09-06-2015
| 18:49:55
IL PROCESSO
Escort a Firenze, slitta l’udienza:
‘Renzi ha paura’ - di Barbara Laurenzi
Era atteso per lunedì
15 giugno il primo incontro del processo che vede il premier Matteo Renzi
accusare di diffamazione Alessandro Maiorano, dipendente comunale di Palazzo
Vecchio. Il difensore Taormina prepara un contro fascicolo di 52 pagine con
accuse molto pesanti all’ex sindaco di Firenze
di Barbara Laurenzi - ItaliaChiamaItalia
Roma - Rinviata
di nove mesi. Doveva svolgersi lunedì prossimo, il 15 giugno, l’udienza per il
processo che vede Alessandro Maiorano, dipendente comunale di Palazzo Vecchio,
imputato di diffamazione per aver offeso l’onore di Matteo Renzi, all’epoca dei
fatti sindaco di Firenze e oggi presidente del Consiglio. Tra le dichiarazioni
contestate a Maiorano, anche quelle contenute in un’intervista rilasciata a ItaliaChiamaItalia nel
giugno 2013 relative a un presunto giro di escort che avrebbe in
parte coinvolto proprio Palazzo Vecchio.
Secondo
quanto spiega lo stesso Maiorano l’inizio del processo è stato rinviato al 21
marzo 2016, il tutto a causa di un “impegno coincidente” del giudice. “Uno
slittamento di nove mesi mi sembra assurdo” spiega l’imputato che si sta
facendo assistere da Carlo Taormina, il quale aveva depositato una lista di
testimoni destinata a far discutere.
Molti i
nomi illustri chiamati a comparire nell’aula del tribunale di Firenze, a
cominciare dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi fino ad arrivare al
fedelissimo Luca Lotti. Tra i personaggi chiamati a testimoniare spunta anche
Luigi Lusi, ex tesorerie della Margherita condannato a otto anni per
appropriazione indebita per la gestione allegra dei fondi del partito.
Maiorano, di che cosa l’accusa Matteo Renzi?
Renzi mi
accusa di averlo diffamato e di aver offeso il suo onore e il suo prestigio.
Nella denuncia ha allegato alcuni articoli che mi vedono ritratto in foto con
una maglia con la scritta ‘Renzi ha dilapidato 20 milioni di euro dei
cittadini’ e altri articoli nei quali parlo del giro di escort a Palazzo
Vecchio, tra i quali quello apparso su ItaliaChiamaItalia.
Oltre a ItaliaChiamaItalia, quali altri giornali sono
citati?
Un pezzo
di Affari Italiani e un articolo del Giornale nel quale appare una mia foto con
la maglietta contestata.
Quanto tempo è intercorso tra la pubblicazione degli articoli e la
denuncia di Renzi?
Renzi mi
ha denunciato il 30 agosto 2013 e dopo tre mesi, senza che io fossi interrogato
o informato, mi è arrivato il rinvio a giudizio e, di conseguenza, la chiusura
delle indagini su tutta la vicenda. Raccogliendo materiale per preparare la
difesa mi sono imbattuto anche nella vicenda della casa pagata da Carrai a
Renzi perché, analizzando vari documenti, mi sono accorto che il premier non
aveva la residenza a Pontassieve, dove vive, ma in via Alfani 8.
Il suo difensore è l’avvocato Carlo Taormina, un nome che non passa
inosservato. È stato lui a cercarla o l’iniziativa è partita da lei?
È stato
reciproco. Un amico comune ha riferito al professore questa vicenda, lui si è
dimostrato interessato e, così, si può dire che ci siamo cercati a vicenda.
Chi è questo amico che si è preso tanta briga? È un rappresentante
politico?
È un
esponente del Movimento 5 stelle.
Un esponente eletto, che quindi può avere degli interessi personali
nella vicenda? O solo un sostenitore?
No, non
ha alcun ruolo politico né è stato mai eletto. È solo un sostenitore.
Il suo legale ha chiamato a testimoniare diversi nomi eccellenti,
puntate al polverone mediatico? Che cosa c’entrano in questa vicenda il
ministro Boschi o l’ex assessore Mattei?
Ogni
nome ha una sua motivazione. Oltre a Renzi per quanto riguarda la questione
della casa, abbiamo chiamato due testi in relazione alla vicenda delle escort.
Si tratta di Massimo Mattei e Lorenzo Rustici. Il primo è un ex assessore del
comune che, per un anno, pare abbia ceduto gratis un appartamento di via Alfani
44 a una escort di nome Adriana. Mattei dice che non sapeva nulla del mestiere
di questa signora ma, siccome Renzi mi ha denunciato anche per le mie
dichiarazioni sulle escort, ho deciso di chiamarlo a testimoniare. Avevo delle
belle sorprese pronte ma, grazie a un giudice, queste sorprese sono state
rinviate.
Che tipo di “sorprese”?
Non
posso anticipare nulla.
Rientra nella strategia difensiva?
Sì, non
dico nulla fino al processo.
Crede che si tratti di uno slittamento voluto?
Non so
se è stato voluto, certo è strano. Se il giudice in questione aveva questa
necessità, mi domando per quale motivo il tribunale non lo abbia sostituito. Ci
sono tanti giudici e avvocati togati, bastava sostituirlo o rimandare l’udienza
di qualche giorno e non di nove mesi. Uno slittamento così esteso mi sembra un
grave regalo a Renzi. Ci siamo permessi di fare il 28 aprile un’avocazione al
Csm, alla procura generale di Firenze e alla Cassazione in relazione alla
vicenda, chiedendo che il Csm controllasse il lavoro svolto dai magistrati
fiorentini.
Non avete avuto ancora risposte?
Non
ufficiali, ho avuto una risposta verbale dal Csm che ha aperto una pratica in
relazione all’avvenuta ricevuta dell’avocazione l’ufficio protocollo. Questa
pratica sarà poi data a chi di dovere al Csm. In più sono stato personalmente
alla procura generale di Firenze e mi è stato confermato che l’avocazione è stata
già inoltrata a un altro magistrato.
In realtà la magistratura italiana non si è mai dimostrata benevola
nei confronti di chi governa, anzi, finora si è assistito all’esatto contrario.
Per quale motivo, ora, bisognerebbe credere a un atteggiamento indulgente o
addirittura favorevole nei confronti del premier?
Ho la
sensazione che su Renzi si sia alzato un muro di gomma, sembra sempre che su di
lui non si possa indagare. Ad esempio, ad agosto 2014, io e Taormina abbiamo
presentato contro di lui una denuncia per associazione a delinquere, peculato,
corruzione e riciclaggio, ma ad oggi non se ne è saputo più nulla.
Si tratta di accuse molto pesanti. Su che cosa si fondano? Di quali
prove disponete per formulare simili ipotesi di reato?
Sono
accuse che derivano dalla documentazione che Taormina ha trovato ed estrapolato
occupandosi del mio caso. Il primo agosto 2014 io e il professore abbiamo
presentato alla procura di Roma un fascicolo di cinquantadue pagine cariche di
accuse e prove, la procura ha passato il fascicolo a Firenze e, a quanto mi
risulta, è fermo da allora sul tavolo del procuratore capo e di un pm. Nello
specifico, abbiamo presentato documentazione in relazione alla vicenda della
casa in via Alfani 8 e un altro fascicolo con le accuse di corruzione e
peculato. Sono entrambi iscritti con il modello 45, quello degli atti non
costituenti notizia di reato, e quindi mi aspetto che passino al 21, ossia il
modello delle ipotesi di reato.
Sapete se ci sono delle indagini in corso?
No, non
lo sappiamo. Oltre al fascicolo con le accuse di peculato e corruzione c’è, lo
ripeto, quello legato alla vicenda della casa di via Alfani 8, con gravissimi
ipotesi di reato per Carrai e altri esponenti fiorentini, ma tutto è fermo.
Per quale motivo insiste così tanto su ogni aspetto legato alla
vita dell’attuale premier? Sembra volersi accanire contro di lui.
Non mi
accanisco affatto, mi rivolgo alla magistratura e sono un cittadino che ha
voglia di dire che Renzi non è così pulito. Chiedo solamente agli organi
preposti di indagare, ma mi pare che nonostante io abbia portato prove molto
importanti tutto è fermo. Ecco perché il 15 giugno avrei avuto piacere che si
fosse svolta l’udienza, perché avrei potuto portare una serie di prove
importanti e forti. Io chiedo solo che si indaghi e che si passi all’ipotesi di
reato; poi, se dovesse emergere che ho esagerato, Renzi è libero di
denunciarmi. Ma se non si svolge il processo non si saprà mai la verità, io ci
ho messo coraggio in questa vicenda, sono due anni e mezzo che sto combattendo.
Voglio giustizia, voglio che i magistrati facciano il loro dovere. Tra l’altro,
in questo processo, Renzi non si è più costituito parte civile nei miei
confronti anche se aveva detto più volte che lo avrebbe fatto. E allora mi
domando, per quale motivo?
Ce lo dica lei. Per quale motivo?
Perché
sa che ho ragione e che, se andiamo al dibattimento, qualche piccolo scheletro
potrebbe saltar fuori dall’armadio.
Quale, ad esempio?
No, non
anticipo nulla. Gli argomenti sui quali dovrò difendermi sono noti e sono
quelli relativi alla sua denuncia.
Per quale motivo ha citato a comparire anche i dipendenti che hanno
lavorato alla Florence Multimedia, che curò la gestione dell’immagine di Renzi,
e l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi?
La
Florence Multimedia è citata a causa delle spese della società e, per quanto
riguarda Luigi Lusi, io e il mio legale siamo in possesso di matrici di assegni
firmati da lui per un importo totale di 122mila euro. Vorremmo avere delle
risposte da Renzi, in merito a questo.
Come è riuscito a procurarsi questi assegni?
Non lo
dico, lo spiegherò al processo.
E a che cosa sarebbero serviti secondo lei questi soldi?
Sono
soldi che Lusi ha dato a delle società vicine a Renzi, dove lavoravano anche
dei suoi parenti, per la campagna elettorale. Voglio che il processo si svolga
proprio per poter dimostrare tutto quello che dico. D’altra parte, dove si è
mai visto un imputato che tenta di accorciare i tempi del processo? Io invece
voglio andare a dibattimento, sto cercando di abbreviare i tempi, è Renzi che
scappa e ha paura di me.
http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/27874/EscortOaOFirenze%20OslittaOlEudienza%20O%20RenziOhaOpauraEO-OdiOBarbaraOLaurenzi.html
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