L'Analisi / G. Chiesa: “Siamo alla vigilia di una guerra. Non solo ad una sim...
G.
Chiesa: “Siamo alla vigilia di una guerra. Non solo ad una simulazione.
Basta leggere i giornali americani lo dicono chiaramente"
Gli Usa hanno fretta perché dopo la Russia c'è la Cina e bisogna impedire che assuma il potenziale per poter dominare il mondo
“Siamo alla vigilia di una guerra. Non solo ad una simulazione. Ho
guardato la rassegna stampa americana oggi e mi è salita un'enorme
angoscia perchè lì c'è scritto chiaramente che negli Stati Uniti si
preparano alla guerra: se il capo delle forze di armate americane dice
che 'sappiamo che esiste una minaccia russa sull'Europa e siamo pronti
ad una reazione nucleare', provo un brivido. Quando tutti i giornalisti
americani parlano di minaccia per il Baltico quando io so per certo che
non esiste. Sto pensando ad una grande provocazione, le esercitazioni
miliari poi si trasformeranno in operazione”. Lo ha dichiarato oggi
Giulietto Chiesa intervenendo al convegno “#NoGuerra #NoNato, Per un
Paese sovrano e neutrale” tenutosi oggi al Senato. Stanno creando una
grande forza d'urto d'opinione pubblica ed è passata l'idea che la
Russia vuole attaccare l'occidente. Ma nessuno ha misurato gli effetti di tutto questo, vale a dire l'escalation verso una guerra nucleare, ha proseguito Chiesa.
In un'Europa in cui l'ex presidente della Polonia Walesa ha dichiarato pubblicamente che bisogna sparare sulla Russia un missile nucleare
per dimostrare che siamo pronti a tutto e Reuters lo riferisce senza
fare una piega, vuol dire che siamo in piena isteria, preparata in
occidente per arrivare alla guerra. “Se si comincia non si può finire.
Si spara un missile – e poi? E' chiaro che i russi reagiranno. Si
preparano anche loro. Si stanno preparando. C'è una logica in questa
follia: è da tempo che procede, l'impero nel quale noi tutto viviamo non
è disposto a rinunciare al suo potere”. Alla guida degli Usa, prosegue,
c'è oggi un gruppo di persone che hanno perso il contatto con la realtà
politica e sono pericolosissimi.
Quello che è accaduto negli ultimi anni è la crescita di possenti forze capaci di resistere all'impero: la Russia è la più immediata di questo nucleo di paesi.
“Non è il luogo del bene” certo, “è una potenza capitalistica che non
ha nessun interesse ad una guerra. Non ha nessun interesse ad attaccare
nessuno in questo momento”. Il calcolo dell'impero, prosegue Giulietto
Chiesa, è chiaro: colpire l'unico paese in grado di reagire
militarmente. E' chiaro, eliminare prima la Russia. La crisi ucraina va
inquadrata in questa “logica” serve come bastone della Nato per colpire
la Russia. Non ci sono riusciti ancora, perché Putin ha saputo mantenere
la calma. “Non so quanto resisterà, perché ci sono 150 milioni di russi
colonizzati vent'anni che sanno quello che è successo, quello che sta
succedendo e che non sono più disposti a subire oltre”.
E il ponte per permettere tutto questo è il ritorno del nazismo in Europa che
ha costituito un comando militare unito con Polonia, Lituania,
Lettonia..., un cerchio che si è arricchito da uno stato nazista con tre
cittadini americani al suo interno. Il nazismo entra in Europa per
portare l'attacco alla Russia. Bisogna portare il nazismo in Europa e
cancellare la democrazia in Europa. “Non è uno scherzo, ma è l'inizio
potenziale della Terza Guerra mondiale”.
Perché la fretta? Perhé ora? Potevano liberarsi di Yanuckovich il
prossimo anno con le elezioni, perché la rivolta con forze naziste?,
chiede Giulietto Chiesa. Hanno fretta perché dopo la Russia c'è
la Cina e bisogna impedire che assuma il potenziale strategico per poter
dominare il mondo. Pechino produce un milione di ingegneri
all'anno e tra cinque anni il potenziale militare nucleare sarà uguale a
quello degli Stati Uniti e poi domineranno il pianeta. Gli Usa non lo
accettano e sono disposti a tutto. Siamo a questo punto e l'uscita
dall'Italia dalla Nato potrebbe salvarci. Se inizia l'escalation non
sarà più possibile tornare indietro. A chiedere di uscire dalla Nato non siamo soli, conclude:
i greci con Syriza di fatto sono in opposizione con quest'Europa e nel
suo programma c'è scritto; Marine Le Pen in Francia lo chiede; Podemos
dice che metteranno all'ordine del giorno un referendum per l'uscita;
Farage lo dice nel Regno Unito. Bene noi non possiamo che invocare una
forza politica trasversale anche in Italia che si batta per l'uscita
dalla Nato.
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