IL DETTAGLIO – Del resto il costituzionalista, è
stato fatto notare, non aveva partecipato al voto del collegio Antitrust
anche “il 13 aprile scorso in occasione della decisione dell’Autorità
sul procedimento Rti-Gruppo Finelco in cui il Gruppo L’Espresso era
parte”. Il punto, però, è che probabilmente non basta astenersi dal voto
su un’operazione del genere. Ainis potrebbe mantenere, infatti, un
“potere” di informazione di non poco conto. Insomma, in una circostanza
del genere bisognerebbe essere super partes sempre, in ogni momento, non
solo all’atto del voto. La partita editoriale è di grande importanza.
Nel dettaglio il Gruppo Editoriale l’Espresso, come comunicato a inizio
marzo, è impegnato nell’incorporazione della Itedi, la società
controllata da Fiat Chrysler che pubblica La Stampa e Il Secolo XIX.
Aggregazione che ha fatto molto discutere e che in termini di tiratura
delle testate controllate oggi arriverebbe a coprire il 23% del mercato
(con il limite di legge fissato al 20%). Insomma, va da sé che
un’operazione del genere, che dovrebbe essere condotta in porto entro
l’inizio del 2017, potrà essere perfezionata solo dopo il placet
dell’Antitrust. Lo stesso presidente dell’Authority, Giovanni Pitruzzella,
non più di qualche settimana fa, interpellato sul punto aveva fatto
capire che l’Antitrust avrebbe avuto voce in capitolo sulla vicenda.
IL NODO – Ed è qui che spicca una posizione non
proprio da manuale occupata da Ainis: come componente dell’Antitrust
avrà accesso “privilegiato” a tutte le fasi della procedura che
coinvolgerà un gruppo editoriale, L’Espresso, per il quale scrive
assiduamente. Tra l’altro, come emerge dalla raccolta pubblicata sul
sito del settimanale di casa De Benedetti, i contributi di Ainis vengono
pubblicati da diversi anni. Insomma, un rapporto tra il
costituzionalista e la casa editrice che si è consolidato nel tempo.
Adesso, poi, ci si è messo anche lo sbarco a la Repubblica come
editorialista. Insomma, un po’ troppo. Anche perché, qualcuno fa notare
con un po’ di malizia, il posto di componente dell’Antitrust frutta il
massimo di stipendio per un ruolo nella Pubblica amministrazione, ovvero
i famosi 240 mila euro. Ma non sarebbe stato meglio per Ainis
concentrarsi solo sul nuovo lavoro all’Antitrust?
http://www.lanotiziagiornale.it/conflitto-dinteressi-michele-ainis-allangolo-dopo-la-rivelazione-de-la-notizia-il-costituzionalista-cerca-di-trovare-una-toppa-che-pero-e-peggiore-del-buco/
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