Xylella, le due facce della decisione Ue. Sud Salento “salvo”, ma a Nord di Lecce via ulivi infetti. Batosta per Oria

LECCE
– La decisione del Comitato dell’Unione europea sull’emergenza xylella
in Puglia è meno devastante di quello che si aspettava. Perchè se da una
parte si è stabilito che
l’eradicazione degli ulivi infetti ci sarà, così come quella degli esemplari ad essi adiacenti nel raggio di 100 metri,
è anche vero che il numero di alberi che dovranno essere abbattuti,
rispetto al milione in programma per il piano Silletti, si dovrebbe
abbassare di gran lunga. Almeno nella provincia di Lecce non ci sarà
obbligo di abbattimento, fatta eccezione per
la zona a Nord del capoluogo salentino, che sarà un’area “intermedia” in cui verranno eradicati i soli alberi infetti.
Parola di Peacelink e della sua portavoce Antonia Battaglia,
che ieri ha spiegato la decisione dell’Unione Europea. “Tutta la
provincia di Lecce può diventare adesso zona di contenimento, in cui non
è più obbligatorio espiantare gli alberi infetti, salvo che nella
fascia di 20 km a ridosso dei limiti di provincia di Brindisi e Taranto.
In questa fascia dovranno essere espiantati solo gli ulivi “infetti” (e
non più tutte le piante intorno nel raggio di 100 m, un’area pari a più
di 3 ettari). Le misure restano rigidissime solo per gli eventuali nuovi focolai di Xylella al di fuori della provincia di Lecce,
dove si applicherà la quasi desertificazione di un cerchio di tre
ettari intorno a ogni albero infetto”. Quella del “nuovo piano
anti-xylella” deciso dall’Europa, dunque, diventa una notizia lieta per
l’estremo lembo del Tacco d’Italia.
Parte della provincia di Lecce
può dirsi “salva”, almeno per il momento, dai pericoli di abbattimento
ulivi e di desertificazione. E’ per questo che la portavoce di
Peacelink si stupisce delle reazioni negative: “E’ strano leggere di
persone che credono non sia una vittoria. Il fatto che non si debba più
tagliare nessun albero nella provincia di Lecce, beh sinceramente, mi
sembra una grande vittoria. Il fatto che non si parli più di desertificazione, mi sembra una grande vittoria.
Resta la regola rigida per gli eventuali nuovi focolai. Ma cosa si
voleva di più, considerato che si è partiti da un piano che due mesi fa
voleva tagliare e desertificare tutto per chilometri?! Lo stesso, però,
non si potrà dire per il focolaio di Oria e per tutti i futuri focolai
che verranno individuati nelle zone”.
Se una parte della provincia salentina può “cantare vittoria”, altrettanto
non si può dire per Oria. E’ sulla cittadina brindisina che si abbatte
per prima la scure delle rigide misure europee. La decisione
della commissione, dopo due intensi giorni di riunione a Bruxelles,
infatti, mira a contenere ed evitare ad ogni costo la diffusione del
batterio killer nel resto della Puglia, in Italia e in Europa. Il
risvolto negativo della medaglia si vedrà proprio al di fuori della
provincia di Lecce. Mentre infatti nella fascia di 20 chilometri
che si estende da Lecce in su, e che include zone come, ad esempio,
Novoli, Campi Salentina e Veglie, si dovrà dire addio solo agli alberi
malati mentre sul resto delle piante circostanti verranno
eseguiti i test per capire il loro stato di salute, nei focolai attuali e
futuri al di fuori di questa zona il trattamento non sarà lo stesso.
Stando alle decisioni dell’Unione Europea, in queste aree si dovrà
procedere con rigide misure di eradicazione, che potrebbero non riguardare solo gli uliveti.
I nuovi provvedimenti anti-xylella non risparmiano neanche i vivai e il commercio di piante da e verso la Puglia.
Nella nota ufficiale si legge: “Le importazioni e il movimento
all’interno dell’Ue di piante specifiche, notoriamente suscettibili di
Xylella fastidiosa di tutto il mondo, saranno soggette a condizioni
rigorose. Un divieto specifico è stato messo in atto per l’importazione
di piante di caffè provenienti da Honduras e Costa Rica, considerato
l’elevato rischio che siano infettate dal batterio”. Misure drastiche
anche per i vivai: per quelli presenti nella zona infetta è previsto il
blocco e il divieto di reimpianto.
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