
Antagonisti da Expo
Detto questo e aspettando il primo maggio stile Jannacci - per vedere l’effetto che fa - speriamo che l’antagonismo non trasformi la giornata di Milano in un’altra Genova 2001 con auto bruciate, pompe di benzina fatte saltare in aria, autobus assaliti, bancomat distrutti, terrore e razzie nei negozi, black bloc infiltrati nei cortei pacifici per poi operare i blitz, forze dell’ordine nel panico e reazioni sconsiderate da ex regime cileno (esattamente come per il G8, parola di testimone).
Ieri è stata firmata la carta dell’Expo, un documento partito dal basso che somiglia a un protocollo di Kyoto dell’alimentazione, tutto dedicato ai popoli che ancora oggi patiscono la fame. Il terzo mondo sarà protagonista eppure c’è chi è contrario a prescindere. Ci sta. Ma è meglio avere ben chiari i punti di partenza per non dover piangere sui punti d’arrivo.
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