
grazie al popolo francese e a le Pen
MARINE LE PEN SI LEVA UN SASSOLONE DALLA SCARPA E SEPPELLISCE BEPPEMAO CHE NON HA VOLUTO L’ALLEANZA CON IL “FRONT NATIONAL”: “GRILLO È UN OPPORTUNISTA. NON LOTTA CONTRO IL SISTEMA, VUOLE SOLO STRAPPARE VOTI ALLA SINISTRA”
“Grillo ha una visione distorta e contraddittoria della realtà. È un politico senza basi. Un giorno si scaglia contro la corruzione, un altro contro l’Europa, non ha una visione globale. Per questo resterà il leader di un movimento di protesta e non guiderà mai un governo”…
come sempre la 'Ndrangheta aggiusta con i giudici e nei processi
Venezuela, si aumentano i salari per tutti
Venezuela: il copione ucraino non funziona
Alessia Lai
mercoledì 30 aprile 2014
Costanzo Preve un grande Maestro
Difficile è ri-orientare il proprio atteggiamento mentale gestaltico dopo che per anni si è sviluppato un metodo per leggere la realtà su strumenti destra/sinistra.
Ci sono teorici che rispetto al fatto che si è mandato in soffitta gli strumenti destra/sinistra invece di capire l'origine e la motivazione di questo avvenimento si sono inventati, era ed è più facile il concetto di rossobruno. Costanzo Preve percorre la nascita, Rivoluzione borghese del 1789, il percorso e il tramonto, della destra/sinistra, facilitando in questo modo, chi vuole capire del superamento di questi strumenti.
Noi confermiamo e l'abbiamo già scritto in http://www.progettoalternativo.com/2014/01/domina-soltanto-chi-e-in-possesso-della.html
"Hollande vuole l'Euro, Marine le Pen non vuole l'Euro se io fossi in Francia avrei votato Marine le Pen non dimenticando l'interezza del suo programma di cui potrei condividere una parte, ma non il tutto ma Marine le Pen NON VUOLE L'EURO".
In Europa la società capitalistica di mercato ha trovato nel progetto politico dell'Euro lo strumento per limitare i diritti e i salari di chi lavora, eliminare lo stato sociale, depauperare le classi intermedie appiattendole verso il basso. Creare incertezza permanente nel presente e nel futuro, spezzare i reni a qualsiasi tipo di resistenza.
Uscire dall'Euro è una necessità impellente obbligata, da qui la costituzione della parola d'ordine del Fronte Unico per uscire dall'Euro per riprenderci la Sovranità Nazionale, Politica, Monetaria e soprattutto Territoriale.
Sovranità Territoriale significa che le basi militari degli Stati Uniti/Nato devono andare via dall'Italia. Anche su questo punto concordiamo con il Fronte Nazionale di Marine le Pen che vuole altrettanto per la Francia. Vedremo se poi vorrà continuare la politica neo colonialista di Sarkozy e di Hollande.
("Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi" di Costanzo Preve).
Ogm via dall'Europa

martedì 29 aprile 2014
Noi abbiamo un progetto politico e cerchiamo di realizzarlo, non abbiamo paura del confronto
Costanzo Preve e Diego Fusaro
Esempi di un marxismo bifronte?
di Jacopo E. Milani
