la polemica non è un male, è solo una forma di confronto crudo sincero, diciamo tutto quello che pensiamo fuori dai denti, e vediamo se riusciamo a far venir fuori le capacità di cui siamo portatori e spenderle per il Bene Comune.
Produrre, organizzare, trovare soluzioni,
impegnarci a far rete, razionalizzare e mettere in comune, attingere alle nostre risorse. CUI PRODEST?
Pensa cchiu' a chi o' dicè ca' a chello ca' dice
L'albero della storia è sempre verde
L'albero della storia è sempre verde
"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"
lunedì 26 dicembre 2016
Siamo diventati gli esperti che vediamo come e il perchè storcono la verità e vorrebbero imporcerla come realtà, o ci eliminano tutti o si adeguano al processo in atto e si inventano qualche altro strumento di imposizione. La verità, oggi, è un fiume innarrestabile, difficile da fermare
La guerra dell'Occidente alla 'verità'
di Paul Craig Roberts
La
guerra al terrorismo è stata una "guerra alla verità". Ora i governi
cercano di screditare i 'portatori di verità' che sfidano le loro bugie
La
guerra al terrorismo è stata contemporaneamente una "guerra alla
verità". Per quindici anni - a partire dall'11 settembre 2001 per
arrivare alle "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein, ai
"collegamenti con al Qaeda", alle "armi nucleari" in possesso dell'Iran,
all'"uso da parte di Assad di armi chimiche", alle infinite bugie su
Gheddafi, all'"invasione russa dell'Ucraina" - i governi delle
cosiddette democrazie occidentali hanno trovato essenziale allinearsi
saldamente a queste menzogne al fine di perseguire i propri programmi
politici. Ora questi governi stanno cercando di screditare i "portatori
di verità" (truthtellers) che sfidano le loro bugie.
I mezzi di comunicazione russi sono sotto attacco da parte delle "presstitutes"
("prostitute dell'informazione", ndt) dell'Unione Europea e
dell'Occidente e sono accusati di essere dei fornitori di notizie false
("fake news" - si veda ad esempio l'articolo: www.globalresearch.ca).
Rispettando
gli ordini del suo padrone di Washington, l'Unione Europea ha
approvato una risoluzione contro i media russi che non seguono
evidentemente la linea di Washington. Il presidente russo Putin ha detto
che la risoluzione europea è un "segno visibile del degrado dell'idea
che la società occidentale ha della democrazia".
Come previsto da
George Orwell, dire la verità è ora considerato dai governi occidentali
"democratici" come un atto di ostilità. Un nuovo sito web, www.propornot.com,
ha appena fatto la sua comparsa per condannare un elenco di 200 siti
web che forniscono notizie e opinioni in contrasto con i media
"presstitute" e che servono le agende dei governi occidentali. Forse i
finanziamenti di propornot.com provengono dalla CIA, dal National
Endowment for Democracy o da George Soros?
In
Occidente coloro che sono in disaccordo con le politiche omicide e
sconsiderate dei funzionari pubblici sono demonizzati come "agenti
russi". Lo stesso Presidente degli Stati Uniti è stato indicato come un
"agente russo".
Questa consuetudine di denominare i "portatori di
verità" come propagandisti ha fallito. Il tentativo di screditare i
"portatori di verità" ha invece prodotto un catalogo di siti web in cui
si possono trovare informazioni affidabili ed i lettori infatti stanno
visitando in massa i siti inclusi nella lista.
Il tentativo
inoltre di diffamare i "portatori di verità" dimostra che i governi
occidentali e i loro media "presstitutes" sono intolleranti verso le
verità e le opinioni differenti dalla loro, e si sono impegnati a
costringere le persone ad accettare le menzogne servite dai governi come
verità.
Chiaramente i governi e i media occidentali non hanno
alcun rispetto per la verità, e così come per l'Occidente ritenersi
democratico?
Un media "presstitute" come il "Washington Post" ha
svolto il suo ruolo in tal senso nel sostenere la rivendicazione di
Washington secondo la quale i media alternativi sarebbero costituiti da
agenti russi. Craig Timberg, che appare privo di integrità o di
intelligenza, o forse di entrambi, è il tirapiedi del "Washington Post"
che ha riportato la falsa notizia secondo la quale "due gruppi di
ricercatori indipendenti" - nessuno dei quali è stato individuato -
avrebbero scoperto che i russi hanno sfruttato la mia ingenuità, quella
di CounterPunch, del professor Michel Chossudosky di Global Research, di
Ron Paul, di Lew Rockwell, di Justin Raimondo e quella di altri 194
siti web per aiutare "un candidato ribelle" (Trump) "a scalare la Casa
bianca".
Si noti il termine applicato a Trump - "candidato ribelle". Questo dice tutto.
I
governi occidentali sono a corto di scuse. Dall'insediamento del primo
governo Clinton l'ammontare dei crimini di guerra dei governi
occidentali è superiore a quello della Germania nazista. Milioni di
musulmani sono stati macellati, deportati e diseredati in sette Paesi.
Non un singolo criminale di guerra occidentale è stato ritenuto
responsabile di tutto ciò.
L'ignobile "Washington Post" è il
principale difensore di questi criminali di guerra. L'intera stampa e le
TV occidentali sono così pesantemente implicate nel peggiore dei
crimini di guerra della storia umana che, se la giustizia farа il suo
corso, le "presstitutes" saranno sul banco degli imputati insieme ai
Clinton, a George W. Bush e a Dick Cheney, a Obama e ai loro agenti
"neocon" ed esecutori, come è il caso che sia.
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