L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

lunedì 4 gennaio 2016

Banca Etruria, ricordare che è il governo incompetente&corrotto che ha decretato il filtro per proteggere gli amministratori che hanno truffato

Banca Etruria, il liquidatore prepara maxi azione di responsabilità per ex Cda

Si parla di richieste da centinaia di milioni di euro, forse 300, da presentare quanto prima secondo le notizie diramate dal Corriere della Sera.
Enrica Cherici
Enrica Cherici

  3 gennaio 2016  

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Un’azione di responsabilità di grandi proporzioni. A questo starebbe lavorando il liquidatore nominato per la gestione finale dell’ amministrazione coatta della vecchia Popolare dell’Etruria e Del Lazio in seguito al decreto Salva-banche. L’azione, come nei casi di Banca Marche e CariFerrara, sarà rivolta contro gli ex membri dei consigli di amministrazione di Banca Etruria prima del commissariamento.
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Antonio Pironti
Si parla di richieste da centinaia di milioni di euro, forse 300, da presentare quanto prima secondo le notizie diramate dal Corriere della Sera. Il liquidatore chiamato a svolgere le ultime attività vitali dell’istituto ormai senza licenza bancaria, è l’avvocato Giuseppe Santoni che è affiancato dal comitato di sorveglianza composto dal presidente Antonio Pironti (uno dei due commissari di Banca Etruria fino al decreto), Toni Atrigna e Andrea Guaccero.
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Lorenzo Rosi e Pierluigi Boschi
Prima di portare le carte in tribunale però, dovranno essere compiuti due passaggi fondamentali: il primo riguarda l’individuazione delle operazioni contestabili, per conflitti di interessi tra i membri del consiglio d’amministrazione e chi ha ricevuto i finanziamenti, per prestiti facili ed operazioni fuori controllo, come rilevato dai tecnici di Bankitalia. Queste dovranno essere dunque trovate nei 2 miliardi e 800 milioni di euro di sofferenze che hanno affossato la banca del territorio. Poi il tutto dovrà avere l’approvazione di Bankitalia e dovrà essere corredato dai nomi dei soggetti nei confronti dei quali l’azione di responsabilità dovrà essere intentata.
Va ricordato che dal maggio 2014 al febbraio 2015, la Banca, uscita dall’epoca Fornasari, è stata presieduta da Lorenzo Rosi, suo vice è stato PierLuigi Boschi, padre del ministro Maria Elena ed il direttore, subentrato a Luca Bronchi (con una buonuscita di 900 mila euro), è stato Daniele Cabiati.
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Roberto Nicastro
Ma i soldi così eventualmente recuperati a chi andranno? Tutto è da stabilire visto che si tratterebbe del primo caso del genere in Europa, anche se lo stesso Nicastro, che si è detto pronto a costituirsi parte civile in un processo,  ha auspicato che tutti i fondi recuperati siano utilizzati per il ristoro dei risparmiatori.

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