L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 30 settembre 2016

2016 crisi economica - la Deutsche Bank non è la Lehman Brothers, è vero, la crisi sarà geometricamente superiore

DEUTSCHE BANK NON E’ LEHMAN…!

Scritto il 30 settembre 2016 alle 07:30 da icebergfinanza



L’altro ieri abbiamo ascoltato l’ex governatore della Bundesbank. Axel Weber, dire che non c’è alcun momento Lehman all’orizzonte, ieri invece è stato il turno del ministro delle finanze austriaco Hans Joerg Schelling…


LONDRA (Reuters) – I problemi di Deutsche Bank non sono per l’Europa un’altra Lehman Brothers, secondo il ministro delle Finanze austriaco che ha parlato invece di una generale crisi di redditività per gli istituti di credito della regione. (…)

Schelling ha spiegato che la questione di Deutsche Bank non sarà tema di discussione al prossimo incontro dei ministri delle finanze europeo, anche se ha ricordato che nessuno avrebbe pensato che il collasso di una banca di media taglia come Lehman avrebbe scatenato una valanga così catastrofica.

“Questo non dovrebbe più accadere perché abbiamo la direttiva bancaria, l’unione bancaria, un regolatore comune, il meccanismo di risoluzione, i depositi garantiti previsti dalla regole dell’Unione europea. Questo significa che abbiamo tutti gli strumenti in campo a livello europeo per stabilizzare i mercati finanziari”.

Bene meglio così, ora sappiamo che Deustche Bank non è Lehman e che il problema di Deustche Bank è solo un problema di redditività!

Peccato che 10 hedge fund non la pensano così…

Deutsche Bank, dieci hedge fund in ritirata. Sell-off a Wall Street



…le indicrezioni hanno fatto volare i CDS e crollare i prezzi dei bond senior di Deutsche Bank!

Ciò che fa sorridere sono le dichiarazioni dei portavoce di DB…

“I nostri clienti di trading sono tra gli investitori piu’ sofisticati al mondo”, “Siamo fiduciosi che la maggioranza di loro comprenda a pieno la nostra posizione finanziaria stabile, il contesto macroeconomico attuale, le trattative in corso in Usa e i progressi che stiamo facendo con la nostra strategia”.

Deutsche Bank: hedge fund prendono le distanze, “nostra posizione

In fondo anche il Gorilla di Wall Street applicava la sua strategia e dopo aver incassato tra i 300 e i 500 milioni di dollari prima o poi tornerà sulla scena, senza aver pagato nulla, in fondo non c’è nessuna prova di frode, in una certa finanza funziona così, fottere il prossimo è la regola, istituzionalizzata.

Richard Fuld: perché il gorilla di Lehman è tornato

Vediamo se piano, piano le lezioni servono… Continua la bufera su Wells Fargo

Non c’è più nulla da aggiungere, quello che avevamo da dire lo abbiamo detto per sei lunghi anni, il solito catastrofista quello di Icebergfinanza, peccato che in fondo sono stato solo un ottimista qualunque ben informato in buona compagnia.

Non è la solvibilità o la mancanza di capitale che può distruggere una banca ma la perdita della fiducia, la perdita dell’accesso alla liquidità è ovvio che il governo tedesco dovrà intervenire è solo questione di tempo. 

Ora attenzione perchè nel fine settimana gli eventi potrebbero precipitare, ma allo stesso tempo potrebbero essere messe in atto azioni che temporaneamente riportino fiducia sul mercato, temporaneamente, perchè la fiducia è una cosa ESTREMAMENTE delicata.

Ora non resta che attendere che la verità figlia del tempo faccia il suo corso, in fondo era folle anche solo immaginare quello che sta accadendo, come direbbe il nostro cappellaio matto…

” Si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti … quasi come un cappellaio… e per fortuna io lo sono!La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!

Deustche Bank non è Lehman e soprattutto non è interconnessa con nessuno visto che sempre Axel Weber ha dichiarato che l’interconnessione tra le banche è stata largamente ridotta a livello sostenibile.



Non c’è nulla di divertente in quello che sta accadendo il rischio è che molti innocenti perdano il loro posto di lavoro, non solo nelle banche ma anche nell’economia, reale, come sta già accadendo purtroppo, grazie ad un manipolo di esaltati psicopatici, intrisi di avidità, manager falliti che hanno un unico scopo, il profitto più alto nel minor tempo possibile a qualunque costo.

In troppi hanno sorriso in questi anni facendo finta di nulla e sottovalutando un problema che era li sotto gli occhi di tutti, un elefante in una stanza di cristalli, giorno dopo giorno, sempre più grande, sempre più fragile e si, parliamo di Monte dei Paschi di Siena,delle banche italiane, dei titoli di Stato italiani, come dicono i tedeschi, quelli si che sono problemi, giusto perchè, Deutsche Bank non è Lehman…

Nel fine settimana appuntamento con il nostro Machiavelli ne avremo di cose da raccontarci a partire dalle ” Cose dell’Alemagna ” MACHIAVELLI E LE COSE DELL’ALEMAGNA

“Per avere scritto, alla giunta mia anno qui, delle cose dello imperatore e della Magna, io non so che me ne dire di più; dirò solo di nuovo della natura dell’imperatore, quale è uomo gittatore del suo sopra tutti gli altri che a’ nostri tempi o prima sono stati; il che fa che sempre ha bisogno, ne somma alcuna è per bastargli in qualunque grado la fortuna si trovi. È vario, perché oggi vuole una cosa e domani no; non si consiglia con persona, e crede ad ognuno; vuole le cose che non può avere, e da quelle che può avere si discosta, e per questo piglia sempre i partiti al contrario.

… vuole le cose che non può avere, vuole le cose che non può avere, vuole le cose che non può aver…

C’è del marcio in Alemagna!

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