Xylella, contro la sentenza Ue si riunisce la Task force per la difesa degli ulivi
La
battaglia per la salvezza degli ulivi pugliesi prosegue a colpi di
sentenze, ricorsi e abbattimenti. Chi sperava che i risultati ottenuti
nella cura dell’epidemia con metodi naturali avesse fermato le
eradicazioni si sbagliava. Ora arriva una nuova sentenza della Corte di
Giustizia dell’Ue secondo la quale la Commissione europea può obbligare
gli Stati membri a rimuovere tutte le piante, e quindi tutti gli ulivi,
potenzialmente infettati dal batterio Xylella Fastidiosa, anche se non
presentano sintomi, qualora si trovino in prossimità di piante infette.
La Corte spiega inoltre che la misura è “proporzionata all’obiettivo di
protezione fitosanitaria nell’Ue ed è giustificata dal principio di
precauzione”, tenuto conto delle prove scientifiche della Commissione al
tempo in cui ha adottato la misura in questione.
Eppure ancora non esiste evidenza scientifica del nesso tra
essiccamento e presenza del batterio della Xilella Fastidiosa, e gli
ulivi (sani) sulla lista delle ruspe sono in larga parte piante secolari
e importantissime per l’economia del nostro Paese. Michele Emiliano,
presidente della Regione Puglia ha convocato una Task force che si è
riunita ieri con tutti i soggetti che da anni sono impegnati in questa
battaglia.
“La sentenza – ha dichiarato Emiliano – ribadisce l’assenza della
prova scientifica del nesso causale fra batterio ed essiccamento.
Purtroppo nonostante l’assenza di tale evidenza scientifica la Corte ha
ritenuto di confermare misure drastiche che rischiano di produrre
conseguenze inimmaginabili per il nostro paesaggio e anche per la nostra
economia. Ho convocato la Task force per una valutazione nel merito
degli effetti della sentenza”. Dopo tale riunione l’agenda di Emiliano
prevede un incontro con la Procura della Reppublica di Lecce, che a
dicembre aveva bloccato gli abbattimenti, ed il ministero delle
politiche Agricole.
“Sulla base della posizione italiana che scaturirà da tali incontri –
sottolinea Emiliano – richiederò un incontro con le massime autorità
dell’Unione Europea, ovvero con il commissario europeo per la salute e
la politica dei consumatori Vytenis Andriukaitis, con il commissario
all’Agricoltura Phil Hogan e con il commissario all’Ambiente Karmenu
Vella”.
Emiliano intende inoltre definire un percorso di lunga prospettiva
“che tenga conto delle misure compensative e degli indennizzi a favore
dei soggetti colpiti dalle eventuali misure imposte dall’Unione
Europea”. Questo perché la Regione Puglia “intende condividere un
progetto complessivo di ripensamento e rilancio dell’agricoltura nelle
zone colpite. Infine definire un piano di salvaguardia del patrimonio
arboreo insostituibile della Regione Puglia, a cominciare dai nostri
ulivi secolari”.
Anche dalla Coldiretti arrivano parole di condanna per come l’Europa
si sta comportando in questa situazione tanto grave e gravida di
pericolosissime conseguenze. Il presidente della Coldiretti Puglia,
Gianni Cantele ha commentato la sentenza con queste parole: “L’Ue fa
come Ponzio Pilato anche sugli indennizzi da riconoscere agli
olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine
l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa e devono
fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future, e se ne
lava le mani, rimandando l’intera partita al Governo italiano e alla
Regione. Pertanto, oltre a confermare la violenza delle misure
precedentemente adottate, l’Ue scarica incredibilmente la patata
bollente sull’Italia che dovrà ipotizzare in solitudine un regime che
conceda ai ‘proprietari dei fondi interessati un indennizzo
ragionevolmente commisurato al valore delle piante distrutte’”.
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