L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 7 agosto 2015

Napolitano nel 2011, ha tradito il paese con il golpe in bianco e ha tradito il popolo amico libico, facendolo bombardare umanamente

06-08-2015

Riforme: Verini (Pd), incomprensibili attacchi a Napolitano

Roma, 6 ago. (AdnKronos) - "Sono incomprensibili certi attacchi e trovo sbagliate certe critiche nei confronti del pensiero del Presidente Napolitano, ribadito con limpida e tenace coerenza riformista nell'articolo di oggi sul 'Corriere della Sera'". Lo afferma Walter Verini, capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera.

"Quando una personalità come Napolitano -cui il Paese può e deve dire solo grazie per il ruolo svolto nei nove anni al Quirinale- sente il bisogno di ribadire e sottolineare la necessità di non arretrare lungo la strada delle riforme e del superamento del bicameralismo paritario, significa -aggiunge- che nutre una grande e sincera preoccupazione. Che fa bene ad esternare e che il Parlamento, nella sua autonomia, farebbe bene a fare propria. E pensare che interventi come questo possano rappresentare -come qualcuno ha affermato- interventi a piedi uniti su Grasso, significa non conoscere il rigore e il rispetto di Napolitano per le Istituzioni e avere nel contempo poca fiducia nell'autorevolezza e nell'autonomia del presidente del Senato". 
 

Nessun commento:

Posta un commento