la cerimonia
2 Agosto, la battaglia dei risarcimenti
Il premier Renzi manda De Vincenti
Al 35esimo anniversario della strage ci sarà
il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
BOLOGNA
- Il premier Matteo Renzi manderà a Bologna domenica prossima, per il
35esimo anniversario della strage di Bologna, il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti in rappresentanza del suo
governo. Un segnale di attenzione perché De Vincenti arriverà in città
in aggiunta al presidente del Senato Pietro Grasso che arriverà
direttamente in stazione e prenderà la parola dal palco difficile di
piazza Medaglie d’Oro. Toccherà proprio a lui rispondere alle promesse
che due anni fa Graziano Delrio (che allora occupava la stessa posizione
di sottosegretario alla presidenza del Consiglio) aveva fatto
all’associazione dei famigliari delle vittime.
Le richieste sono sostanzialmente tre anche se una sola dipende
direttamente dal governo: i risarcimenti promessi ai famigliari delle
vittime che non sono ancora arrivati, una piena applicazione della
direttiva Renzi sulla desecretazione degli atti relativi alle stragi e
un percorso celere per l’approvazione in Parlamento del reato di
depistaggio. Richieste che due giorni fa sono state riassunte in una
petizione firmata anche dal sindaco Merola. Nel presentare le iniziative
del 35esimo anniversario insieme al presidente dell’associazione
famigliari, Paolo Bolognesi, il sindaco ha detto chiaro e tondo che
accompagna questa battaglia: «Serve un cambio di passo da parte delle
istituzioni nazionali — ha detto il primo cittadino — sulle questioni
sollevate dall’associazione, rispettare gli impegni è fondamentale per
un governo democratico». Bolognesi poi ha rincarato la dose: «Il nostro
obiettivo non è fare polemica. Vogliamo solo che le promesse fatte dai
ministri in occasione delle celebrazioni vengano mantenute. Queste
occasioni non sono un momento per essere fotografati. Così il governo
non offende solo i famigliari delle vittime ma tutti gli italiani». E
poi c’è la legge sul depistaggio che, per Bolognesi, «doveva avere una
via preferenziale e che invece ha avuto un iter ad ostacoli con problemi
nella maggioranza».
Un probabile riferimento a Ncd «visto che Pd oltre a Sel e Cinque
Stelle sono d’accordo». Alla presentazione delle celebrazioni ha
partecipato pure l’assessore regionale, Massimo Mezzetti e anche lui ha
sottoscritto la petizione dell’associazione dei famigliari. Tra l’altro
la recente sentenza sulla strage di piazza della Loggia a Brescia ha
dato nuove speranze all’associazione sul fatto che si possa arrivare ad
una completa verità giudiziaria. Tornando alla giornata di domenica,la
scaletta degli appuntamenti ricalca quella degli altri anni con il
ricordo alla mattina in Comune, la sfilata lungo via Indipendenza fino
alla stazione, gli interventi dal palco, la partenza del treno per San
Benedetto dove si ricordano le vittime degli attentati all’Italicus e al
rapido 904 e, infine, la celebrazione della messa con monsignor
Giovanni Silvagni. Poi quest’anno, al termine del concorso
internazionale di composizione verrà proiettato in piazza Maggiore il
film La linea gialla, una produzione de La Repubblica e Movie Movie, da
un’idea di Aldo Balzanelli, con soggetto e sceneggiatura Emilio
Marrese, e la regia di Francesca Conversano e Nene Grignaffini. Il film è
il racconto onirico di una vita negata, quella di Angela Fresu, la più
piccola delle 85 vittime della strage. Il
film è un colpo al cuore non solo per chi quel giorno era a Bologna ma
per tutti quelli che ci sono stati dopo in quella piazza. Basta vedere
un frammento della piccola Angela Fresu, al mare, un frammento di vita
dell’angelo di quella tragedia che si nasconde dietro un amichetto, per
riavvolgere il dolore della più grande strage della storia repubblicana.
Non c’è nessuna altra immagine, nemmeno quella dei funerali, che renda
di più il dolore senza senso di quella strage, l’immagine della piccola
Angela che gioca al mare.
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