(ANSA) - ORISTANO,
28 APR - Un sistema corruttivo scientifico studiato su misura per le
realtà dei piccoli e piccolissimi comuni della Sardegna centrale ma
esportato con successo anche nel Sulcis Iglesiente e nell'hinterland
cagliaritano: è quello svelato dall'inchiesta della Procura di Oristano
che stamattina ha portato all'arresto di cinque sindaci, due vicesindaci
e di altre 14 persone tra amministratori pubblici, dirigenti di uffici
tecnici e progettisti e all'obbligo di dimora per altri tre
professionisti. Complessivamente gli indagati sono una sessantina. Per
il momento, le accuse contestate sono quelle di associazione per
delinquere finalizzata all'assegnazione di incarichi di progettazione,
servizi di ingegneria e di consulenza tecnica legati alla realizzazione
di opere pubbliche, turbativa d'asta e corruzione. Tuttavia il
procuratore Andrea Padalino Morichini e il sostituto titolare
dell'inchiesta, Armando Mammone, non escludono che possa essere
contestata l'aggravante dello stampo mafioso dell'associazione. In
carcere sono finite dieci persone. In cima alla lista il presunto capo
della 'cupola', l'ingegnere Salvatore Paolo Pinna, 62 anni, di Desulo
(Nuoro), amministratore della società a responsabilità limitata Essepi
Engineering, indicata dagli inquirenti come il fulcro attorno al quale
ruotava tutto il sistema corruttivo. In cella anche per i sindaci di
Tonara (Nuoro) Pierapaolo Sau, 35 anni, di Belvì (Nuoro) Rinaldo
Arangino, 43, e di San Giovanni Suergiu (Carbonia Iglesias) Federico
Palmas, 41, e altre sei persone. Solo, invece, agli arresti domiciliari i
sindaci di Ortueri (Nuoro) Salvatore Casula, e di Villasalto (Cagliari)
Leonardo Usai, più altri sette indagati. Nel sistema corruttivo
sgominato dall'inchiesta della magistratura oristanese le tangenti non
si pagavano con denaro contante o bustarelle, ma con un sistema di
scambio di incarichi professionali. Amministratori e dirigenti degli
uffici tecnici comunali pilotavano l'assegnazione a professionisti che
ruotavano attorno allo studio della Essepi Engineering e di un'altra
società, la Edilogica srl, che faceva capo a un professionista di Irgoli
(Nuoro), Francesco Chessa, 56 anni. In cambio, sindaci e dirigenti
degli uffici tecnici, essendo alcuni di loro anche progettisti,
ricevevano assegnazioni di incarichi di progettazione in altri comuni o
quantomeno, nel caso degli amministratori, avevano un ritorno in termini
di consenso da parte della comunità per le opere pubbliche realizzate.
L'inchiesta, condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza
di Oristano e dalla Compagnia dei Carabinieri di Tonara (Nuoro), era
partita nel mese di novembre del 2013 grazie a una segnalazione anonima
relativa all'assegnazione dell'incarico per la progettazione di alcuni
lavori nel centro storico di Aritzo (Nuoro) e ha poi riguardato altri 43
appalti, per un valore complessivo di circa 850 mila euro in poco più
di un anno, mentre il valore degli incarichi assegnati a titolo di
tangente è stato calcolato dalle Fiamme Gialle in circa 350 mila euro.
L'ultimo appalto finito nel mirino degli inquirenti è del mese di marzo,
quando l'inchiesta era ormai in dirittura d'arrivo. Gli arrestati
infatti non sospettavano niente, perché l'indagine è stata condotta
quasi esclusivamente con intercettazioni telefoniche e ricerche su
delibere di Giunta e determine dei dirigenti pubblicate sui siti
istituzionali delle stazioni appaltanti coinvolte: sette comuni in
provincia di Nuoro, tre nelle province di Cagliari e Carbonia Iglesias
più il Gal Distretto rurale Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu,
Supramonte e il Consorzio di Bonifica del Cixerri (Iglesias). Nel corso
delle indagini è emersa anche la posizione di almeno due dirigenti di
uffici tecnici comunali che avevano provato a opporsi a questo sistema
corruttivo e per questo erano stati oggetto, secondo l'accusa, di vere e
proprie minacce di licenziamento. (ANSA).
http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/04/28/appalti-pilotati24-indagati-in-sardegna_fd77f028-5f40-4431-a0d7-2a6dcadac391.html
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