L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

sabato 25 agosto 2018

Per i pensionati il Sud si mette in condizioni di concorrenza

Altro che Portogallo: se i pensionati avessero gli stessi sgravi al sud? 

Altro che Portogallo: se i pensionati 
avessero gli stessi sgravi al sud? 


Giuseppe Frangi - 24 agosto 2018 

L’idea è stata lanciata da Alberto Brambilla, docente dell’Università Cattolica, uno dei massimi esperti in tema di pensioni, da sempre molto ascoltato dalla Lega. Eccola in sintesi: perché regalare ogni anno migliaia di nostri pensionati al Portogallo e invece proporre loro di andare alle stesse condizioni nel Sud Italia. Infatti per un accordo bilaterale firmato oltre che dall’Italia, anche da Germania, Gran Bretagna e Svezia i pensionati che scelgono di trasferirsi in Portogallo, firmando un regolare contratto di affitto e dimostrando di soggiornare sei mesi più un giorno, sono esentati dal pagamento delle tasse (cioè dall’Irpef).

Reciproco vantaggio. Per i pensionati il Portogallo diventa così un mezzo paradiso: clima ottimo, costo della vita basso. In più la pensione non viene alleggerita dalle tasse e di conseguenza la capacità economica e di spesa aumenta. Per il Paese ospitante i vantaggi sono messi nero su bianco: annualmente viene pubblicato un resoconto sugli introiti fiscali derivati dalle spese fatte dai pensionati stranieri residenti e dallo sconto fatto sulle loro pensioni. Uno studio che presenta sempre, e abbondantemente, un saldo positivo per le finanze portoghesi. Senza contare che 400mila persone creano un di più di domanda, e che per rispondere a questa domanda si creano tante opportunità di lavoro. Insomma un circolo virtuoso che fa tutti felici, anche l’Italia, che si sgrava delle spese mediche di persone che hanno una certa età e che quindi tendenzialmente sono più esposte a malattie e traumi.

La proposta di Brambilla. Ora l’idea di Brambilla, un’idea che la Lega di Salvini ha fatto subito propria, è quella di riprodurre lo stesso meccanismo nel Sud del Paese. In sostanza, se un pensionato del Nord o del Centro Italia invece che pensare al Portogallo sceglie di trasferirsi al Sud d’Italia, si troverà a fare la stessa da piccolo nababbo… Il risparmio sulle tasse è del 30 per cento che va ad aumentare il netto della pensione. Anche lì la vita costa assai meno che nel resto d’Italia. I costi di riscaldamento sono infinitamente più bassi. E quanto al clima la salute ha solo da guadagnarci.

Solo lo scorso anno 4mila pensionati italiani si sono trasferiti in Portogallo. L’obiettivo è fermare questo flusso e di dirottarlo verso territori che non hanno nulla da invidiare all’Algarve o alla Canarie. C’è solo un problema di ordine organizzativo: i pensionati che si trasferiscono portano soldi che vengono spesi, riempiono case spesso spopolate, creano quindi posti di lavori, ma hanno bisogno di un adeguamento delle strutture sanitarie.

Per nel piano Brambilla ha messo questa condizione: «I comuni che vogliono assicurarsi gli sgravi fiscali possono anche presentare un piano sanitario a breve termine. Oppure si fanno commissariare dal ministero della Salute per aumentare il livello delle prestazioni». Per ora sono state individuate tre regioni pilota: Calabria, Sardegna e Sicilia. I comuni che si candidano devono avere meno di 4mila abitanti. Per il progetto è stato già trovato un nome: Zes-Aas. Chi aderisce sarà in regime tax free per dieci anni. E sulla carta sono stati messi anche dei numeri: 600mila pensionati al Sud nei prossimi 3-4 anni. Naturalmente l’opportunità non riguarda solo gli italiani, ma anche i pensionati dei Paesi che hanno firmato l’accordo con il Portogallo.

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