POLITICA
Comune: Roma
Acqua pubblica, 26 comuni ricorrono al Tar contro
gestore unico
26 comuni chiedono
l'annullamento delle diffide della Regione Lazio, opponendosi allo
"Sblocca Italia"
Sono
stati presentati la scorsa settimana, in data 19 maggio, i i ricorsi al Tar,
promossi da 26 comuni del Lazio per l’annullamento delle diffide della Regione
Lazio a cedere le infrastrutture idriche al gestore unico.
Si tratta - fanno notare i promotori - del primo ricorso in Italia a sollevare
pregiudiziale di incostituzionalità sull'art. 7 dello Sblocca Italia.
Queste
le motivazioni, spiegate in un comunicato dal Coordinamento Regionale Acqua
Pubblica Lazio:
"Gli
Avvocati Angelo Annibali, Alberto Floridi e Andrea Ruffini - si legge nella
nota - hanno illustrato i principi dell'azione legale che, pur partendo da un
livello locale, presenta impatti potenziali a livello nazionale, chiamando in
causa anche la disciplina comunitaria. I ricorsi, in primis, contestano il
contrasto tra le diffide inviate ai comuni dalla Regione Lazio e la Legge
Regionale 5/2014 'Tutela, governo e gestione Pubblica delle acque', con la
quale la Regione si è impegnata a ridefinire i nuovi Ambiti di bacino e i
relativi Enti di Governo, azione da considerarsi preliminare rispetto
all'imposizione ai Comuni a cedere le proprie infrastrutture idriche".
"Un
passaggio quanto mai urgente, dato che da fonti ministeriali giunge - viene
evidenziato - la notizia di un imminente commissariamento se la Regione Lazio
rimarrà inadempiente sulla definizione dei nuovi Ambiti. Per evitarlo
comitati e sindaci hanno presentato da mesi un testo di legge all'Assessore
Refrigeri, tradotto nella proposta consiliare n°238, che rappresenta
un'alternativa possibile e coerente ma che, attualmente, langue in VI
Commissione".
"La
Regione Lazio - attacca il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio - è
invece 'puntuale' nell'esigere dai Comuni gli adempimenti previsti dallo
Sblocca Italia, motivo per cui l'azione legale affronta anche la normativa
nazionale. Nel ricorso, primo caso in Italia, si formulano infatti
eccezioni di costituzionalità sull'art. 7 dello "Sblocca Italia"
sotto un duplice profilo: sulla idoneità dello strumento del decreto legge,
poichè secondo i ricorrenti difettano i presupposti di estrema urgenza
dichiarati dal Governo; e sul rispetto del riparto delle competenze legislative
tra Stato e Regione".
"Sempre
l'art.7, riguardo all'obbligo di affidamento del servizio idrico al gestore
unico - prosegue il comunicato - viene inoltre rimesso al giudizio
innanzi della Corte di Giustizia UE per la valutazione della compatibilità con
l’art. 106 del Trattato. Le modalità di scelta del gestore cui affidare il
servizio idrico, così come emergono dallo Sblocca Italia, entrano infatti nel
merito delle caratteristiche del “nuovo” gestore cui i comuni devono affidare
il servizio limitando, di fatto, la concorrenza e configurando un aiuto di
stato a quelle poche imprese private che possiedono le caratteristiche indicate".
"In
secondo luogo - continuano a spiegare i membri del Coordinamento Regionale
Acqua Pubblica - Lazio viene contestata l’idoneità di Acea ATO 2 S.p.A.,
per i comuni della Provincia di Roma e di Talete S.p.A., per quelli del
Viterbese, riguardo alla conformità all’ordinamento comunitario degli attuali
affidamenti sollevando, anche in questo caso, un tema scottante che riguarda
anche altre multiutilities italiane. Nel caso di Talete S.p.A. viene meno
anche il criterio di 'efficienza ed economicità', obbligando I comuni ad
entrare in una gestione ormai fallimentare".
"Tra
i rappresentanti dei comuni presenti - chiude la nota - sono intervenuti quello
di Montalto di Castro, di Civitavecchia e di Corchiano, ricordando come questa
azione legale abbia profonde radici politiche, intrecciate con la difesa dei
beni comuni e del territorio locale, in un momento in cui tali valori sono ogni
giorno sotto attacco. Valori che sono stati al centro della vittoriosa
battaglia referendaria del 2011, della quale ricorrerà il quarto anniversario
il prossimo 12-13 giugno. Un anniversario che vedrà, ancora una volta, i
comitati in prima fila a difesa di quel risultato".
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