L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

giovedì 7 gennaio 2016

Nagasaki&Hiroshima, il mondo ha dimenticato che l'unico paese che ha bombardato umanamente due città inerme sono gli Stati Uniti

COREA DEL NORD: NON SI È TRATTATO DI UNA BOMBA ALL'IDROGENO, MA DI UN TEST FALLITO

(di Franco Iacch)
06/01/16 
Probabilmente si è trattato di un test nucleare. Una bomba all’idrogeno avrebbe determinato altri valori. I sei kilotoni di resa esplosiva non sono compatibili con una bomba H. Poche ore dopo il test della prima presunta bomba all’idrogeno della Corea del Nord, la comunità scientifica mondiale inizia ad essere scettica sulla reale natura dell’ordigno testato dietro ordine diretto del dittatore Kim Jong.
Il dato certo è che un terremoto di magnitudo 5.1, è stato registrato a 30 miglia a nord di Kilju, nella zona nord-orientale del Paese dove si trova il principale sito di test nucleari della Corea del Nord. La firma sismica rilevata, però, non sarebbe compatibile con una bomba H.
La resa esplosiva registrata è di circa sei kilotoni. Se fosse esplosa una bomba all’idrogeno, si sarebbe registrata una potenza detonante di centinaia di kilotoni. Si sarebbe trattato, quindi, di un test fallito di una possibile bomba all’idrogeno. La riprova è data dalla lettura della scala Richter: una bomba H sarebbe stata un centinaio di volte più potente. I dati sismici quindi, smentiscono le altisonanti e trionfali dichiarazioni della Corea del Nord.
Cosa è davvero accaduto? Probabilmente i coreani hanno compiuto con successo un test nucleare, non riuscendo ad completare la seconda fase. I processi di fissione-fusione-fissione tipici di una bomba H avrebbero funzionato solo in parte. Gli stessi cinesi confermano che il livello di radiazioni nelle aree prossime al test, non mostrano livelli anomali. Dati confermati anche dai giapponesi.
Una bomba all’idrogeno, un’esplosione di fissione nucleare che innesca una reazione di fusione, scatena radiazioni rilevabili a centinaia di km di distanza. Per tale motivo, fin dal 1960 i test nucleari si svolgono sottoterra per ridurre il fallout radioattivo.
Il paese è sotto sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sin dal primo test nucleare avvenuto nel 2006. Il Consiglio di Sicurezza si riunirà nelle prossime ore per stabilire ulteriori possibili misure.

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