martedì 10 novembre 2015

SULMONA – “Sono sempre più insistenti le voci secondo cui la Giunta regionale, starebbe per dare il via libera alla centrale di compressione Snam a Sulmona, (sia pure nella versione ad "alimentazione elettrica") e conseguentemente anche al metanodotto. Ciò avverrebbe dopo ben 4 risoluzioni e 4 leggi approvate dal Consiglio regionale e 5 delibere con cui il Governo regionale ha negato l'intesa con il Governo nazionale. Il voltafaccia della Giunta regionale, se verrà portato a compimento, rappresenterebbe un vero e proprio tradimento degli impegni finora assunti ed un gravissimo atto di killeraggio non solo contro Sulmona, ma contro l'intero Abruzzo aquilano (il metanodotto percorre la provincia dell'Aquila, in territori altamente sismici, per oltre 100 km)”.
I comitati cittadini per l’ambiente hanno inviato una lettera a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo affinchè intervengano immediatamente per far sconvocare la riunione del 13 novembre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e per far sì che il Governo attui senza ulteriori indugi la risoluzione approvata alla unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, istituendo il tavolo tecnico per lo studio delle alternative sia per la centrale che per il metanodotto, da individuarsi comunque al di fuori della dorsale appenninica.
I comitati condividono, inoltre, la proposta avanzata in conferenza stampa dai consiglieri comunali di Sulmona Mimmo Di Benedetto, Luigi La Civita ed Alessandro Lucci che nel Consiglio regionale di oggi, venga presentata una risoluzione che confermi l'assoluta contrarietà al progetto della Snam e dica no anche alla ipotesi di "centrale elettrica", impegnando conseguente la Giunta regionale ad adottare atti coerenti e conseguenziali.
“Auspichiamo che a presentare la risoluzione sia l'assessore alle aree interne Andrea Gerosolimo che ha espresso l'intendimento di voler rispettare la volontà del Consiglio comunale di Sulmona che nella seduta del 30 ottobre scorso, alla unanimità, ha detto no anche alla eventuale centrale alimentata elettricamente – aggiungono gli ambientalisti – è un momento deciso per il futuro non solo di Sulmona ma per l'intero Centro Abruzzo: per questo rivolgiamo un appello alla politica e ai rappresentanti istituzionali affinchè facciano sentire la loro voce partecipando alla seduta del Consiglio regionale per difendere i diritti sacrosanti di un territorio sempre più abbandonato a sè stesso, colpito da continue spoliazioni ed imposizioni dall'alto di scelte sbagliate con conseguenze dannose per i cittadini e per il futuro dei nostri figli”.
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