Snam, riparte l’iter del metanodotto | |||
lunedì 03 agosto 2015 | |
![]() Ora arriva la doccia fredda della Conferenza di Servizi per autorizzare il metanodotto, convocata per giovedì 6 agosto a Roma”. L’annuncio è dei Comitati cittadini per l’ambiente che avvertono del prossimo appuntamento che rimette in moto l’iter sul metanodotto, dopo la boccata di ossigeno arrivata di recente sulla centrale.
“Che
questo Governo, al pari dei Governi precedenti, fosse inaffidabile noi
lo abbiamo sempre pensato e scritto – continuano gli ambientalisti in
una nota - Abbiamo ormai prove
abbondanti per poter affermare, con assoluta tranquillità, che a coloro
che governano questo Paese - si chiamino essi Berlusconi, Monti, Letta o
Renzi - importa poco o nulla dell'interesse generale e delle regole
della democrazia. Essi sono inginocchiati davanti ai grandi potentati
economici e finanziari, dei cui piani e interessi sono ligi esecutori. Non ci sorprende, perciò che continui il "gioco sporco" del Governo (e dei Governi) che ha caratterizzato tutta la vicenda Snam. Non si spiegherebbero, diversamente, le tante anomalie da noi evidenziate, ma sistematicamente "coperte" da chi sta in alto:
frazionamento della V.I.A., mancanza della V.A.S., carenza di studi
essenziali, arbitrario sdoppiamento delle procedure autorizzatrive ecc.
Ciò che continua a farci riflettere, invece, e’ il comportamento della Regione Abruzzo: per cinque anni, con la Presidenza Chiodi, abbiamo avuto una Regione totalmente prona davanti al potere centrale.
Con l'avvento della presidenza D'Alfonso abbiamo sperato in una svolta decisiva, ma abbiamo dovuto ben presto disilluderci. Il Governatore, dopo un inizio scoppiettante, è
scomparso dalla scena, per ricomparire solo 10 mesi dopo, il 20 luglio
scorso. Nel frattempo la Regione, seduta ed incapace di avanzare
proposte, finiva sotto scacco – aggiungono i Comitati - Adesso siamo di fronte al passaggio più cruciale dell'intera "questione Snam": o la Giunta regionale, con in prima linea D'Alfonso, riesce a far saltare la Conferenza del 6 agosto e a ricondurre la discussione sul progetto della Snam entro binari di serietà e ragionevolezza, oppure, se ciò non avverrà, vorrà dire che quella che si sta consumando è solo l'ennesima sceneggiata a danno dei nostri territori. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, c'è solo un modo per chiudere degnamente questa vicenda: attuare la volontà del Parlamento.
Il che significa istituire un tavolo di confronto Governo - Regioni
che, per un congruo periodo di tempo (6 mesi), studi soluzioni
alternative sia per la centrale che per il metanodotto al di fuori,
comunque, della dorsale appenninica.
Altre
strade, o meglio scorciatoie che conducono a vicoli ciechi, portano
solo a soluzioni pasticciate che i cittadini, impegnati in questa lotta
da oltre sette anni e mezzo, non potranno mai accettare”.
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