Robert Engle: "Previsti altri crolli, Europa e Usa devono resistere"
25 agosto 2015

Avrete un bel po' da lavorare in questo periodo.
"E' una corsa contro il tempo. Stiamo spiegando ai cinesi il funzionamento, l'utilizzo e i pericoli dei moderni strumenti d'investimento, dalle opzioni ai derivati, che entrano adesso sul mercato. C'è molta ingenuità: si avverte la penalizzazione che deriva dalla mancanza di investitori professionali, di fondi d'investimento, semplicemente di esperienza. Così si spiega l'ondata di entusiasmo che ha portato la Borsa a salire vertiginosamente, e di converso l'ondata di panico. Ma ci sono anche motivi più profondi".
Si riferisce alla crisi dell'economia cinese nel suo complesso?
"Sì, la frenata della Borsa aggrava lo squilibrio. Non c'è rispondenza fra il mercato e i fondamentali. Non mi sento di dare cifre ma sicuramente si starà molto al di sotto del 7% di crescita programmato. Lo dicono indicatori come l'andamento negativo dell'export, delle immatricolazioni di auto, dei consumi di energia, della produzione industriale. Sono sicuro che i ribassi non sono finiti, e che si scenderà sui livelli dell'anno scorso (l'incremento era stato del 140% e ora ha perso il 35, ndr) se non più in basso".
Ma cosa si è rotto nel motore cinese, per stare al paragone che faceva all'inizio?
"Le liberalizzazioni, la cui attesa tra l'altro ha contribuito alla corsa alla Borsa, sono rimaste a metà. La carenza di domanda esterna amplia le scorte di invenduto. Infrastrutture costate miliardi sono inutilizzate. Il costo del lavoro rende l'economia meno competitiva. I consumi interni non decollano. Le basta? Il risultato è la volatilità, cui si aggiunge la guerra delle valute innescata da Pechino che danneggia anche gli "altri" emergenti".
Il contagio sarà globale?
"Wall Street ha recuperato in serata e le Borse europee sono state penalizzate dall'apertura di New York. Non escludo un rimbalzo. Certo, l'Europa ha i suoi problemi. In America i fondamentali dell'economia invece sono sani, la produzione e l'occupazione marciano su livelli accettabili, l'energia a basso costo ha determinato una nuova rivoluzione industriale. Non credo che basterà lo scrollone cinese, pur violento, per abbattere tutto questo".
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