Fa caldo e i treni si fermano. Trenord si scusa, pendolari sul piede di guerra
Fa caldo. L’aria condizionata non funziona. I sistemi di
climatizzazione si bloccano. I treni vengono soppressi. E Trenord si
scusa con i viaggiatori. È la catena di eventi di una torrida estate che
in Lombardia sta mettendo in evidenza tutte le carenze del trasporto
regionale. I pendolari lombardi sono sul
piede di guerra e hanno lanciato una petizione in cui chiedono alla
politica del trasporto pubblico locale di cambiare rotta.
La
nota diffusa da Trenord parla di un’emergenza senza precedenti ma non
può nascondere che sia legata alla vetustà della flotta – con un’età
media di 33 anni. Dice Trenord: “Le eccezionali
temperature di questi giorni stanno mettendo a dura prova gli impianti
di climatizzazione a bordo delle carrozze e delle cabine di guida,
causando il blocco temporaneo dei sistemi che solo in alcuni casi è
possibile resettare. Per questo sono in corso azioni mitigative
straordinarie a bordo treno e nelle stazioni, oltre che un crash
program dell’attività manutentiva. Il problema dell’aria condizionata è
fortemente connesso all’età della flotta. Oltre la metà della
flotta di Trenord – composta da vetture doppio piano, media distanza e
piano ribassato – ha un’età media di 33 anni. Sulla maggior
parte di queste carrozze gli impianti di climatizzazione sono stati
installati solo successivamente alla loro entrata in servizio. Con
le temperature estreme di questi giorni e dopo turni ininterrotti sotto
il sole cocente scatta il blocco del sistema refrigerante”.
Meglio va, prosegue l’azienda, sui circa 200 convogli di ultima
generazione progettati con impianti di condizionamento e che sono in
servizio principalmente su linee suburbane ad alta frequentazione.
L’azienda rivendica che, nonostante il caldo e le soppressioni, “l’obiettivo minimo della puntualità (82% medio per il 2015) è ampiamente traguardato anche nel mese di luglio”.
Ma non può fare a meno di scusarsi con i viaggiatori: “Continuiamo a
contare sulla professionalità del nostro personale e a confidare nella
comprensione dei nostri Clienti, messa a dura prova dal caldo estremo.
Per questo esprimiamo loro le nostre scuse e
assicuriamo il massimo impegno nell’affrontare un’emergenza che non ha
precedenti nella storia recente e che sta mettendo a dura prova i
sistemi ferroviari di tutta Europa”.
Pendolari cui di certo le scuse dell’azienda non bastano, perché
viaggiare sui treni è diventato un’odissea. I rappresentanti dei
viaggiatori del trasporto pubblico ferroviario lombardo hanno così
lanciato
una petizione su change.org in
cui chiedono una netta inversione di tendenza e denunciano la “pessima
qualità del servizio” offerto ogni giorno. Denunciano i pendolari: “Che
si tratti di ritardi, soppressioni, pessima gestione dell’informazione a
bordo e in stazione, fatiscenza e scarsa manutenzione dei mezzi, oppure
tagli applicati e paventati al servizio regionale,
i pendolari
ogni giorno hanno la netta convinzione di pagare un servizio che di
fatto non gli viene reso in modo quantitativamente e qualitativamente
accettabile”.
Le sigle dei diversi comitati pendolari chiedono dunque alla Regione
Lombardia un cambiamento nella politica dei trasporti: “un serio programma di crescita e completamento del progetto del sistema ferroviario regionale,
sia nella quantità dei servizi che nella qualità attesa. Il servizio
non può essere ridimensionato ma deve necessariamente crescere, così
come cresce la sua domanda”; un serio programma di investimenti; “trasparenza completa nel Contratto di Servizio con Trenord,
nelle penali riguardanti guasti e inadempienze nel servizio e nella sua
qualità da parte di Trenord e RFI. Trasparenza altresì nei computi
degli indici di puntualità”; il coinvolgimento delle rappresentanze dei
viaggiatori nella definizione degli obiettivi e nella gestione dei
contratti di servizio.
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