"C'ho un rigurgito anti(neo)liberista": il successo di Syriza e Podemos secondo Noam Chomsky

Chomsky e l'Europa
Per l'esperto statunitense l'Europa è preda di politiche economiche semplicemente "folli", basate su un'austerità nella recessione sulla quale "ormai ha fatto autocritica perfino il Fondo Monetario Internazionale". Per Chomsky ciò è frutto del cosiddetto "assalto neoliberista", inaugurato dalle politiche reaganiane e della Thatcher negli anni '80 e che ora in Europa si sta particolarmente intensificando, mostrando "il sadico volto del capitalismo selvaggio".Per Chomsky, infatti trattasi di politiche che hanno un loro senso. Per i capitalisti, ovviamente, mossi dall'obiettivo di "indebolire il Welfare State e i lavoratori e di rafforzare il potere e i privilegi delle classi ricche". Una politica che però giustifica e rende inevitabile l'avvento ed il prorompente successo di formazioni come Syriza e Podemos.
Syriza e Podemos, tra sinistra e antiliberismo
Chomsky, con la consueta abilità provocatoria che lo contraddistingue, tende a precisare il profilo delle formazioni guidate da Alexis Tsipras e Pablo Iglesias. Sottolineando che, sebbene il quadro politico odierno spinga a ritenere Syriza come un partito "di sinistra", in realtà in essa non vi è un vero richiamo alla "rivoluzione socialista" o al controllo dell'industria da parte dei lavoratori, quanto più una lotta antagonista contro "l'assalto neoliberista che sta distruggendo le economie periferiche".Il contesto globale
Chomsky spiega come l'attuale situazione dell'Unione Europea sia un riflesso di quanto sta già accadendo in America Latina, con la presenza di Paesi che "dopo 500 anni di sottomissione al dominio delle grandi potenze" si stanno organizzando per respingere "l'invasione neoliberista", puntando ad isolare le posizioni di Stati Uniti e Canada nell'area. Del resto, spiega lo studioso, "gli USA stanno perdendo tutte le basi militari in America Latina", e la stessa Cuba farà pressioni per riottenere Guantanamo, teatro delle crudeltà compiute dagli statunitensi nei confronti dei prigionieri sospettati di terrorismo.Ma qual è il polso della situazione globale? Per Chomsky - che considera gli USA ormai sempre più "un Paese con un solo partito trasversale, i 'Repubblicani Moderati'", ed Obama un presidente "molto più a destra di Nixon ed addirittura di Eisenhower" - la situazione sta rapidamente mutando. In peggio, a causa dei cambiamenti climatici e, soprattutto, della minaccia nucleare. E cita il Doomsday Clock - "l'orologio dell'apocalisse" ideato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin Of Atomic Scientist dell'Università di Chicago - le cui lancette sono tornate a 3 minuti dalla mezzanotte (considerato il punto di non ritorno dalla catastrofe), la distanza più breve sin dai tempi della Guerra Fredda. Un imbuto dal quale diventa sempre più difficile uscire.
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