Patto Usa-Turchia contro l'Isis: il gatto, la volpe e i tagliagole
Naturalmente è l'arbitrio più totale. In nome di che cosa? Della guerra contro l'Isis. [Giulietto Chiesa]
E' in corso uno scandalo davvero ignobile, che si colloca a metà strada
tra la violenza imperiale, che ormai travalica i confini della decenza, e
l'inganno mediatico che - in un'unica soluzione - giustifica la
violenza e copre l'inganno.
Ohibò, di che si tratta? Dell'alleanza, finalmente ristabilita, tra gli
Stati Uniti e la Turchia, a proposito delle modalità con cui (attenzione
ai trucchi!) combattere più efficacemente il babau, cioè il cosiddetto
Stato Islamico.
Di questo si tratta? Niente affatto, naturalmente. L'"alleanza", siglata
nei giorni scorsi, non è "a due", ma "a tre". Il terzo alleato sono
"gli "insorti siriani". Così scrive, pudicamente, l'International New
York Times (28 luglio), per le firme di ben tre inviati (Anne Barnard,
Michael R.Gordon e Eric Schmitt) che, in tal modo, condividono
festosamente la menzogna e l'ipocrisia.
Con questo nobile compito - quello di combattere l'Isis - l'Impero e la
Turchia costituiranno una bella "fascia", lunga 60 miglia, al confine
con la Turchia, nella quale si potranno sistemare "gl'insorti siriani",
che altri non sono che i residuati del Free Sirian Army, mescolati con
Al Qaeda.
La "striscia" altro non è che una parte del territorio di uno Stato
sovrano, che si chiama Siria. Che viene così occupato simultaneamente da
tre suoi nemici, mentre fingono di combatterne un quarto.
I tre mattacchioni che scrivono l'articolo, dopo avere dato un'occhiata
alla carta geografica, si accorgono che la "striscia", una volta
occupata, porterà gli aerei americani a sorvolare le zone dove il
governo siriano combatte contro "gl'insorti". Che fare? Si può, cioè è
legale, è cosa autorizzata da qualcuno?
Naturalmente è l'arbitrio più totale. In nome di che? Della guerra
contro l'Isis. I tre autori della brillante news analysis si fidano
delle dichiarazioni anonime di alti funzionari dell'Amministrazione, i
quali assicurano che i tagliagole dell'ex Fsa sono "relativamente
moderati". Ma ora leggiamo, papale papale, che "un grande numero" di
questi "ribelli" "è stato addestrato in un programma segreto della Cia",
dimostrando in tal modo quanto questi combattenti siano "liberi". E
anche innegabile - si ammette - che sul campo di battaglia questi
giovanotti "sono spesso mescolati, e lavorano di concerto con loro, con
insorti islamici ben più estremisti". Non saranno, per caso, proprio i
combattenti dello Stato Islamico? Sorvoliamo. Infatti la paludata
portaerei della stampa americana e mondiale sorvola.
Ovviamente gli aerei americani cominceranno ad abbattere gli aerei
siriani. Cosa volete farci? Bisogna pure capirli questi aerei americani.
Del resto l'esperimento della no-fly zone in Libia si è rivelato
ottimo, come già sappiamo. Gli aerei di Gheddafi furono tutti distrutti
al suolo. Si farà così anche con gli aerei di Bashar. Non vogliamo mica
aspettare l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza? C'è il rischio
che, questa volta, la Russia e la Cina mettano il veto. Dunque si
proceda. L'Impero si auto-autorizza. L'effetto sarà - se il trucco
riesce, - identico. Liquidata la Siria, il territorio sarà area libera
di scorribande sanguinose, esattamente come la ex Libia.
Anche perché, come scrivono i suddetti, "gl'insorti" hanno come loro
scopo principale non quello di combattere lo Stato Islamico, con il
quale sono assai spesso in ottimi rapporti, militari e di affari, ma
quello di abbattere Assad. Che è l'interesse americano non dichiarato
insieme a quello di fare un favore a Israele e all'Arabia Saudita. Poi
si vedrà.
Qual è l'interesse turco? Utilizzare la situazione per colpire i
miliziani kurdi , prendendo in questo modo due piccioni con una fava. A
me, che assisto a questa pantomima sanguinosa, viene in mente la
questione degli immigrati, di cui in Italia si straparla ogni giorno.
Pochi sembrano rendersi conto che altre centinaia di migliaia di
disgraziati saranno costretti - grazie all'Impero, e ai nostri
governanti - a venire sulle nostre coste, per fuggire, per sopravvivere.
Noi prepariamo, per stupidità, insipienza, viltà, la nostra tragedia.
Così va il mondo. I giornali occidentali hanno urlato a squarciagola per
un anno e mezzo, e ancora continuano, che la Russia ha invaso
l'Ucraina. Ma quello che da tre anni accade in Siria non lo vedono. E,
soprattutto, non ce lo fanno vedere. in effetti non ci hanno fatto
vedere neanche la guerra di Ucraina e la supposta "invasione" russa.
Dunque siamo pari.
http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=77037&typeb=0
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