L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

venerdì 24 agosto 2018

Immigrazione di Rimpiazzo - la scabbia si trasmette da un contatto prolungato di pelle, anche e soprattutto nei rapporti sessuali. Il Partito dei Giudici di Agrigento interferisce sull'azione di governo volendone condizionarne l'azione

Salvini e Diciotti, il pm avverte: "Dal codice penale non si scappa"

Matteo Salvini sfida i pm: "Processatemi". Ma il procuratore di Agrigento: "Nessuna interferenza" sulla Diciotti 

Claudio Cartaldo - Gio, 23/08/2018 - 09:32

Il pm nega "interferenze", ma non si tira indietro sulla nave Diciotti dove - dice - "ho constatato che sono quasi tutti affetti da scabbia.


Una realtà devastante".

Il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, è salito sulla barca da giorni ferma al porto di Catania per volere di Matteo Salvini. Ieri sono sbarcati i minorenni, ma resta il nodo degli altri immigrati a bordo. Per Salvini sono "irregolari" e si aspetta che l'Europa se ne faccia carico.

La procura di Agrigento intanto ha aperto un fascicolo per sequestro di persona e arresto illegale (proprio gli stessi "reati" paventati da Saviano contro il ministro dell'Interno), ma nega scontri con la politica. "Per fare un'ispezione era tecnicamente necessaria l'apertura del fascicolo per sequestro di persona e arresto illegale - spiega Patronaggio - Ma la valutazione tecnico giuridica e l'individuazione degli eventuali responsabili è complessa e mi riservo ogni ulteriore decisione da adottare dopo le indagini che ho delegato alla Guardia costiera".

Il fascicolo per ora è contro "igonti", ma è chiaro che - qualora dovesse profilarsi un reato - il principale indiziato sarebbe proprio il Viminale. "La politica e l'alta amministrazione sono libere di prendere le scelte che ritengono opportune - spiega il procuratore - Alla magistratura resta la valutazione giuridica di quanto avviene, su sfere e ambiti diversi". Di interferenza Patronaggio non vuol sentir parlare, perché "non posso interferire nelle scelte operative dei ministri anche perché eventuali valutazioni penali sarebbero di competenza del Tribunale dai ministri". Poi però lancia un messaggio che sembra diretto a Salvini: "Ovviamente qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme e regole della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, della Costituzione, del Codice penale e del Codice di procedura penale. Non si scappa".

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