L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 7 agosto 2015

l'Islam non è il nemico, ma l'organizzazione dei Fratelli Musulmani si

L’intervista. Buttafuoco: “L’Islam fa paura perché è la religione che ravviva la Tradizione”

Pubblicato il 7 agosto 2015 da Irib
Categorie : Esteri Le interviste
Pietrangelo Buttafuoco
Pietrangelo Buttafuoco
Pierangelo Buttafuoco, Giorgia Meloni, giornalista e ex ministro e deputata, interviene nei quotidiani italiani per dichiarare il suo disappunto su una sua eventuale candidatura per il governatorato di Sicilia. Il motivo principale sembra un sentimento quasi nazionalistico in difesa dell’identità non islamica della Sicilia. Ci dica quanto e’ fondata la notizia, se e’ vera, ci dica se lei accetterà o meno questa proposta?
La notizia è fondata, è vera, gli uomini di Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, hanno lanciato l’idea di una mia candidatura per l’elezione alla presidenza della Regione siciliana. Lo stesso Salvini, pur essendo il capo di una formazione politica da sempre ostile alle politiche di immigrazione dove poi è facile cadere nell’islamofobia, ha sempre dimostrato affetto e anche amicizia nei miei confronti. Quando lo scorso anno mi sono impegnato contro il disastro politico siciliano e ho lanciato la mia campagna per la cancellazione dell’autonomia e lo statuto speciale dell’isola – un territorio assai delicato per gli equilibri geopolitici – tra i leader nazionali Salvini è stato l’unico a esprimersi e a dare, pur essendo lui un autonomista, il suo appoggio a questa battaglia. Una cosa è l’autonomia dove funziona, un’altra in Sicilia dove tutto si sfascia. Molte realtà politiche della Lega Nord, quali Terra Insubre o il sito internet Il Talebano, sono partecipi di molte mie prese di posizioni pubbliche nel dibattito culturale e politico. Detto ciò io non accetterò la proposta di candidarmi perché non è nelle mie capacità. Io faccio politica, certo, ma con i miei libri e con i miei articoli.
Cosa risponde a chi sostiene che scegliere un governatore islamico, naturalmente italiano di pure origini siciliane, conoscitore della cultura e della storia della sua terra, come lo è Pietrangelo Buttafuoco, può essere dannoso e addirittura pericoloso per la Sicilia e per l’Italia?
Non c’è da perdere tempo con queste obiezioni. E nella ridicola presa di posizione della esponente di destra non c’è neanche islamofobia, piuttosto ignoranza. La signora ha semplicemente preso il pretesto per non farsi rubare troppi consensi da Salvini e ha creduto che davvero fossi interessato a questa operazione politica per mettersi di traverso. La Sicilia, poi, per chi non lo sapesse è il perfetto contravveleno nella guerra al fanatismo e al terrorismo. Sia esso islamofobo, sia islamico-fondamentalista. La mia terra, coi suoi poeti, col suo orizzonte sociale e culturale, già nel suo stesso dna universale, rappresenta alla perfezione la profezia di Goethe: il futuro dell’Europa sarà quello di un Islam addolcito nelle acque del Mediterraneo.
L’Isis, il pericolo e il nemico numero uno dell’Occidente? Come si spiega il fatto che circa l’ottanta per cento delle vittime delle barbarie e atrocità firmate dal Cosiddetto Califfato dello Stato Islamico, sono i musulmani e in particolare gli sciiti?
Me lo spiego nella semplicità dell’evidenza. Il potere domina col caos e il caos trova nell’Isis il suo più servizievole agente. Sarebbe più che facile estirpare la peste del terrorismo ma è assai comodo per lo status quo che il cosiddetto Califfato semini morte e distruzione tra i musulmani e nel mondo, e poi, faccia passare un’equazione tutta mentale e perciò pericolosa: Islam uguale terrorismo.
L’islamofobia si diffonde velocemente pur assumendo nuove sfaccettature, suscitando nuovi effetti e reazioni e percorrendo nuovi terreni. A chi conviene far credere che il nemico principale da combattere e  abbattere in Occidente e’ l’ Islam? Perché l’Islam fa paura?
L’Islam fa paura perché è la religione che ravviva la Tradizione. Fa paura perché porta in Occidente i valori del Sacro. Come spiega Franco Cardini, uno dei massimi storici europei, se solo i cristiani conoscessero più intimamente il Cristianesimo non potrebbero che amare l’Islam. E così, viceversa. Sono stato recentemente in Russia e ne sono tornato favorevolmente colpito della integrità spirituale di quel popolo, votato interamente alla religione della Tradizione e incardinato nel Sacro al punto tale di fare altrettanta paura quanto ne fa l’Islam. Ed è significativo scoprire, con l’islamofobia, quale sia la seconda gamba della sovversione: la russofobia. Chi vuole il mondo ridotto a una sola dimensione odia tutti i colori del cielo. Tutti i raggi delle religioni della Tradizione che fanno a gara per arrivare alla stessa luce, l’unico Dio di tutti.

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