Tsipras, il nuovo santino degli antimondialisti
Alain de Benoist, filosofo, saggista e ideatore
della Nouvelle Droite francese, esalta il premier greco che prende le
distanze dalle altre sinistre europee
Alain de Benoist, filosofo e saggista
Parigi. È uno “schiaffo agli strozzini
dell’oligarchia liberale” sul piano della politica europea, e la
conferma, sul fronte della politica interna, di uno “sfaldamento del
bipartitismo”, perché Syriza, alle elezioni legislative di due domeniche
fa, si è imposta a detrimento dei due grandi partiti di governo, di
destra (Nuova democrazia), e di sinistra (Pasok, sceso a picco al di
sotto del 5 per cento). Alain de Benoist, filosofo, saggista e ideatore
dell’esperimento politico-culturale della Nouvelle Droite, non nasconde
certo il suo piacere per la vittoria della sinistra radicale di Alexis
Tsipras e soprattutto per l’alleanza siglata dal neo premier greco con
la destra nazionalista e anti-euro di Anel, il partito dei Greci
Indipendenti di Panos Kammenos.
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di “Visto da destra” e pensatore di riferimento della destra radicale
antimondialista, registra con soddisfazione l’ascesa al potere in Europa
del partito anti-austerity greco, esaltando il coraggio mostrato da
Tsipras nello smarcarsi fin da subito dalle altre “gauche” europee: “Ha
il senso delle priorità e non condivide il settarismo di alcune sinistre
europee”. L’altra mossa del leader di Syriza che ha strappato applausi
ad Alain de Benoist è il suo essersi dissociato dalle sanzioni inflitte
alla Russia dall’Unione Europea. Un fatto importantissimo dato che la
Grecia appartiene alla Nato, sottolinea de Benoist il quale ricorda
anche nel suo argomentare che la prima persona che Tsipras ha incontrato
dopo la sua investitura è l’ambasciatore russo ad Atene, Andrey Maslov.
In Francia, sia la destra nazionalista di Marine Le Pen e il suo Front
national, sia l’ultrasinistra di Jean-Luc Mélenchon e il suo Front de
gauche, hanno salutato il successo di Tsipras e della sua “gauche”
radicale. “Un fatto – spiega de Benoist – che può sorprendere soltanto
coloro che non hanno ancora capito che si stanno creando nuove
divisioni”. E ancora: “La vera frattura è ormai quella che separa i
sostenitori e gli avversari della mondializzazione, i sostenitori e gli
avversari della sovranità dei popoli. In altre parole, i nuovi
dominatori e i nuovi dominati”. Piacciono eccome a de Benoist le larghe
intese “rosso-brune”. E Tsipras è il nuovo idolo di quel fronte unico
antimondialista che negli Settanta si riuniva attorno al debenoistiano
Groupement de recherche et d’études pour la civilisation européenne
(abbreviato Grece, guarda un po’ le coincidenze). “Nella Grecia antica,
Giasone era noto per aver conquistato il vello d’oro. Affermando la
sovranità del popolo greco contro i burocrati di Bruxelles e
Francoforte, Alexis Tsipras combatte contro il muro del denaro”,
commenta de Benoist prima di aggiungere: “La Grecia non ha certo le
dimensioni critiche richieste per far deflagrare il Sistema, ma anche un
granello di sabbia può avere i suoi effetti. I greci, a ogni modo, non
hanno più nulla da perdere. Cercando di ritrovare la loro dignità,
avranno almeno salvato l’onore.
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