Freccero: "Voto no ai palinsesti Rai, pensiero unico e niente satira"
POLITICA
CARLO FRECCERO
Pubblicato il: 27/06/2016 18:59
Voto no ai palinsesti Rai perché offre l'immagine di un'Azienda
"monocorde, che esclude la differenza e il confronto, cancellando la
satira e la controinformazione". Questa in sintesi la posizione espressa
all'Adnkronos da Carlo Freccero nella giornata in cui il consiglio è
chiamato a esprimersi sui palinsesti della prossima stagione che proprio
domani a Milano saranno presentati agli investitori pubblicitari.
"Gli appunti che voglio fare qui ai nuovi palinsesti, non riguardano
le singole reti - spiega il consigliere di Viale Mazzini - quanto
l’immagine globale di Rai che scaturisce dalla loro somma. E l’immagine
che percepisco io è un’immagine insufficiente proprio riguardo
all’informazione. Gli eventi recenti, come la Brexit, sono testimonianza
del bisogno di intervenire di volta in volta con servizi giornalistici
tempestivi e di avere a disposizione contenitori flessibili che
permettano di commentare gli eventi in diretta".
"I palinsesti Rai che ho potuto visionare - sottolinea Freccero -
conservano un solo contenitore d’informazione in prima serata: Semprini
su Rai3. Non sappiamo neanche se questa nuova forma di talk si presterà a
questo scopo. Attualmente l’unico programma di commento politico
trasferibile, in caso di eventi in prima serata, è il 'Porta a Porta' di
Vespa. Ma non possiamo affidare la politica a un'unica voce. E
arriviamo così al secondo punto critico rispetto all’informazione".
"L’abbandono della lottizzazione delle reti - ragiona Freccero - ha
sicuramente aspetti positivi, almeno perché sembra sottrarre la tv
all’ingerenza dei partiti. Ma può essere letta anche in chiave critica
come affermazione del pensiero unico. I conduttori di trasmissioni
politiche e d’informazione sono tutti inquadrabili nella linea 'ultra
renziana' de La Repubblica di Calabresi e de Il Foglio di Cerasa.
Insomma, una molteplicità di conduttori non significa necessariamente
confronto tra opinioni diverse, se queste opinioni sono riconducibili ad
una visione unica delle cose ed a una valutazione unanime degli
eventi".
"Preso atto altresì che le decisioni dei direttori di Rete vanno
rispettate - prosegue il consigliere - io proporrei di intervenire
sull’armonizzazione dei palinsesti per restituire visibilità a quel poco
d’informazione dissidente che, nonostante tutto, sopravvive in Rai. Mi
riferisco a Gabanelli e Iacona, relegati in nicchie di programmazione
che ne annullano di fatto la visibilità. E che rappresentano veri e
propri errori grammaticali dell’armonizzazione, perché non valorizzano
programmi che comunque, oltre ad essere dissenzienti rispetto alla linea
editoriale prevalente, presentano comunque costi di produzione che ne
richiedono la migliore valorizzazione".
"Sottolineo con un esempio clamoroso tutto ciò che ho descritto -
chiarisce Freccero - Il lunedì e il martedì, giorni ormai di maggiore
ascolto della tv in prime time, Rai1 ha collocato la sua migliore
fiction, Rai2 il meglio dell’intrattenimento, mentre Rai3 i programmi
d’informazione: 'Report' della Gabanelli e il nuovo talk a cura del neo
acquisto della Rai Semprini. E’ chiaro come sia complementare la
programmazione di Rai1 e Rai2 e come sia penalizzata Rai3. Non sarebbe
stato più opportuno collocare al lunedì e al martedì gli storici
programmi di servizio di Rai3 come 'Mi manda Rai3' e 'Chi l’ha visto',
che hanno uno zoccolo di spettatori fedeli ed esaltare le inchieste di
'Report' al mercoledì o al giovedì?".
Un’ultima osservazione di Freccero: "attenzione alla programmazione
del sabato di Rai1, giorno tradizionale di appuntamento fisso con il
varietà, che rischia di perdere anche il suo pubblico tradizionale,
sconcertato da programmi differenti".
"Concludendo - ribadisce Freccero - siamo di fronte ad una Rai
monocorde. Le poche voci divergenti sono di fatto occultate nelle pieghe
di un palinsesto di un pensiero unico televisivo tanto patinato da
rivelarsi superficiale".
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