finanza
Shangai a - 8,48%: la Cina crolla
e trascina con sé le Borse europee
Milano perde il 3%. I listini in diretta
Il tracollo dei mercati cinesi manda al
tappeto i mercati Ue. Piazza Affari la peggiore. Timori per la tenuta
dell’economia asiatica e l’aumento dei tassi Usa
di Redazione Economia
(Afp)
Apre
la settimana in forte calo la Borsa di Shanghai, con la performance
peggiore dal 2007. L’indice Composite ha chiuso lunedì in calo
dell’8,48%, a 3725,56 punti, segnando il calo più intenso in una
singola seduta degli ultimi otto anni. I titoli cinesi si sono mossi per
tutta la giornata in territorio negativo: Shanghai aveva aperto la
seduta pomeridiana in ribasso del 3% dopo la pubblicazione del dato
della produzione industriale cinese per il mese di giugno, che ha
segnato un calo dello 0,3% su base annua, in controtendenza rispetto al
dato di maggio che registrava un avanzamento dello 0,6%su base annua.
L’indice Composite aveva aperto in ribasso del 2,1% la seduta di oggi, a
3985,57 punti. A trainare al ribasso la Borsa di Shanghai soprattutto i
titoli del settore finanziario e dei metalli non ferrosi, scrive
l’agenzia Xinhua. Le perdite si sono estese negli ultimi minuti di
contrattazione. In forte calo anche la Borsa di Shenzhen, che perde il
7% in chiusura, a 2160,09 punti. L’indice Hang Seng della Borsa di Hong
Kong segna una flessione del 3,28% a 24305,23 punti. Le Borse cinesi
hanno perso oltre tremila miliardi di dollari in poche settimane. Il
pesante calo di lunedì, secondo gli analisti, è da imputare in primo
luogo alla scarsità di fiducia degli investitori nella tenuta delle
Borse dopo il crollo di giugno-luglio che ha spinto in molti a vendere
per riscuotere i profitti, dopo che l’indice Composite era tornato sopra
i quattromila punti.
Borse europee in forte calo: Milano cede il 3%
Il
crollo cinese trascina con sé Tokyo, che ha chiuso in calo dello 0,95%,
e le Borse europee, tutte in forte calo. Milano sfiora un calo del 3%
nel finale di seduta: l’indice Ftse Mib chiude in calo del 2,97% a
22.809 punti, trascinato al ribasso con gli altri listino europei dai
timori sull’economia cinese. In rosso l’intero paniere principale, dalle
banche al lusso agli energetici. Il titolo peggiore è Fiat Chrysler
(-6,94% a 13 euro): il gruppo pagherà 70 milioni di dollari alle
autorità degli Usa per la vicenda delle campagne di richiamo di
automobili. Male le banche: Intesa Sanpaolo cede sul finale il 4,71%,
Unicredit il 2,35%, Mediobanca il 3,56%. Giù Mps (-3,09%) e le popolari
(Bpm -3,32%, Bper -4,07%); in caduta il risparmio gestito (Azimut
-6,52%, Mediolanum -4,96%). Nel lusso, Moncler perde il 4,48% e
Ferragamo il 4,18% (entrambi dopo una serie di sospensioni al ribasso);
in calo anche Luxottica (-2,14%) in attesa della semestrale e nonostante
l’ottimismo del presidente, Leonardo Del Vecchio, sulla Cina. Giù
Mediaset (-4,41%); Telecom cede l’1,4%. Nell’energia, Eni perde il 3,29%
ed Enel l’1,91%. Fuori dal Ftse Mib, tonfo di Rcs (-6,31%) a pochi
giorni dai conti; limita le perdite Cir (-1,22%), che oggi ha presentato
la semestrale. Balza, in controtendenza, Risanamento (+9,44%) dopo
l’annuncio del dissequestro completo dell’area di Milano Santa Giulia.
I
mercati europei chiudono anche loro in forte perdita: Londra cede lo
1,13% a 6.505,13 punti, Parigi il 2,57% a 4.927,60 punti, Francoforte il
2,56% a 11.056,40 punti. In calo anche Madrid a -1,44%.
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