L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 15 giugno 2016

Xylella, mandiamo a quel paese gli euroimbecilli e salviamo i nostri ulivi

Xylella, contro la sentenza Ue si riunisce la Task force per la difesa degli ulivi

di | 15 giugno 2016 
 
xylella 

La battaglia per la salvezza degli ulivi pugliesi prosegue a colpi di sentenze, ricorsi e abbattimenti. Chi sperava che i risultati ottenuti nella cura dell’epidemia con metodi naturali avesse fermato le eradicazioni si sbagliava. Ora arriva una nuova sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue secondo la quale la Commissione europea può obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante, e quindi tutti gli ulivi, potenzialmente infettati dal batterio Xylella Fastidiosa, anche se non presentano sintomi, qualora si trovino in prossimità di piante infette. La Corte spiega inoltre che la misura è “proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria nell’Ue ed è giustificata dal principio di precauzione”, tenuto conto delle prove scientifiche della Commissione al tempo in cui ha adottato la misura in questione.

Eppure ancora non esiste evidenza scientifica del nesso tra essiccamento e presenza del batterio della Xilella Fastidiosa, e gli ulivi (sani) sulla lista delle ruspe sono in larga parte piante secolari e importantissime per l’economia del nostro Paese. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia ha convocato una Task force che si è riunita ieri con tutti i soggetti che da anni sono impegnati in questa battaglia.

“La sentenza – ha dichiarato Emiliano – ribadisce l’assenza della prova scientifica del nesso causale fra batterio ed essiccamento. Purtroppo nonostante l’assenza di tale evidenza scientifica la Corte ha ritenuto di confermare misure drastiche che rischiano di produrre conseguenze inimmaginabili per il nostro paesaggio e anche per la nostra economia. Ho convocato la Task force per una valutazione nel merito degli effetti della sentenza”. Dopo tale riunione l’agenda di Emiliano prevede un incontro con la Procura della Reppublica di Lecce, che a dicembre aveva bloccato gli abbattimenti, ed il ministero delle politiche Agricole.
“Sulla base della posizione italiana che scaturirà da tali incontri – sottolinea Emiliano – richiederò un incontro con le massime autorità dell’Unione Europea, ovvero con il commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori Vytenis Andriukaitis, con il commissario all’Agricoltura Phil Hogan e con il commissario all’Ambiente Karmenu Vella”.

Emiliano intende inoltre definire un percorso di lunga prospettiva “che tenga conto delle misure compensative e degli indennizzi a favore dei soggetti colpiti dalle eventuali misure imposte dall’Unione Europea”. Questo perché la Regione Puglia “intende condividere un progetto complessivo di ripensamento e rilancio dell’agricoltura nelle zone colpite. Infine definire un piano di salvaguardia del patrimonio arboreo insostituibile della Regione Puglia, a cominciare dai nostri ulivi secolari”.

Anche dalla Coldiretti arrivano parole di condanna per come l’Europa si sta comportando in questa situazione tanto grave e gravida di pericolosissime conseguenze. Il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele ha commentato la sentenza con queste parole: “L’Ue fa come Ponzio Pilato anche sugli indennizzi da riconoscere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa e devono fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future, e se ne lava le mani, rimandando l’intera partita al Governo italiano e alla Regione. Pertanto, oltre a confermare la violenza delle misure precedentemente adottate, l’Ue scarica incredibilmente la patata bollente sull’Italia che dovrà ipotizzare in solitudine un regime che conceda ai ‘proprietari dei fondi interessati un indennizzo ragionevolmente commisurato al valore delle piante distrutte’”.

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