La CDP è pronta a rilevare quote di TIM: traballano le poltrone dei dirigenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-12-2016]

La pericolosità di Vivendi, che in questo momento sta allarmando la politica per la scalata ostile a Mediaset, nella vicenda TIM potrebbe venir annullata dall'ingresso in campo della Cassa Depositi e Prestiti, che pare intenzionata a rilevare una quota di TIM.
In fondo ormai La CDP, che controlla Poste Italiane, Terna e Ilva, sta prendendo nella Terza Repubblica il ruolo che aveva l'Iri nella Prima Repubblica, ossia quello di longa manus del governo nell'economia, principalmente nel settore dei servizi pubblici di rete.
Con l'ingresso della CDP (non sospettabile dalla UE di essere una forma di "aiuto di Stato") nella vicenda, e senza l'esercizio della golden share, TIM risulterebbe "blindata" e potrebbe da difendersi dall'arrivo di Orange, il principale gestore delle Telco francese, controllato dallo Stato, di cui Vivendi potrebbe essere solo un cavallo di Troia.
Finora la CDP era interessata soltanto a uno scorporo della rete da Telecom Italia, operazione che sarebbe stata comunque più onerosa dell'acquisto di un'importante quota di TIM.
Con l'ingresso della CDP in TIM diventerebbero a rischio le posizioni del vertice aziendale: dal presidente Recchi, finora vero garante dei francesi, fino all'AD Flavio Cattaneo, molto criticato per l'elevata retribuzione e considerato responsabile dello scontro sindacale in atto in questo momento.
Con l'uscita di scena Cattaneo la possibilità che Francesco Caio, dopo aver pilotato l'operazione di privatizzazione di Poste Italiane, possa arrivare finalmente al vertice di Tim diventerebbe molto concreta.
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