Gratteri conclude l’Università Estiva: “per sconfiggere la malapianta occorre partire dall’istruzione”
"La 'ndrangheta è un problema politico e morale che si nutre di consenso. Occorre partire dall'istruzione, dai fondamenti della conoscenza,
dalle parole che sono importanti ma nella le mafie lo sono anche i
silenzi. La scuola è una possibile, ragionevole risposta, facendo
appassionare i giovani alla lettura e allo studio per avere tra qualche
tempo generazioni più avvertite. Ma questo richiede progetti politici di
vasto respiro, non appiattiti sul consenso del giorno dopo. Solo cosi
ci possono essere possibilità di successo, modificando profondamente le
regole giudiziarie e legali, così come i comportamenti personali e
familiari". È quanto ha affermato il giudice Nicola Gratteri nella lezione conclusiva dell'Università estiva di Soveria Mannelli che, su iniziativa della Fondazione "Italia Domani" e della Rubbettino Editore, si è tenuta presso la Biblioteca "Michele Caligiuri",
completamente stipata con centinaia di persone presenti nella sala e
nell'adiacente giardino dove è stato necessario allestire uno schermo.
La manifestazione è stata la introdotta da Mario Caligiuri dell'Universitá della Calabria che ha illustrato il tema discusso in questi giorni: "Ripartire dalle parole. Come reagire all'educazione da TV e alla malapianta della criminalità".
Ha poi presentato il docente della serata, Nicola Gratteri, che "unisce
l'impegno e la responsabilità del magistrato con quello del divulgatore
della cultura della legalità per conoscere la 'ndrangheta, una delle
organizzazioni criminali più pericolose del mondo". Caligiuri ha poi
ricordato i numerosi testi scritti dal magistrato spesso insieme ad Antonio Nicaso
e pubblicati da Aliberti, Pellegrini e Mondadori, che sono stati anche
scelti come materia di studio nelle scuole. Si è quindi intrattenuto
sull'impegno di Gratteri sul versante scolastico, essendo stato
l'ispiratore del progetto "Una scuola per la legalità", che ha
comportato l'attuazione del tempo pieno nelle scuole dei comuni
calabresi ad alta densità criminale, valorizzando i docenti precari
nelle scuole. Infine, ha ricordato l'inaugurazione presso la scuola di
Palmi del Giardino della memoria dedicato alle vittime della
'ndrangheta, la gran parte delle quali dimenticate. Nel corso della
lezione Gratteri ha svolto analisi sulla stagione di sequestri
che ha caratterizzato la Calabria nei decenni passati ma che ancora non
sono state adeguatamente indagate le conseguenze che ha comportato per
l'intera regione. Per stroncare il traffico della cocaina, che rende la
'ndrangheta anche una potenza economica mondiale ("non esiste nessuna
attività più redditizia del commercio della droga"), occorrono regole
internazionali adeguate ("nel mondo non c'è l'idea di come contrastare
le mafie, come evidenziano le carenti legislazioni europee e i dibattiti
dell'ONU). Ha poi avanzato la proposta di riconvertire in Colombia,
Perù e Bolivia le piantagioni di droga in coltivazioni produttive di
altre essenze, incentivandole economicamente.
Ha poi affrontato il tema dei beni confiscati, dicendo che "Bisogna rifondare l'Agenzia,
che non deve essere un pennacchio ma diventare, con una riforma
profonda della normativa, una struttura efficiente che va gestita non da
magistrati o prefetti ma da manager che sappiano gestire i beni
confiscati, tenendo conto che le imprese mafiose rappresentano
un'anomalia del mercato, perché la criminalità distorce l'economia e la
democrazia". Gratteri, commentando anche la sua mancata nomina a
ministro della Giustizia nel Governo Renzi, ha concluso dicendo che "il
mio lavoro mi emoziona ancora e credo che sarebbe stata una bella sfida
poter tentare di concretizzare le riforme di cui parlo e scrivo perché è
fondamentale per il Paese avere un servizio giudiziario efficiente". Le
precedenti lezioni si sono svolte martedì 15 settembre e giovedì 17 settembre
tenute rispettivamente dal linguista Ugo Cardinale dell'Università di
Trieste e del Direttore de "L'Opinione" Arturo Diaconale, Consigliere di
Amministrazione della RAI. La manifestazione è stata seguita da Radio
Radicale e registrata dall'Università telematica "UniNettuno", mentre la
comunicazione è stata curata da Luigi Salsini di CalNews e la
segreteria organizzativa dall'Associazione "Fiore di Lino".
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