USA: Guardie della Rivoluzione iraniane sono “organizzazione terroristica”
PUBBLICATO IL 6 APRILE 2019 ALLE 11:52
Gli Stati Uniti designeranno le forze iraniane delle Guardie della Rivoluzione Islamica come un’organizzazione terroristica, hanno riferito 3 funzionari; sarebbe la prima volta che Washington etichetta l’esercito di un’altra nazione come un gruppo terroristico.
La decisione, di cui si vociferava già da anni, verrà probabilmente
annunciata dal Dipartimento di Stato americano già lunedì 8 aprile, secondo le tre fonti che hanno riferito la notizia all’agenzia di stampa Reuters. Il Pentagono, il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca hanno preferito non rilasciare commenti. Il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, aspro critico dell’Iran, sosteneva già da tempo ci fosse bisogno di un simile cambiamento nella condotta dell’amministrazione Trump verso Teheran. L’annuncio dovrebbe avvenire a ridosso del primo anniversario dalla decisione del presidente, Donald Trump, di ritirare il Paese dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), l’accordo sul nucleare del 2015 stipulato tra le potenze europee e Teheran, e reimporre contestualmente le sanzioni sull’Iran. Secondo alcuni critici, tale azione, confermata anche dal the Wall Street Journal, potrebbe scatenare reazioni similari da parte di governi di altri Paesi nei confronti dell’esercito statunitense.
Gli Stati Uniti hanno già proscritto decine di individui e organismi per via dei loro legami con le Guardie della Rivoluzione iraniane, ma mai propriamente il Corpo militare in quanto tale. Nel 2007, il Dipartimento del Tesoro americano aveva tacciato le Quds Force, l’unità dei Guardiani della Rivoluzione incaricata di condurre operazioni all’estero, di “supporto al terrorismo”, descrivendola come “il braccio principale della formazione per l’esecuzione della politica di sostegno ai gruppi terroristici e insurrezionali”.
In seguito alla divulgazione della notizia, nella giornata di sabato 6 aprile, l’Iran ha
reagito mettendo in guardia gli Stati Uniti sul fatto che, qualora essi porteranno a compimento la mozione, Teheran adotterà misure analoghe. Già nel 2007, il comandante delle Guardie della Rivoluzione, Mohammad Ali Jafari, aveva avvertito Trump che in tal caso il suo esercito avrebbe considerato le forze americane al pari di quelle dello Stato Islamico in tutto il mondo. Tali minacce sarebbero particolarmente pericolose per le unità statunitensi operative in luoghi come l’Iraq, dove le milizie sciite filo-iraniane si trovano in prossimità delle truppe di Washington. Nella giornata di sabato, Heshmatollah Falahatpisheh, a capo del Comitato di Sicurezza Nazionale in seno al Parlamento iraniano, ha ribadito il concetto, divulgando un messaggio su Twitter in cui si legge che se le Guardie della Rivoluzione verranno aggiunte alla lista dei gruppi terroristici americani, allora il Paese mediorientale farà altrettanto con le forze americane, e le metterà a fianco all’Isis sulla lista dei gruppi proscritti.
L’ex sottosegretaria di Stato e importante negoziatrice americana con l’Iran, Wendy Sherman, si è detta molto inquieta circa le implicazioni che la mossa dell’amministrazione Trump rischia di avere sulle unità americane, e ha commentato: “Verrebbe da chiedersi, siccome è difficile considerare una cosa simile come fatta nei nostri interessi, se il presidente non stia cercando le basi per un conflitto”.
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica è un organo militare istituito in Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979. Il gruppo è nato come milizia influenzata dalla fede ideologica verso la Guida suprema dell’Iran, detto anche guida spirituale, a cui i Guardiani hanno giurato assoluta fedeltà. Negli anni, l’organo dapprima solo militare ha via via ampliato il suo potere all’interno dello Stato, e allo stato attuale si occupa principalmente della sicurezza nazionale, essendo responsabile di sicurezza interna, controllo delle frontiere, attività di polizia e delle operazioni missilistiche. A oggi l’organo dispone di circa 120.000 uomini suddivisi in forze di terra, aeree e navali, e controlla anche alcune milizie volontarie chiamate basiji, in cui si arruolano i più giovani.
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