Cosa ne pensa dell'accordo che è stato imposto al governo Syriza per evitare che il paese finisse in bancarotta?
Penso che questa domenica "nuvolosa” è stata la logica conclusione
degli ultimi cinque mesi o anche degli ultimi due anni ... La politica
di SYRIZA piaceva molto, era stata ampiamente accettata dalla società
greca perché si faceva portatrice di due buone notizie. La prima: la
possibilità di porre fine all'austerità, e l'altra, che non avremo avuto
problemi con l'euro, con l'eurozona. È stato dimostrato che queste due
cose non possono coesistere. Syriza doveva fare una scelta. Da febbraio,
prima dell'accordo del 20, questa opzione ce l'aveva lì davanti ma la
rimandava in vari modi, e con l'economia che continuava a deteriorarsi
... Siamo però arrivati al punto in cui non vi era più la possibilità di
un ulteriore rinvio, e in questo senso ci si è trovati davanti a un
tremendo dilemma: fra un terzo memorandum, quello più rigido e feroce di
tutti, e un ritiro disorganizzato dall'eurozona ... e quindi siamo
arrivati dove siamo ora.
Abbiamo sentito negli ultimi tempi tutto il sistema dei
media, i politici greci e stranieri, gli economisti dirci che un'uscita
dall'auro sarebbe catastrofica. Il Primo Ministro, in una dichiarazione
alla tv pubblica ERT, ha detto che quando Varoufakis ha proposto la
Grexit come soluzione alternativa, lui ha detto che l'unica scelta è
stare nell'eurozona ... Lei sostiene che un'uscita dall'euro è
possibile.
La classe dirigente, l'oligarchia sociale ed economica dominante, per
mantenere il suo potere deve essere sostenuta da una narrazione, che
non sempre o quasi mai corrisponde alla realtà. E poi, perchè tanto
terrorismo sull'esistenza di un paese fuori dell'euro, quando tanti
paesi in Europa non sono nell'eurozona? Ad esempio, tutti i paesi
scandinavi tranne la Finlandia sono fuori. E sono paesi con un livello
di sviluppo e di stato sociale che non possono essere confrontati con i
paesi dell'eurozona. Come è possibile sostenere che la situazione sarà
infernale? Non si può in nessun modo basare tutto ciò che si dice su
un'esperienza reale.
La Grecia è il primo paese che viene posto così apertamente davanti al
dilemma di rimane o lasciare la zona euro. Tuttavia, abbiamo esperienze
di altri paesi che hanno lasciato una moneta unica. L'esperienza
internazionale dice che quando sei in depressione, è necessario dare
grande fluidità alla propria economia, cosa che non si può fare avendo come moneta l'euro,
dunque ci vuole una moneta nazionale che può diventare competitiva e
avere un valore tale da poter promuovere le esportazioni, ci vuole un
piano di sviluppo e solo allora si potrebbe dire che ci stiamo dirigendo
verso un'altra epoca. Mentre gli eventi degli ultimi tempi ci deludono,
ci scoraggiano, il pensiero di un'altra via ci può restituire ottimismo
e senso di prospettiva.
Molti dicono che questo passo poteva essere fatto più
facilmente cinque anni o almeno due anni fa, quando l'economia era su
altri livelli. Ora che l'economia è crollata, è il momento giusto per un
passo del genere?
Si tratta di un classico del comportamento umano. Quando è necessario
prendere una decisione coraggiosa, l'uomo cerca o immagina sempre un
tempo nel passato dove le condizioni erano migliori. I passi coraggiosi si fanno sempre nel presente, mai nel passato o nel futuro.
Più l'economia peggiora, tanto più diventa necessario farlo. Se i
memoranda, nonostante tutte le difficoltà, nonostante la condanna dei
giovani, lasciavano qualche spiraglio di possibilità di uscita dal
tunnel, allora va bene ... ma ora vediamo qual è la situazione. Certo,
sarebbe stato molto meglio se questo fosse stato fatto nelle prime
settimane del governo SYRIZA,: chiudendo i confini al flusso di capitali
verso l'estero, avremmo potuto rispondere alle esigenze.
Un altro argomento di coloro che non sostengono la
fattibilità di una via diversa, è che, anche se dovesse esserci una
prospettiva positiva in questa soluzione alternativa, si dovrà comunque
passare attraverso l'inferno che non sappiamo quanto durerà. Questa è
una realtà? Ci sarebbe un periodo in cui la situazione sarà peggiore di
quella in cui viviamo oggi?
Non voglio dire che sarà tutto facile fin dall'inizio, passeranno
alcune settimane di adattamento e di difficoltà prima che la pubblica
amministrazione si assesti alle nuove condizioni. Specialmente per via
del fatto che non è stato fatto il lavoro necessario in anticipo. Per
stampare una nuova moneta, solo per i dati tecnici, per disegnarla, per
creare gli stampi, per stamparla ci vogliono alcune settimane. Nello
studio che abbiamo fatto noi del trattamento dei dati di altri esempi,
come quello dell'America negli anni '30, la velocità della ripresa ha
superato le nostre aspettative.
Circa la psicologia del popolo ... come interpreta
l'atteggiamento della gente che, nonostante tutto il terrorismo
mediatico e il controllo sui capitali, ha votato NO al referendum?
Il sostegno della gente per il NO è stato impressionante. Ha superato
le mie aspettative ... io credevo che il risultato sarebbe stato quasi
pari e questo lo credevo non solo seguendo i sondaggi pubblicati dai
media ma anche parlando con la gente ... e improvvisamente ci siamo
trovati di fronte a quest'onda di dignità.
Si può affermare che i cittadini erano pronti ad un passo ulteriore mentre il governo no?
Si, e proprio perché è noto il ruolo della società, è questo il motivo
per cui si sta facendo una campagna di intimidazione. La domanda
fondamentale allora diventa: noi, che cosa proponiamo?
Avere un dibattito aperto in televisione. E non solo con i
rappresentanti di un partito o di un altro, ma invitare esperti,
professori universitari che sostengono queste tesi ... si può discutere
civilmente. Ho trovato persone che sostengono che dobbiamo rimanere
nell'euro a tutti i costi con i quali è possibile comunque avere una
discussione seria. Bisogna far parlare sia le persone che sono da una
parte sia quelle che sono dall'altra, senza voler pregiudicare i
risultati ... Spiegare i due diversi modi di pensare e permettere al
cittadino di giudicare, senza essere spinto dalle emozioni.
Credo che il ricorso alla via del terrore, le affermazioni dei
giornalisti di ritorno all'età della pietra, dimostrino la povertà degli
argomenti.
Se Atene firmerà questo memorandum con i creditori , si eviterà la Grexit come viene detto?
Io credo che la Grexit sarà sempre presente. Questo programma
incontrerà sempre avversità. Avversità che sono collegate al fatto che
avrà effetti negativi sui nostri dati finanziari, e dunque il paese
logicamente sentirà la necessità di opporsi all'imposizione del
programma, e anche al fatto che il programma è sorretto da una
maggioranza di governo totalmente paradossale e senza possibilità di
sopravvivenza.
Qual è la maggioranza di governo oggi? È la maggioranza
dei deputati di SYRIZA ma senza un pezzo importante, è il partito di
destra di ANEL, è Nea Diokratia, è PASOK e To POTAMI. Beh, questa
maggioranza non può sopravvivere dunque saremo sotto ricatto continuo,
il ricatto della Grexit. Il popolo non ha ancora capito cosa è successo,
la gente è stordita ... ma quando arriverà la tassa ENFIA, quando ci
saranno tre disoccupati a famiglia e si aggiungerà anche il quarto,
credo che ci sarà la reazione del paese, del popolo.
[…]
Per quanto riguarda l'esistenza di un piano per un'uscita
dalla zona euro. C'è? O siamo ancora a livello di annunci e visioni? Voi
avete preparato qualcosa?
Il materiale c'è. C'è il lavoro del gruppo di scienziati coordinati dal
professor Mariolis dell'Università Panteion di Atene. Esiste anche un
piano inglese per l'uscita della Grecia dall'euro al quale è stato anche
assegnato il premio Wolfson 2012 in Economia. Il Premio Wolfson è
l'equivalente del Nobel. Stiamo continuando a lavorare all'elaborazione
del piano e infatti siamo nella fase di cercare di trarre le conclusioni
ed eventualmente fare alcune modifiche, correzioni ed integrazioni
sulla base dei dati che abbiamo raccolto in questo periodo di controllo
dei capitali. Naturalmente, questo lavoro avrebbero normalmente dovuto
farlo le università ... Io avevo inviato una lettera nel 2010 al rettore
dell'Università di Economia di Atene, ma non mi ha nemmeno risposto.
Con diversi deputati di Syriza che hanno votato contro
l'accordo, c'è la possibilità di un cambiamento radicale nel panorama
della sinistra in Grecia. Si potrebbe vedere una possibile
collaborazione tra pezzi di Syriza e pezzi della sinistra
extraparlamentare? Vi è la necessità di un'unione allargata?
In Grecia c'è un paradosso. C'è una corrente che è favorevole
all'uscita dall'euro. Non è una corrente di maggioranza. I sondaggi la
danno più o meno al 30%. Io vi dico che è al 10%. Questa corrente non è
espressa politicamente. Ideologicamente può essere espressa dal KKE
(Partito Comunista) o anche da altri, ma politicamente non si esprime.
Questa corrente propone una prospettiva realistica di uscita organizzata
piuttosto che disorganizzata dall'eurozona e un piano di ricostruzione,
riorganizzazione e adattamento del paese alle nuove circostanze. Mentre
vi è nella società, non si esprime nella scena politica. Esistono
gruppi e movimenti, principalmente nella sinistra extraparlamentare, e
anche in un pezzo di Syriza che però fino ad ora hanno seguito un'altra
linea. È altamente necessario che queste forze si incontrino, e non solo
le forze di sinistra. Dobbiamo usare ogni elemento positivo, dobbiamo
presentare i loro programmi per attivare le forze che sono ancora
bloccate in questo dilemma ma che vedono la possibilità di muoversi in
questa direzione.
Un'ultima domanda ... lei è stato eurodeputato per molti
anni ... l'Europa che lei ha servito per tanti anni c'entra qualcosa con
l'Europa che abbiamo visto in questi giorni? È la stessa Europa?
Sì. Non posso dire che non me lo aspettavo. Abbiamo passato ore amare
con l'Europa. Ero deputato quando c'era la guerra in Iraq, quando c'era
quella in Yugoslavia ... quando lasciavamo che Bobby Sands morisse in
carcere ... Ho sperimentato tutto questo, e sapevo che l'Europa
capitalista uscita fuori dalle guerre era un'entità ingannevole. Non mi
aspettavo che questo sarebbe accaduto avendo come centro il mio paese.
Ma quello che ho visto in questi giorni non mi sorprende, erano immagini
familiari, la stessa cosa che abbiamo visto a Cannes nel 2011, quando
Sarkozy tirava Papandreou per la giacca. Syriza doveva, aveva il compito
di studiare tutto questo ...
Ho letto con piacere, ottimo articolo. Vorrei chiedere a qualcuno se sa qualcosa di SES Astra. Secondo questo articolo ci sono 350 canali gratuiti, di cui 40 in HD e serve soltanto una parabola da 60 cm... http://www.dday.it/redazione/16988/astra-orizzonte-aperto-su-centinaia-di-canali-tv-gratuiti-via-satellite
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