L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 9 settembre 2016

Energia pulita - L'Australia un passo in avanti e due indietro ma almeno un passo in avanti, Renzi solo indietro

Triplicheranno la capacità installata
Solare, l’Australia finanzia 12 nuovi progetti su larga scala


I nuovi impianti porteranno la capacità del solare a larga scala del Paese a 720 MW. Fondamentali i finanziamenti pubblici per renderli competitivi, ma il governo li vuole tagliare



(Rinnovabili.it) – Dodici nuove fattorie solari, dodici mega progetti per un investimento di quasi 800 milioni di dollari. È il piano annunciato ieri dal governo dell’Australia, che punta sul solare per cercare di raggiungere i suoi obiettivi al 2020 sulle rinnovabili. Una luce, questa sterzata in direzione di più energia pulita, tra le tante ombre che inchiodano il Paese a politiche energetiche ancorate al carbone, che non riesce a scrollarsi di dosso il poco invidiabile primato di essere uno degli Stati con le più alte emissioni procapite al mondo.

Secondo quanto riporta l’Agenzia australiana per l’energia rinnovabile (Arena), i progetti appena approvati triplicheranno la capacità del solare a larga scala del Paese portandolo a 720 MW, abbastanza per fornire energia a circa 150mila abitazioni, e colmeranno il 10% di energie rinnovabili che ancora manca per centrare gli obiettivi al 2020. Obiettivi che prevedono il raddoppio dell’attuale generazione di energia pulita fino a portarla a 33mila GWh sfruttando solare, eolico e idroelettrico, che combinati rappresenteranno un quarto del mix energetico complessivo. Per quanto riguarda le emissioni, l’impegno è di tagliarle del 13% rispetto ai livelli del 2005.

I vertici di Arena sottolineano che il solare australiano oggi è più competitivo, quindi più allettante per gli investitori stranieri. Cartina tornasole di questa affermazione sarebbe l’ammontare dei finanziamenti pubblici alle grandi fattorie solari, passati da 1,6 dollari australiani per MW dei primi impianti ai soli 19 centesimi degli ultimi 12 progetti approvati, in appena 3 anni. Certo è che nei fatti l’Australia resta ancora dietro molti altri Paesi per questi progetti su larga scala, con i suoi 240 MW di capacità installata.

E il futuro non sembra molto roseo. Infatti la scorsa settimana il Governo Turnbull ha approvato un maxi taglio da 1 miliardo di dollari proprio ai danni di Arena. Così l’Agenzia rischia di non essere più in grado di garantire la sua parte di finanziamenti – fatti salvi quelli appena annunciati. Un passo indietro che certo non rende più facile raggiungere i target di energia pulita in programma.

Nessun commento:

Posta un commento