- La sollecitazione arriva dai
Comitati cittadini per l’ambiente che ritengono ormai necessaria a
questo punto l’avvio di qualche iniziativa della magistratura sulla “
questione Snam”-
Sulmona, 17 luglio.-
Chiediamo che il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso chieda
immediatamente a Renzi di sospendere l’iter autorizzativo della centrale
di Sulmona (per la quale il Governo ha convocato per il 31 luglio
l’ultimo decisivo incontro) e di istituire il tavolo per le alternative
previsto dalla risoluzione parlamentare; chiediamo che il Sindaco
Ranalli convochi subito la “Giunta del Territorio” e mobiliti i Sindaci
mettendo in atto iniziative efficaci nei confronti del Governo. Dopo la
colpevole e incomprensibile inerzia di Regione e Comune degli ultimi
mesi, auspichiamo che vi sia un sussulto di dignità e di responsabilità
da parte di chi è stato eletto per difendere le sacrosanti ragioni del
Centro Abruzzo”. Lo sostengono i Comitati Cittadini per l’ambiente in un
lungo documento diffuso oggi
Ecco il testo completo della nota
“De Vincenti suggerì a Tirreno Power come eludere le leggi”, così titolava il 15 luglio il giornale Repubblica.it.
Dello stesso tenore i titoli di molti altri giornali. Da Repubblica.it :
scrive il Noe dei carabinieri che il dott. Mariano Grillo (direttore
generale del Ministero dell’Ambiente) “cerca di far arrivare, per il
tramite del vice ministro del Mise (Claudio De Vincenti, attuale
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio,ndr), all’azienda il
suggerimento di come fare eludere le prescrizioni della copertura del
parco carbone”. Lo scrivono oggi in una nota i rappresentati dei Comitati cittadini per l’ambiente
Scrive un altro giornale, Qualenergia del 15 luglio :
“De Vincenti ipotizzava un’azione disciplinare contro i Pm della
Procura di Savona che guidava le indagini sulla centrale”. Uno degli
intercettati, Massimiliano Salvi, direttore di Tirreno Power, dice :
“pure De Vincenti ieri mi dice, ma non si può fare un esposto al CSM…non
si può far aprire un’indagine da parte del Ministero della Giustizia?”.
“Cerchiamo di fare una porcata – dice in una intercettazione ambientale
un dirigente del Ministero dell’Ambiente – che almeno sia leggibile”. La
“porcata” era una leggina che serviva per favorire la centrale
termoelettrica a carbone Tirreno Power di Vado Ligure per la quale la
Procura della Repubblica di Savona ha notificato 86 avvisi di garanzia
con accuse pesantissime che vanno dal disastro ambientale, all’abuso,
all’omicidio colposo.
Claudio De Vincenti,prosegue la nota, del Partito Democratico,
è l’uomo chiave della vicenda Snam. E’ lui che ha gestito e sta
gestendo, sul piano politico, l’iter autorizzativo della centrale di
compressione di Sulmona e del metanodotto “Rete Adriatica”, prima da sottosegretario, poi da vice Ministro dello Sviluppo Economico e ora da vice di Renzi.
De Vincenti si è sempre schierato con la Snam, sostenendone a spada
tratta le ragioni e rispondendo alle interrogazioni parlamentari con le
argomentazioni della multinazionale.
E’ De Vincenti che avrebbe dovuto dare attuazione alla risoluzione
parlamentare sulle alternative al metanodotto e alla centrale Snam,
risoluzione che ha eluso con alcuni incontri-farsa del tutto inutili e
fuorvianti. Da tempo abbiamo evidenziato e denunziato le tante
“anomalie” del progetto della Snam : la suddivisione in cinque lotti per
aggirare la VIA unica; la mancanza della VAS (Valutazione Ambientale
Strategica) che invece è necessaria secondo la Corte di Giustizia
Europea; l’arbitraria separazione in due distinti iter autorizzativi,
uno per la centrale e l’altro per il metanodotto; la carenza di
documentazione essenziale; la modifica delle norme sull’intesa Stato-Regione.
Tutte queste “anomalie” sono state avallate dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente.
Alla luce della vicenda Tirreno Power auspichiamo che la Magistratura
apra un’indagine sui tanti aspetti poco chiari della “questione Snam”.
Chiediamo che il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso chieda
immediatamente a Renzi di sospendere l’iter autorizzativo della centrale
di Sulmona (per la quale il Governo ha convocato per il 31 luglio
l’ultimo decisivo incontro) e di istituire il tavolo per le alternative
previsto dalla risoluzione parlamentare; chiediamo che il Sindaco
Ranalli convochi subito la “Giunta del Territorio” e mobiliti i Sindaci
mettendo in atto iniziative efficaci nei confronti del Governo.
Dopo la colpevole e incomprensibile
inerzia di Regione e Comune degli ultimi mesi, auspichiamo che vi sia un
sussulto di dignità e di responsabilità da parte di chi è stato eletto
per difendere le sacrosanti ragioni del Centro Abruzzo”. (h. 16,00)
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