Egitto: ministro Cultura, rafforzata sicurezza tutela patrimonio
Al Nabawi, 'ma prevenire attacchi è impossibile'
Da ex docente universitario, il valore dell'istruzione lo conosce assai bene. Da ministro, la sua idea è quella di raggiungere ogni singolo villaggio del Paese, rendendo la cultura "più democratica", diffondendola a tutti i livelli e in tutte le sue declinazioni: teatro, opera, cinema, letteratura.
"Creare un cittadino equilibrato e colto è determinante per eliminare la cultura della violenza, l'ignoranza e l'analfabetismo". Altri due sogni nel cassetto li ha: "sostenere i giovani talenti nella scrittura e nell'arte e formare personale capace all'interno del suo dicastero". In tema di rapporti bilaterali, dice, con l'Italia i rapporti sono solidi e forti. "Cooperiamo in molti campi". In autunno, dopo le elezioni, si terrà la Settimana della cultura italiana in Egitto e quella egiziana in Italia. Una vetrina importante per diffondere la cultura egiziana è sicuramente l'Accademia d'Egitto di Roma. Oltre alla mostra fotografica di Omar Sharif che rimarrà fino al 30 giugno 2016, la prossima stagione sarà dedicata all'artista, grazie a un appuntamento mensile. "La mia idea è quella di far conoscere al pubblico italiano non soltanto l'Egitto faraonico, ma anche quello moderno e contemporaneo, che va dal periodo di Mohamed Ali alla rivoluzione del 2011". In programma a Roma, oltre a una mostra di manoscritti egiziani legati alla costruzione del Canale di Suez, una mostra sulle antichità copte e una di calligrafia araba. Senza dimenticare la traduzione di grandi classici della letteratura egiziana.
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