Ngn, asse Telecom-Fastweb: 100 Mb con l'Fttc
Via a una sperimentazione congiunta per dimostrare la capacità del Fiber to the cabinet di garantire i 100 Mb di velocità di download. Si parte già questo mese

Telecom e Fastweb hanno deciso di avviare una sperimentazione congiunta per arrivare alla messa in opera delle tecnologie di ultima generazione che permettono di aumentare la velocità della rete fibra-rame. L'obiettivo è essere in grado di portare su tutta la rete la velocità dei 100 mega. La collaborazione avverrà sia attraverso test nei laboratori delle due società sia sul campo, nei cabinet reali, in alcune città selezionate: l'intento è dimostrare che resta garantita la velocità di rete anche quando i cabinet dei due operatori sono vicini e sono usati contemporaneamente da clienti Fastweb e clienti Telecom.
In questo mese nei laboratori di Telecom Italia a Torino e di Fastweb a Milano sarà avviata la prima fase della sperimentazione, attivando contemporaneamente linee dei due operatori dotate di tecnologie di Vdsl Enhanced. Poi, a ottobre, partirà la sperimentazione sulla clientela, con velocità sottoposte a rilevazioni multiple. Prima di allora, Telecom sarà tenuta a comunicare all'Agcom l'elenco delle città teatro della sperimentazione.
L'accordo entra di fatto nel dibattito sullo sviluppo delel Ngn. Il piano banda ultralarga (Bul), infatti, è in attesa di essere messo di nuovo a consultazione dopo gli annunci di Telecom Italia sul progetti di cablare in Ffth/b 40 città. Stando a quanto risulta a CorCom la lettera che Infratel dovrà inviare agli operatori è praticamente pronta e la procedura sarà avviata a giorni. A mancare – dicono dal Mise - sono i dettagli dell’ultim’ora, oggetto di colloqui tra Palazzo Chigi e il ministero stesso: sul tavolo la questione di come vincolare gli operatori agli impegni presi con i propri piani di investimento, in linea con la normativa europea.
La consultazione durerà un mese e servirà a definire le nuove “aree nere”, quelle cioè dove non ci sarà necessità di interventi pubblici per il raggiungimento degli obiettivi del piano Bul, 100% del territorio a 30 Mbps e 50% della popolazione collegata a 100 Mbps.
Il decreto sul credito di imposta previsto dallo Sblocca Italia è, invece, ancora fermo al ministero dell’Economia che non ha ancora sciolto l’obiezione sul bando 2015 relativa al problema di copertura finanziaria .
Entro maggio, così come annunciato nelle scorse settimane dal Mise, dovranno essere notificati a Bruxelles gli aspetti operativi dei nuovi strumenti introdotti con il piano Bul: oltre al credito d’imposta ci sono il fondo di garanzia di cui il governo sta discutendo con la Banca europea degli investimenti e con Cassa depositi e prestiti nonché il voucher per l’accensione dei servizi sulla rete di nuova generazione.
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