L'albero della storia è sempre verde

L'albero della storia è sempre verde

"Teniamo ben ferma la comprensione del fatto che, di regola, le classi dominanti vincono sempre perché sempre in possesso della comprensione della totalità concettuale della riproduzione sociale, e le classi dominate perdono sempre per la loro stupidità strategica, dovuta all’impossibilità materiale di accedere a questa comprensione intellettuale. Nella storia universale comparata non vi sono assolutamente eccezioni. La prima e l’unica eccezione è il 1917 russo. Per questo, sul piano storico-mondiale, Lenin è molto più grande di Marx. Marx è soltanto il coronamento del grande pensiero idealistico ed umanistico tedesco, ed il fondatore del metodo della comprensione della storia attraverso i modi di produzione. Ma Lenin è molto di più. Lenin è il primo esempio storico in assoluto in cui le classi dominate, sia pure purtroppo soltanto per pochi decenni, hanno potuto vincere contro le classi dominanti. Bisogna dunque studiare con attenzione sia le ragioni della vittoria che le ragioni della sconfitta. Ma esse stanno in un solo complesso di problemi, la natura del partito comunista ed il suo rovesciamento posteriore classistico, individualistico e soprattutto anti- comunitario" Costanzo Preve da "Il modo di produzione comunitario. Il problema del comunismo rimesso sui piedi"

domenica 14 luglio 2019

Roma - guerra alla Raggi - i sgombri senza alternative così ha deciso il fanfulla mentre Casa Pound continua a mantenere la sua occupazione abusiva

Roma, Salvini batte Raggi: passa la linea dura, domani il primo sgombero

In via Cardinal Capranica a Primavalle dove vivono circa 200 persone tra cui molti minori ci si prepara a resistere: per domani all’alba l’appello alla costruzione di un “muro popolare” per scongiurare azioni di forza. Movimento 5 stelle e centrosinistra contrari a forzatura, ma dal Viminale le indicazioni sono di procedere in ogni caso.

14 LUGLIO 2019 11:47 di Valerio Renzi

Il prefetto Gerarda Pantaleone non ha voluto sentire ragioni nel corso dell'ultimo tavolo per l'ordine pubblico e la sicurezza tenutosi a Palazzo Valentini: soluzioni alternative o no, gli sgomberi devono iniziare così come stabilito. In cima alla lista dei 22 stabili occupati da sgomberare, tra centri sociali e case occupate, il primo è quello di via Cardinal Capranica a Primavalle, alla periferia Nord di Roma. Alla fine a passare, nonostante il "no" ad azioni di forza espresso con chiarezza dal centrosinistra e dal M5s, sarebbe stata la linea dura del ministro dell'Interno Matteo Salvini: avanti con gli sgomberi, nonostante la contrarietà della Regione Lazio e di Roma Capitale che vogliono procedere solo e soltanto in presenza di soluzioni alternative solide e di un percorso concertato che garantista il diritto alla casa e la continuità delle esperienze sociali. Una scelta che potrebbe mettere in difficoltà la sindaca Virginia Raggi che di tutto ha bisogno dopo la città coperta d'immondizia, di una drammatizzazione delle tensioni sociali in piena estate.

"Un muro popolare contro lo sgombero"

In via Cardinal Capranica vivono circa duecento persone, tra cui molti minori. Da settimane vivono in uno stato di tensione permanente, di incertezza del proprio futuro, aspettando ogni mattina che fuori il cancello si presentino i cellulari con i lampeggianti blu accesi, con il loro carico di uomini in divisa pronti a far rispettare la legalità a ogni costo. Anche quello di lasciarli senza un tetto sopra la testa. I movimenti per il diritto all'abitare però hanno già annunciato di essere pronti a resistere, chiamando a raccolta per domani all'alba di fronte al palazzo occupato: contro la minaccia di sgombero vogliono costruire un "muro popolare", fatto di uomini e di donne pronti a frapporsi a un'azione militare nei confronti dei senza casa.


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