Lo afferma l'austriaco InfoDirekt,
che dice di averlo appreso da un rapporto interno dello
'Österreichischen Abwehramts' (i servizi d'intelligence militari di
Vienna): ed InfoDirekt è un periodico notoriamente vicino alle forze
armate.
l titolo dice: "Un Insider: gli
Stati Uniti pagano i trafficanti (di immigrati) in Europa". Il testo non
dice molto di più. Dice che i servizi austriaci valutano il costo per
ogni persona che arriva in Europa molto più dei 3 mila dollari o euro di
cui parlano i media.
"I
responsabili della tratta chiedono cifre esorbitanti per portare i
profughi in Europa". Si va dai 7 ai 14 mila euro, secondo le aree di
partenza e le diverse organizzzioni di trafficanti; e i fuggiaschi sono
per lo più troppo poveri per poter pagare simili cifre. La polizia
austriaca che tratta i richiedenti asilo sa questi dati da tempo; ma
nessuno è disposto a parlare e fare dichirazioni su questo tema, nemmeno
sotto anonimato.
Da parte dei servizi, "Si è
intuito che organizzazioni provenienti dagli Stati Uniti hanno creato un
modello di co-finanziamento e contribuiscono a gran parte dei costi dei
trafficanti". Sarebbero "le stesse organizzazioni che, con il loro
lavoro incendiario, hanno gettato nel caos l'Ucraina un anno fa". Chiara
allusione alle "organizzazioni non governative" americane, cosiddette
"umanitarie" e per i "diritti civili", bracci del Dipartimento di Stato o
di Georges Soros.
L'articolo termina con un appello "a giornalisti, funzionari di
polizia e di intelligence" perché "partecipino attivamente nella ricerca
di dati a sostegno delle accuse qui espresse. L'attuale situazione è
estremamente pericolosa e il lavoro informativo può prevenire
l'intensificarsi della crisi".
In
un successivo articolo, il giornale austriaco rivela che "anche
in Austria c'è il "Business dei profughi". Una "azienda per i
richiedenti asilo" ha ottenuto dallo stato 21 milioni per assissterli
nelle pratiche e nutrirli. È una vera e propria azienda a scopo di
lucroi, con sede in Svizzera, la ORS Service AG, ed è posseduta da una
finanziaria, la British Equistone Partners Europa (PEE), che fa capo a
Barclays Bank: ossia alla potentissima multinazionale finanziaria nota
anche come "La corazzata Rotschild", che ha come principali azionisti la
banca privata NM Rotschild e la loro finanziaria satelletite Lazard
Brothers. "Presidente di Barclays è stato per anni il figlio Marcus
Agius Rothschild. Questi ha sposato la figlia di Edmund de Rothschild:
Katherine Juliette. Di conseguenza, ha il controllo anche della British
Broadcasting Corporation (BBC), ed uno dei tre amministratori del
comitato direttivo del gruppo Bilderberg". I Rotschild non disdegnano
nessun affare: e quello degli immigrati da "accogliere" e curare con
denaro pubblico è certo l'industria di cui hanno previsto (sanno) che
crescerà in modo esponenziale.
Thierry Meyssan (Reseau Voltaire) rilancia l'informazione perché vi trova confermato un suo lungo e complesso articolo
da lui postato quattro mesi fa, in cui fra l'altro sosteneva che
l'ondata di rifugiati in Europa non è l'effetto collaterale accidentale
dei conflitti in Medio Oriente, ma un obiettivo strategico degli Stati
Uniti. Meyssan chiamava la strategia Usa "la teoria del Caos", e la
faceva risalire a Leo Strauss (1899-1973), il filosofo padre e guru dei
neocon annidati nel potere istituzionale Usa.
"Il principio di questa dottrina strategica può
essere così riassunto: il modo più semplice per saccheggiare le risorse
naturali di un Paese sul lungo periodo non è occuparlo, ma distruggere
lo Stato. Senza Stato, niente esercito. Senza esercito nemico, nessun
rischio di sconfitta. Da quel momento, l'obiettivo strategico delle
forze armate USA e dell'alleanza che esse guidano, la NATO, consiste
esclusivamente nel distruggere Stati. Ciò che accade alle popolazioni
coinvolte non è un problema di Washington".
"Le migrazioni nel Mediterraneo, che per il momento sono soltanto un
problema umanitario (200.000 persone nel 2014), continueranno a crescere
fino a divenire un grave problema economico. Le recenti decisioni della
UE (…) non serviranno a bloccare le migrazioni, ma a giustificare nuove
operazioni militari per mantenere il caos in Libia (e non per
risolverlo)".
È proprio così: la strategia americana sembra
effettivamente quella di trascinare gli europei in avventure militari
in Libia come in Siria e in Ucraina; una volta impantanati fino al collo
in quelle paludi del caos, per cui non abbiamo alcuna preparazione
militare, dovremo implorare l'aiuto della sola superpotenza rimasta, a
cui ci legheremo più che mai perché "ci difende dal caos".
Una sola ultima considerazione: la sinistra dell'accoglienza, come
sempre la sinistra, "fà l'interesse del grande capitale, a volte perfino
senza saperlo": Ad essa s'è aggiunta, con Bergoglio, la Chiesa di
Galantino.
Nessun commento:
Posta un commento