Al Teatro dei Limoni, un solo grido: “Italia Libre”

IL NICHILISMO DI UNA NAZIONE. Gli incastri borghesi, il nichilismo ineludibile, il malessere di una nazione: due amici, il premiato Silvio Barbiero (vincitore del Roma Fringe 2014) e il co-protagonista Renzo Pagliaroto, provano a riemergere da un disagio sempre più magmatico e opprimente. L'impotenza emerge attraverso un dialogo serrato in cui il bisogno di una vita migliore si scontra con il nichilismo di una esistenza basata esclusivamente sul concetto di consumo (e sul costume della corruzione, anzi quasi una prosecuzione naturale). A questo punto, la rabbia sfocia in un delirante e grottesco progetto di rivolta per cambiare lo stato delle cose e che si rivela, nel corso della stessa rivoluzione, qualcosa di molto diverso dalle imprese del Che e dei suoi simili. Il sogno – o quello che dovrebbe essere – lentamente si trasforma in incubo, soccombendo sotto la violenta necessità di far emergere solamente gli interessi personali a discapito della speranza di un futuro migliore.
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