L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

mercoledì 23 gennaio 2019

Le porcate devono rimanere nelle segrete stanze. Mattarella Mattarella dovrebbe sapere che le Brigate Rosse finirono nel 1975 poi fu altro basta chiedere ai servizi segreti

Il presidente Mattarella in fabbrica dove lavorava Guido Rossa 40 anni dopo l’omicidio targato Br

L'arrivo domattina alle 11 all'aeroporto Cristoforo Colombo, gran parte della commemorazione nel magazzino 11 che già ospitò Papa Francesco

di Redazione - 22 Gennaio 2019 - 19:13


Genova. Arriverà domani alle 11 con volo presidenziale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sarà accolto all’aeroporto Cristoforo Colombo dal prefetto Fiamma Spena e dalle autorità. Da lì il capo dello Stato entrerà direttamente nello stabilimento Ilva e precisamente all’officina centrale, nota come Cem, dove lavorava Guido Rossa, il sindacalista della Fiom ucciso dalle Brigate rosse il 24 gennaio 1979 di cui ricorre il 40esimo anniversario.

In questo spazio il presidente sarà accolto da una delegazione ristretta di cui faranno parte l’amministratore delegato di Arcelor Mittal Matthieu Jehl, il sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore ligure Giovanni Toti, Sabina Rossa, figlia di Guido Rossa, il presidente dell’associazione vittime del terrorismo e i vertici genovesi di Cgil, Cisl, Uil e di Fiom, Fim e Uilm, oltre ai commissari dell’Ilva.

Sarà depositata una corona presidenziale sul cippo dedicato a Rossa. Poi il trasferimento nel magazzino 11, il più grande dello stabilimento ex Ilva, che già ospitò Papa Francesco. A parlare dal palco saranno il coordinatore dell’rsu Armando Palombo, l’amministratore delegato di Arcelor Mittal Jehl che insieme alla Camera del lavoro ha organizzato l’iniziativa, il cappellano di fabbrica Franco Molinari, l’ex segretario della camera del lavoro Ivano Bosco, il sindaco e il governatore Toti.

Al termine degli interventi previsti il presidente Mattarella potrebbe chiudere la cerimonia con un suo discorso. Alla fine sarà scoperta la targa, il cui testo resta top secret, dedicata al 40esimo anniversario dall’omicidio, che l’Ilva-Arcelor Mittal donerà al presidente Mattarella e che sarà benedetta dal cardinale Angelo Bagnasco.

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