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Il ruolo spaziale dell’Italia e’ in continua crescita e a dimostrarlo sono le sette missioni con astronauti condotte in appena 11 anni e un ruolo di primo piano nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Lo spazio e’ un settore in continuo sviluppo, ha detto il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Roberto Battiston, che nel nostro Paese ha 6.000 addetti e 1,4 miliardi di euro di fatturato. Tuttavia c’e’ un problema da risolvere: le maggiori aziende non sono pienamente in mano italiana.
“Con il prossimo lancio di Paolo Nespoli
nel 2017 – ha proseguito Battiston – e quello successivo da definire
nel 2018/2019 abbiamo la cifra record di 7 missioni umane in appena 11
anni. Tutto questo e’ il frutto di un lungo lavoro di cooperazione sia
con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che con la Nasa e il riconoscimento
dell’importanza e del valore del lavoro svolto dalla ricerca e
dall’industria del nostro Paese”. Il gran numero di astronauti italiani e
la grande partecipazione all’interno della Stazione Spaziale sono due
aspetti strettamente legati. Al di la’ di un fondamentale ruolo
all’interno di Esa, l’Asi ha infatti un canale privilegiato di
collaborazione con la Nasa nato dall’accordo stipulato nel 1997 per la
fornitura di tre tre moduli pressurizzati abitativi (Mplm – Multi
Purpose Pressurized Module) e il Pmm (Permanent Multi Purpose Module).
In questo modo l’Asi ha acquisito diritti di utilizzazione delle risorse
Nasa e al volo di astronauti italiani. Il volo di Nespoli
e’ il piu’ recente dei tre voli finora concordati, dopo quello di Luca
Parmitano nel 2013, seguito dalla missione di Samantha Cristoforetti nel
2015. Cosi’ gli ultimi 15 anni hanno visto l’Asi portare sulla Stazione
Spaziale ben 70 esperimenti scientifici, in particolare di biologia e
medicina, e 31 strumenti. Grazie a questo, centinaia di ricercatori
hanno potuto lavorare con ruoli di primo piano ai dati scientifici
ottenuti in assenza di gravita’. “Italiana – ha detto ancora Battiston –
sara’ anche la base dei motori dell’intera famiglia dei lanciatori
europei”, riferendosi al motore del lanciatore Vega prodotto dalla Avio
negli stabilimenti di Colleferro (Roma). E la Avio, ha osservato il
presidente dell’Asi, e’ fra le aziende attive in Italia, la cui
proprieta’ ”e’ pero’ di altre nazioni” e ”l’Asi – ha aggiunto – si sta
impegnando da tempo, con la collaborazione del governo, per fare in modo
che sia possibile riportarle sotto una proprieta’ italiana”.
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