L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

martedì 16 luglio 2019

L'illegalità diventa legale è sufficiente il condono. Il fanfulla sulle orme dello zombi Berlusconi, d'altra parte hanno governato insieme per anni, non dimentichiamolo, i medesimi uomini che si sono fatti una nuova verginità


Non solo flat tax: la riforma fiscale punta ai contanti nelle cassette di sicurezza

16 Luglio 2019, di Alessandra Caparello

Si fanno più chiari i contorni della riforma fiscale targata Lega dopo l’incontro di ieri al Viminale con le parti sociali. Un’occasione in cui è stato l’ex sottosegretario alle infrastrutture del Carroccio, Armando Siri, a delineare alle associazioni e varie sigle sindacali presenti al tavolo come sarà la flat tax, la tassa piatta.

Obiettivo, ha assicurato Siri, è garantire circa 3500 euro di risparmi per famiglie e imprese. Ma non solo flat tax. Gli altri capitoli su cui si baserà la riforma fiscale hanno come obiettivo recuperare risorse che andranno a rimpinzare le casse dello Stato, da una parte mettendo nel mirino il contante detenuto in cassette di sicurezza e dall’altra estendendo il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, la pace fiscale, anche per le imprese in difficoltà.

Partendo dalle cassette di sicurezza, è stato il sottosegretario del Carroccio al Mef, Massimo Bitonci, che ieri all’incontro con le parti sociali ha parlato di un “tesoro” di 150 miliardi di euro detenuto dagli italiani nelle cassette, sottolineando come sia prioritaria l’emersione del contante.

Rivela Il Sole 24 ore che l’ipotesi allo studio è quella di consentire l’emersione solo di una metà o poco meno (30-40%) degli importi detenuti dal contribuente sulle cassette di sicurezza ed è su questa base imponibile che poi ognuno pagherebbe l‘Irpef secondo le sue aliquote marginali ma senza applicare sanzioni e interessi.
I professionisti dovranno certificare che gli importi di cui si chiede la sanatoria provengono da evasione fiscale e non da altre attività illecite.

In merito invece al saldo e stralcio delle cartelle esteso alle imprese, per la Lega l’ipotesi è di permettere anche alle ditte in difficoltà economica di sanare i propri debiti con il fisco, pagando una percentuale che varia dal 16 al 35 per cento dell’importo dovuto già “scontato” delle sanzioni e degli interessi di mora.

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