L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 7 agosto 2016

Siria&Parigi&Bruxelles&Nizza - la Russia fondamentale se non unico tassello per eliminare l'Isis

LE INCURSIONI DEI BOMBARDIERI TU-22M3 IN SIRIA

di Maurizio Sparacino
7 agosto 2016, pubblicato in Enduring freedom
Tu-22M3_key aero
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che lo scorso 12 luglio i bombardieri strategici Tupolev Tu-22M3 hanno distrutto un numero imprecisato di campi di addestramento dello Stato Islamico, depositi di munizioni e carri armati localizzati nell’entroterra siriano.
“Il risultato degli attacchi aerei – recita il comunicato – è la distruzione di uno dei più importanti centri di addestramento terrorista, tre depositi di munizioni, tre carri armati, quattro veicoli blindati, otto vetture dotate di mitragliatrici pesanti, nonché di un gran numero di terroristi (presumibilmente colpiti nei pressi di ogni singolo obiettivo n.d.A.)”.
Si tratta, sempre secondo la Difesa russa, delle azioni congiunte di sei bombardieri strategici russi Tu-22M3 che hanno colpito i suddetti obiettivi nei pressi di Palmyra, Al-Sukhna, Arak e et-Teyb con otto tonnellate ciascuno di munizionamento ad alto esplosivo.
Gli obiettivi sono stati ovviamente preventivamente localizzati e confermati attraverso canali di intelligence russa mentre i bombardieri, decollati dalla Russia passando attraverso lo spazio aereo iraniano ed iracheno sono rientrati alla base di partenza. In tutti i casi, i Tu-22M3 hanno comunque ricevuto la scorta aerea dei caccia multiruolo Su-35 decollati dalla base locale di Hmeymim.
La Difesa russa ha ribadito inoltre che i rappresentanti della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti sono stati avvisati in anticipo dell’avvio degli attacchi sul suolo siriano.
A seguire sono stati poi condotti altri attacchi strategici il 12 luglio e il 21 luglio ai danni di centri di comando e stazioni di pompaggio del gas e di idrocarburi.
Secondo gli analisti militari le operazioni hanno permesso all’esercito siriano di riprendere l’offensiva dopo un sensibile rilancio degli attacchi da parte dei militanti dell’ISIS e al contempo hanno costituito una risposta forte all’abbattimento dell’elicottero Mi-35 avvenuta lo scorso 8 luglio.
Per la cronaca queste non sono le prime sortite offensive dei Tu-22M3 Backfire in Siria come ampiamente illustrato da Analisi Difesa.
Questi veterani che hanno operato in passato in conflitti quali Afghanistan, Cecenia e Ossezia, continuano a dimostrare la loro validità progettuale ad oltre 40 anni dal loro ingresso in servizio avvenuto nel 1972.
Foto: Aeronautica Russa, Sputnik e RIA Novisti

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