L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 11 luglio 2017

Russia - solo chi non vuol vedere non riesce a leggere

IL MAGLIO RUSSO SI ABBATTE SULLO STATO ISLAMICO


(di Tiziano Ciocchetti)
10/07/17 

Lo scorso 5 luglio un gruppo di bombardieri strategici Tupolev TU-95MS sono decollati da una base della Federazione Russa per colpire obiettivi sensibili – con missili da crociera KH-101 - dello Stato Islamico nelle Province di Hama e Homs in territorio siriano.

Quando apparve la prima volta, nel 1952, l’enorme bombardiere turboelica Tupolev TU-95 Bear, le sue dimensioni lo identificavano come un vero aereo a raggio d’azione globale, di gran lunga superiore a quello raggiunto da qualsiasi altro aeromobile dell’epoca.

Inoltre, avendo le ali e gli impennaggi a freccia ed un considerevole sistema propulsivo costituito da eliche ad otto pale controrotanti, sviluppava la stessa velocità dei bombardieri a reazione a lungo raggio.

In tutte le versioni l’equipaggio è sistemato in cabine pressurizzate a prua e nella parte posteriore della fusoliera, nonché nella torretta di coda anch’essa pressurizzata ma isolata dalle altre cabine.

Diverse versioni operative hanno nel muso una sonda per il rifornimento in volo, ma anche disponendo del solo carburante iniziale è possibile effettuare missioni della durata di 26 ore.

Il Tupolev è spinto da quattro motori turboelica Kuznetsov NK-12M da 14795 hp che permettono una velocità massima di 950 km/h ad alta quota e un raggio d’azione di 17.500 km.

Per quanto riguarda l’armamento ha due vani interni e 4 piloni alari per trasportare un totale di 20.000 kg di bombe, più un armamento difensivo composto da 4 torrette telecomandate, ciascuna con due cannoni da 23 mm tipo NR-23.

Tuttavia, pur potendo utilizzare una vasta gamma d’armamenti, la versione MS è stata scelta dall’Aeronautica della Federazione Russa come uno dei vettori – può trasportarne fino a 8 esemplari - per il lancio dei missili cruise KH-101 e 102 (quest’ultimo equipaggiato con una testata termonucleare).

Il KH-101, molto probabilmente utilizzato nell’attacco ai centri di comando e controllo dello stato islamico, è un missile da crociera entrato in servizio nel 2012, spinto da un turbojet TRDD-5A che gli permette di raggiungere la velocità di crociera di 700 km/h con punte di 970 km /h, ad una altezza dal suolo di 30 metri.

Ciò è reso possibile grazie all’utilizzo di una mappa digitale precaricata in grado di seguire la conformazione del terreno nonché l’adozione del sistema GLONASS/INS per la correzione di traiettoria, con un range di 6-10 metri.

Utilizzando sistemi ottico-elettronico e ad immagini all’infrarosso è in grado di seguire eventuali spostamenti del bersaglio, la gittata massima è dell’orine dei 4.500 km, trasportando una testata convenzionale di 450 kg, con un CEP (Circular Error Probable) di 20 metri.

A quanto pare I bombardieri si sono portati a circa 1.000 km dagli obiettivi e hanno effettuato i lanci, dopo di che sono tornati alla loro base.

L’utilizzo di un tale dispositivo appare sovradimensionato rispetto agli obiettivi da conseguire. È altresì vero che la dimostrazione da parte della Russia di poter colpire obiettivi lontani, partendo dalle proprie basi nazionali è un chiaro segnale, circa le proprie capacità di proiezione strategica, indirizzato agli Stati Uniti d’America.

(foto: MoD Fed. russa)

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